Recordings




GIUDIZI



NEWSLETTER

Per informazioni
e aggiornamenti
iscriviti!



Killswitch Engage - Alive or just breathing



Attendevo con molta curiosità questo esordio dei Killswitch Engage per una major (Roadrunner), dopo l’ottimo debutto omonimo su Ferret. Dopo numerosi ascolti, devo dire che l’attesa è valsa la pena. Questo “Alive or Just Breathing” segna un nuovo standard in campo metal, spostando ulteriormente la soglia della melodia verso il rumore e viceversa, creando una fusione pressochè perfetta e del tutto innovativa tra nu- metal (di quello intelligente alla Deftones per intenderci), hardcore e death-metal: fusione che prima dell’ascolto di questo disco non avrei creduto possibile, almeno non con questo livello di qualità dei singoli brani. Per avere un’ idea di quanto i KsE ci propongono è sufficiente ascoltare la prima track “Numbered Days”: classico inizio hardcore, soprattutto nella voce, gutturale, e nelle chitarre, per poi evolvere verso un death metal ultratecnico, con dei passaggi di chitarra pesanti ed allo stesso tempo melodici ed un growling che ricorda molto da vicino il compianto Chuck Schuldiner. Fino ad esplodere in un refrain molto melodico, con voce pulita in primo piano e growling in sottofondo. Incredibile come nonostante tutta la canzone si svolga in maniera assolutamente estrema, il refrain sia immediato, accattivante e difficilissimo da dimenticare. Il tutto merito di uno straordinario Jesse David Leach che riesce ad alternare growling, voce pulita e cantanto hardcore in maniera fluida e senza sbavature, una prova realmente impressionante, che lo pone tra i migliori esponenti del genere. La perfezione toccata da questa prima track, non rimane assolutamente un episodio isolato, ma si ripete per tutto lo svolgersi del disco, mostrando una capacità interpretativa dei nostri realmente impressionante. L’unica pecca del disco, potrebbe essere ricercata nel singolo: “My Last Serenade”, sinceramente un po troppo melodico, con piano, chitarra acustica e voci pulite sia all’inizio che alla fine del pezzo,completamente staccate dalla parte centrale dove si alternano sfuriate hardcore e death senza soluzione di continuità. In definitiva, comunque, non posso che consigliare caldamente questo disco a tutti gli amanti della musica estrema e non solo, in quanto il crossover sviluppato dai KsE rappresenta un’evoluzione del metal in senso lato dando vita ad una vera e propria collisione dei generi. Da avere!

DB


home | recordings | sights | news | notes | links | 1998 | credits