Recordings




GIUDIZI



MARGIN WALKER

Newsletter
Per informazioni
e aggiornamenti
inserisci e-mail:




Edguy - Theater of Salvation



Che il 1998 sia stato l’anno del ritorno del classic/epic metal, ormai non c’è sicuramente più dubbio soprattutto alla luce delle classifiche annuali stilate dalle varie riviste del settore con l’aiuto dei lettori che hanno indicato le loro preferenze. Il risultato è stato una vittoria netta dei Blind Guardian con il loro ultimo disco "Nightfall in Middle-Earth" rispettivamente miglior band e miglior album del 1998. Non stupisce pertanto che anche questo 1999 si apra all’insegna del power metal con l’ormai annunciata uscita del nuovo Gamma Ray (titolo del disco "Power Plant", atteso per marzo) ma soprattutto con la nuova fatica degli Edguy, eletti unanimemente come migliore rivelazione del 1998 con il loro precedente "Vain Glory Opera" che ha fatto gridare al miracolo molti defenders e addetti ai lavori. "Theater of Salvation" era un po’ atteso da tutti come prova di maturità di questo gruppo giovanissimo (età media 20 anni !!!!), prova superata a pieni voti perché il disco in questione è epocale, geniale forse uno dei migliori album di power metal usciti in questi ultimi anni. Gli Edguy superano di gran lunga i già ottimi risultati ottenuti con il platter precedente e senza farsi aiutare da nessuno questa volta (a "Vain Glory Opera" avevano, infatti, partecipato Timo Tolkki e Hansi Kursh), sfornando un disco strabiliante, pirotecnico ma soprattutto melodico e potente. S’inizia con una breve intro che cede immediatamente il passo al primo episodio significativo del disco: "Babylon". La canzone è veramente impressionante, suonata magistralmente con un refrain che resta immediatamente nella testa e che fa venir voglia di cantarla da subito: insomma una gran canzone molto speed e con una gran melodia. Stesso discorso vale per "The Headless Game", anche qui canzone molto speed in cui però fa la sua comparsa un elemento fondamentale del disco, ossia i cori che fanno da comprimari alla voce di Tobias Sammet che inneggia: "Fly! Rising Away…Rising Today!"….Una sola parola per descrivere il tutto: MAESTOSO. E così via attraverso le undici canzoni che compongono il disco, nessuna delle quali banale, tutte all’altezza della situazione, mai una caduta di tono…semplicemente perfetto. Non mancano ovviamente le power ballads a cominciare da "Land of the Miracle" che inizia con piano e voce del grande Tobias per poi entrare nell’epicità dei cori e nella grandeur del refrain…ma soprattutto originale e di gran impatto. Se non vi basta andatevi a sentire il riff potente e granitico di "Falling Down", altro episodio molto speed del disco. Qui non si tratta di singole tracce, ma di tutto un disco che tocca livelli che, non per esagerare, non si sentivano dai tempi di "Keeper Of The Seven Keys". Se arrivati alla decima canzone si ha già l’impressione di essere di fronte al capolavoro, la mazzata finale si ha però con la title track: "Theater of Salvation". La song in questione dura più di 12 minuti e credo di aver finito gli aggettivi per descriverla…posso solo assicurarvi che questa è la canzone che tutti gli amanti del power stavano aspettando… speed, classicheggiante, corale in alcune parti acustica, una mini-sinfonia da brividi. Gli Edguy sono ben coscienti di aver tirato fuori un capolavoro del genere, ma la loro modestia è tale da inserire una ghost track veramente esilarante che non c’entra assolutamente nulla con la maestosità del disco.. e anche questo sapersi prendere in giro va a loro favore sicuramente (autoironia già presente nel titolo del primo disco: "Opera della vana gloria"). Il disco è da comprare a scatola chiusa se siete degli amanti del power ma anche se non lo siete perché questo si candida già da ora ad essere uno degli album del 1999.

DB


home | recordings | sights | news | notes | links | 1998 | credits