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GlassJaw - Everything you ever wanted to know about silence
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Che Ross Robinson sia uno dei migliori
produttori degli ultimi anni , credo ci siano pochi dubbi. Su
qualsiasi cosa lui metta le mani, questa si trasforma
immediatamente della new sensation del panorama Metal
mondiale.Cosi è stato per i Korn (i risultati sono sotto gli
occhi di tutti), cosi è stato anche per gli Slipknot
(miglior gruppo metal dell'anno su tutte le riviste
specializzate sia per la critica che per i lettori) e cosi
sarà sicuramente per i GlassJaw.
Devo dire che appena ho messo il disco nello stereo sono
rimasto a bocca aperta...i GlassJaw sono la Summa di tutto
quello che si è ascoltato in fatto di musica estrema
negli ultimi 10 anni (dai RATM in poi per intenderci). La
differenza con i precedenti gruppo prodotti da Robinson è
che questa volta il crossover è veramente trasversale e si
estende anche ad un genere di musica estrema che fino ad
ora era rimasto un po ai margini (anche perche poco
fruibile veramente) ossia quello proveniente dalla scena
Newyorkese e rappresentato da gruppi come Neck, Candiria ,
Dillinger Escape Plan, un post-core ipertecnico che
ricorda molto da vicino i lavori dei Meshuggah (uno dei
gruppi della scena death metal tra i piu tecnici e
apprezzati).
E in effetti quello che stupisce nei GlassJaw e che li rende
unici nel panorama New Metal è proprio l'elevato livello
tecnico delle composizioni con numerosi e improvvisi
cambi di tempo, un tecnicismo che, è bene sottolineare, non
è fine a se stesso. Se a questo aggiungiamo il fatto che
sono del tutto assenti elementi Hip-Hop (finalmente un gruppo
post-metal senza Dj, che se all'inizio era un elemento
innovativo ora sta cominciando a stancare) la miscela
che otteniamo è veramente potente.
Il bello però dei GlassJaw è che a questa potenza estrema
che non ha niente da invidiare agli Slipknot piu psicotici,
sanno alternare momenti di calma apparente in cui la voce di
Daryl Palumbo (ottima prova per lui che lo catapulta
direttamente nella top ten dei migliori cantanti della scena)
diventa dolce e raccolta per sfociare poi d 'improvviso in
grida agghiaccianti e sofferte. E forse proprio questo è il
punto di forza del gruppo, il fatto che tutto sembri
improvvisato, quasi jazzistico. Ross Robinson ha fatto di
nuovo centro, e non ci resta che aspettare la sua prossima
scoperta.
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DB
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