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Radiohead - Kid-A



Thomas Edward Yorke e i suoi Radiohead continuano a sorprendere, a stravolgere le regole, a cambiare in ogni disco, firmandolo però con una forte personalità che è sempre la stessa.

Kid-A al primo ascolto ti spiazza e provoca reazioni differenti, ti stupisce, ti affascina, ti ipnotizza. Forse non convince da subito, ma ti cattura: la voce di Thom che si intreccia nella prima traccia con sonorità nervose, distorte, confondendosi tra gli strumenti e diventando anch'essa uno strumento.

Il disco diventa subito qualcosa di molto personale, la voce dolce e altre volte ossessiva di Thom si lascia ascoltare e sembra esserci un legame indissolubile tra tutti i brani. L'ascoltatore che rimane affascinato resta li ad aspettare che succeda qualcosa perché Kid-A stupisce in ogni suo brano, ed anche quando sembra di nuovo di ascoltare i Radiohead di Ok Computer la musica rivela lentamente sonorità distorte, sibilanti, a volte ossessive.

I Radiohead ci propongono un viaggio, o forse una fuga. Ascoltato con attenzione Kid-A può essere vissuto da ognuno in modo molto personale, come un viaggio a tratti rilassante e abbandonato, come in How to disappear completely, a volte ossessivo e frenetico, come nella splendida Idioteque, nella quale la voce di Thom Yorke sembra venirti da dentro, e il battito regolare che la scandisce sembra essere quello del tuo cuore che freneticamente segue la musica.
Tra una fase e l'altra di questo percorso interiore la voce e la musica introducono e preparano ai momenti più emozionanti.
E' forse difficile entrare in Kid-A, e solo chi rimane affascinato da Everything in its right place, con la quale il disco ha inizio, avrà voglia di ascoltarlo tutto di un fiato.

Thom Yorke sul titolo ha detto che 'Kid-A' rappresenta il primo bambino clonato, e a questo è forse legato quel senso di smarrimento e di viaggio nel vuoto che si prova ascoltando Kid-A.

DS


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