Di
gran fascino è il giro dell'isola da effettuare in
barca, la costa è ricca di grotte e di strapiombi.
Chi viene a Marettimo e non visita le sue grotte, non può
vantarsi di averla conosciuta.
Si approda allo scalo nuovo e subito si ha l'impressione di essere
sovrastati dalla montagna, incombente e maestosa. E' lo scalo vecchio,
sul lato opposto, il vero porticciolo dei pescatori di Marettimo.
Partendo da questo scalo e puntando verso Punta Troia incontriamo
lo scoglio del cammello, poco distante dall'omonima grotta:
mare limpido, trasparente colore verde con tendenza al celeste chiaro,
l'ora propizia per visitare questa grotta è mezzogiorno,
quando il sole alto in cielo, penetrando con i suoi
raggi attraverso l'apertura circolare della volta, la illumina facendone
esplodere tutta la sua bellezza.
Poco più avanti un altro affascinante spettacolo si affaccia
nei nostri occhi, siamo alla Cala Manione sul cui fondale furono
trovate anfore preromane. Costeggiando questa cala si arriva sotto
al famoso castello (costruito dagli spagnoli nel XVII Sec.) che
si trova sospeso sul breve altopiano dello scosceso e orrido promontorio
di Punta Troia. Doppiata questa punta troviamo
la grotta del "tuono", cosi chiamata perché quando è
cattivo tempo e le onde con forza vanno ad infrangersi sulla costa,
per la sua volta a cupola rimbomba in modo pauroso a guisa di tuono.
S'incontra poi la grotta della "pipa", stretta all'inizio e poi
squadrata. Superata Punta Mugnone è possibile vedere una
cava di marmo rosa che ci prepara allo straordinario spettacolo
di Cala Bianca. . Da qui comincia il fantastico scenario della costa
occidentale: rocce altissime, dolomitiche, a picco su un mare trasparente
di un turchese profondo, splendide grotte, colori ora intensi ora
sfumati a seconda dei
giochi di luce creati dai raggi solari contro le pareti rocciose
e sulla superficie dell'acqua.
Proseguendo su questo lato dell'isola si arriva alla bellissima
grotta "perciata", ricca di stalattiti, stalagmiti e depositi
calcarei che nella grotta del "presepe" hanno creato figure
che ricordano i personaggi della natività. Infine si
arriva alla grotta della "bombarda" che prende il nome dai
boati che vi produce il moto ondoso.
Dopo Punta Libeccio si trova la secca del "cretazzo", luogo
d'immersione ideale per gli amanti della fotografia subacquea
per la rigogliosa flora e l'abbondante fauna. I fondali sono
inferiori al metro e si possono trovare murene, gronghi, cernie,
ricciole, saraghi e tanti altri tipi di pesci. Seguendo
ancora la costa si arriva a Punta Bassana, altro tratto di
mare ideale per programmare un'immersione poichè il
fondale è ricco di posidonie, spugne, aragoste, dentici,
ecc.. Continuando il periplo, si giunge a Cala Marino dove
si osservano alcune piccole spiagge prima di arrivare al paese.
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