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MARGIN WALKER

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Cut - Operation Manitoba



Dopo l'ascolto di questo disco, ignorando l'etichetta (GammaPop) e la provenienza dei musicisti (Bologna), sarebbe naturale collocare geograficamente negli Stati Uniti d'America la nazionalità del gruppo. Invece i Cut sono italianissimi, anche se affrontano un discorso artistico basato sull'interpretazione in inglese del cantato e su una definizione stilistica fondata sui canoni del noise pop più evoluto, caratteristiche che non sono facilmente rintracciabili nella scena musicale della nostra penisola.

Tutti i loro brani sono accomunati da uno sfondo psycho blues e da un'attitudine punk che li smarca da paragoni importanti (come Sonic Youth e Pixies) anche se non sfugge una somiglianza, a tratti imbarazzante, delle armonie vocali e dei riffs delle chitarre alle melodie tipiche delle Sleater Kinney ("Thorns", "Soul Deranger" sono un esempio). In ogni modo la validità qualitativa di "Operation Manitoba" è indiscutibile e pone il lavoro fra le migliori uscite del genere in ambito internazionale e accomuna la band emiliana a gente come Yuppie Flu, Brutopop, Jet Sons che, anche se distinti dalle influenze artistiche, sono i migliori rappresentanti della musica indipendente nostrana (con grande amarezza e disillusione sto scorrendo la classifica italiana dominata dai dischi di Zucchero, George Michael e dalla compilation Hit Mania Dance 99).

FT


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