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Killswitch Engage - Alive or just breathing
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Attendevo con molta curiosità questo esordio dei Killswitch Engage per
una major (Roadrunner), dopo l’ottimo debutto omonimo su Ferret. Dopo
numerosi ascolti, devo dire che l’attesa è valsa la pena. Questo “Alive
or Just Breathing” segna un nuovo standard in campo metal, spostando
ulteriormente la soglia della melodia verso il rumore e viceversa,
creando una fusione pressochè perfetta e del tutto innovativa tra nu-
metal (di quello intelligente alla Deftones per intenderci), hardcore e
death-metal: fusione che prima dell’ascolto di questo disco non avrei
creduto possibile, almeno non con questo livello di qualità dei singoli
brani. Per avere un’ idea di quanto i KsE ci propongono è sufficiente
ascoltare la prima track “Numbered Days”: classico inizio hardcore,
soprattutto nella voce, gutturale, e nelle chitarre, per poi evolvere
verso un death metal ultratecnico, con dei passaggi di chitarra
pesanti ed allo stesso tempo melodici ed un growling che ricorda molto
da vicino il compianto Chuck Schuldiner. Fino ad esplodere in un
refrain molto melodico, con voce pulita in primo piano e growling in
sottofondo. Incredibile come nonostante tutta la canzone si svolga in
maniera assolutamente estrema, il refrain sia immediato, accattivante e
difficilissimo da dimenticare. Il tutto merito di uno straordinario
Jesse David Leach che riesce ad alternare growling, voce pulita e
cantanto hardcore in maniera fluida e senza sbavature, una prova
realmente impressionante, che lo pone tra i migliori esponenti del
genere. La perfezione toccata da questa prima track, non rimane
assolutamente un episodio isolato, ma si ripete per tutto lo svolgersi
del disco, mostrando una capacità interpretativa dei nostri realmente
impressionante. L’unica pecca del disco, potrebbe essere ricercata nel
singolo: “My Last Serenade”, sinceramente un po troppo melodico, con
piano, chitarra acustica e voci pulite sia all’inizio che alla fine del
pezzo,completamente staccate dalla parte centrale dove si alternano
sfuriate hardcore e death senza soluzione di continuità. In definitiva,
comunque, non posso che consigliare caldamente questo disco a tutti
gli amanti della musica estrema e non solo, in quanto il crossover
sviluppato dai KsE rappresenta un’evoluzione del metal in senso lato
dando vita ad una vera e propria collisione dei generi. Da avere!
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DB
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