Il Mar Mediterraneo è un mare intercontinentale che si trova tra Europa, Africa e Asia. La sua superficie approssimativa è di 2,5 milioni di km² ed ha una larghezza di circa 6000 km.
Il Mediterraneo è collegato ad ovest all'Oceano Atlantico, attraverso lo Stretto di Gibilterra. Ad est raggiunge il Mar di Marmara e il Mar Nero, tramite i Dardanelli e il Bosforo. Il Mar di Marmara è spesso considerato parte del Mediterraneo, mentre il Mar Nero viene generalmente distinto. Il Canale di Suez a sud-est collega il Mediterraneo al Mar Rosso.
Le maree sono molto limitate a causa dello scarso collegamento con l'oceano.
Il clima mediterraneo è generalmente caratterizzato da inverni umidi ed estati calde e secche. Coltivazioni caratteristiche della regione sono: olivo, vite, agrumi, e quercia da sughero. La regione del Mediterraneo ha una lunga storia di civiltà.
Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa in mezzo alle terre. Il Mar Mediterraneo attraverso la storia dell'umanità è stato conosciuto con diversi nomi. Gli antichi Romani lo chiamavano, ad esempio, "Mare Nostrum" (latino per "Mare Nostro"). Attualmente, "The Med" è una contrazione in lingua inglese per indicare il Mar Mediterraneo.
Per quanto riguarda la topografia del fondale il Mediterraneo è diviso in due bacini principali che si possono considerare semichiusi. Il primo è quello del Mediterraneo occidentale, delimitato dal canale di Sicilia e caratterizzato da ampie piane abissali, il secondo, il Mediterraneo orientale, è molto più accidentato e dominato dal sistema della dorsale Mediterranea.
Il bacino occidentale comprende il Mare di Alboran, il bacino Algero-Provenzale o balearico e il bacino Tirrenico.
È la parte più occidentale del Mar Mediterraneo, delimitato a occidente dallo stretto di Gibilterra e a oriente dalla linea che congiunge Cabo de Gata in Spagna con Capo Fegalo in Algeria. Occupa una supeficie di circa 54.000 km² e la profondità massima è di 1500 m nella parte occidentale e 1200 m in quella orientale. La piattaforma continentale si estende per una larghezza compresa fra i 2 e 10 km lungo la costa spagnola e per un massimo di 18 km lungo la costa nordafricana. Al centro del Mare di Alboran si trova l'isola omonima.
Comprende un area più o meno triangolare che si estende dal Golfo di Valencia, il Mar Ligure e il Mare di Alboran. Ha una superficie di circa 240.000 km² e una profondità massima di circa 2800 m. In alcuni tratti costieri, tipicamente alle foci dell'Ebro e del Rodano la piattaforma continentale raggiunge anche i 60 km di larghezza, con un massimo di 72 km presso il Golfo del Leone. La larghezza minima si ha invece tra Genova e Tolone, dove il fondale è caratterizzato da ampi e profondi canyon. Le isole di Maiorca e Minorca hanno una piattaforma comune mentre Ibiza è separata da un braccio di mare profondo 800 m. Al centro del bacino si trova la piana abissale delle Baleari, profonda dai 2600 a i 2800 metri.
Il bacino tirrenico è la parte più profonda del Mediterraneo Occidentale, raggiunge infatti i 3800 m di profondità. Il fondale è caratterizzato dalla presenza di numerose dorsali e di rilievi di tipo vulcanico. Vi sono elevate montagne sottomarine che in alcuni casi si elevano fino a -500 m come il Monte Marsili e il Monte Valivov. Poche e di modeste dimensioni sono le piane abissali fra le quali si trovano la piana di Corsica, la piana di Orosei, la piana di Olbia, la piana abissale tirrenica e il rialzo pliniano. Il bacino è praticamente chiuso, è messo in comunicazione con i bacini adiacenti da pochi stretti passaggi. A nord un canale profondo circa 3/400 m lo mette in comunicazione con il Mar Ligure, lo stretto di Bonifacio, profondo non oltre i 50 m, lo mette in comunicazione con il bacino algerino così come il profondo canale, caratterizzato dalla presenza della fossa algero-tirrenica, mette in comunicazione i due bacini a sud della Sardegna. Il canale di Sicilia, dal fondale basso e caratterizzato dalla presenza di banchi che possono ridurre la profondità a poche decine di metri lo mette in comunicazione con il Mediterraneo Orientale.
Fanno parte del Mediterraneo orientale il Mare Adriatico, il Mar Ionio, il Mar Egeo e il Mar di Levante.
Il Mare Adriatico ha una superficie di circa 135.000 km² e una profondità massima di 1230 m. Da un punto di vista morfologico può essere diviso in tre aree: la parte settentrionale completamente dominata dal delta del Po è un lento declivio nel quale la profondità non supera i 75 m, la parte centrale, tra Ancona e il Gargano è caratterizzata dalla presenza di una depressione detta "fossa del medio Adriatico" (266 m) mentre la zona meridionale ha una piattaforma continentale che si restringe in corrispondenza della Puglia fino a circa 20 km, fra la Puglia e l'Albania si trova la piana adriatica con una profondità media di circa 1000 m e la massima di 1200 m. Da qui la profondità risale a circa 800 m in corrispondenza del canale d'Otranto che separa l'Adriatico dalla Ionio.
Il Mar Ionio si estende su una superficie di circa 616.000 km² dalle coste della Libia e della Tunisia fino alla Grecia e all'Italia meridionale. Raggiunge la massima profondità (5.093 m) nella Fossa ellenica. Nello Ionio si trova la piana abissale più estesa del Mediterraneo.
Ha una superficie di circa 80.000 km² e oltre 200 isole. Lo collega allo Ionio il Golfo di Corinto (56 m) e numerosi canali profondi fra i 300 m e gli 800 m fra le isole di Rodi e Creta. Raggiunge la massima profondità (2.500 m) in corrispondenza della fossa di Creta che si estende dal Golfo di Argolide a Rodi.
Il Mar di Levante è la parte più orientale del Mediterraneo, ha una superficie di circa 320.000 km² ed è delimitato a ovest dalla linea che congiunge Capo Ra's al Hilal, in Libia con l'isola di Gavdos presso Creta. La piattaforma continentale è molto estesa sia presso il delta del Nilo sia nel golfo di Iskenderun. La massima profondità è di 4384 m in corrispondenza della fossa di Plinio.
Il Mar Mediterrano è un bacino semichiuso con con una forte
evaporazione e un ridotto apporto di acque dolci fluviali,
apporto infuenzato da attività umane (dighe e sbarramenti). Nei
mesi estivi l'evaporazione è relativamente ridotta a causa dei
venti non eccessivamente frequenti e dell'elevata umidità, al
contrario nei mesi invernali l'evaporazione è molto elevata a
causa dell'aria fredda e della prevalenza di venti secchi di
origine continentale (Bora, Maestrale, Vardarac, Scirocco e
Meltemi).
Evaporazione e ridotto apporto di acque fluviali fanno sì che il
Mediterraneo sia in costante deficit idrico. Questo viene
compensato dall'Oceano Atlantico che annualmente riversa nel
Mediterraneo, attraverso lo Stretto di Gibilterra, tra i 36.000 e
i 38.000 km³ d'acqua.
Le correnti superficiali mediterranee originano tutte dall'afflusso di acqua atlantica e seguono in prevalenza degli andamenti di tipo ciclonico, cioè antiorario. L'acqua atlantica, più fredda ma meno salata (motivo per cui rimane in superificie) entra nel Mediterraneo dopo aver lambito le coste del Marocco.
Una volta varcato lo stretto di Gibilterra viene spinta a sud
dalla forza di Coriolis e segue prevalentemente la costa
nordafricana dando origine alla corrente algerina, una parte
della massa d'acqua, scontrandosi con la corrente anticiclonica
del mare di Alboran, si biforca verso nord in direzione delle
isole Baleari.
La corrente algerina, nel prosieguo del suo corso, si biforca
nuovamente: una parte prosegue verso il canale di Sicilia,
un'altra invece risale verso la Corsica e unendosi alla parte che
fin dall'inizio si era diretta verso le Baleari dà origine alla
corrente ligure provenzale catalana che scorre verso ovest
lambendo le coste liguri, francesi e catalane e attraversando il
Golfo del Leone.
I bassi fondali del canale di Sicilia fanno sì che la corrente algerina si biforchi nuovamente, una parte risale infatti verso il Tirreno dando origine ad una corrente ciclonica che in parte lambisce le coste liguri e si riunisce con la corrente ligure-provenzale catalana.
La parte di corrente algerina che riesce a valicare il canale di Sicilia attraversa dapprima un'area prospicente le coste della Tunisia e della Libia caratterizzata da correnti anticloniche (il Golfo della Sirte) e poi forma la corrente africana che scorre lungo il mare di Levante dando origine alla corrente dell'Asia Minore che lambisce la costa Turca fino a Rodi.
Nell'Adriatico, nello Ionio e nell'Egeo vi sono altre correnti minori di tipo ciclonico.
Oltre alle citate correnti costiere vi è la corrente centro mediterranea che scorre sopra la dorsale merditerranea in direzione Creta e Cipro.
Lo strato d'acqua compreso fra i 200 e i 600 metri è
interessato da un movimento in senso opposto a quello delle
correnti di superficie. Origina infatti dal Mar di Levante, il
tratto di Mediterraneo con i più elevati valori di salinità,
(si raggiunge qui il 39,1 per mille di salinità). D'inverno, con
il calo della temperatura si ha un aumento della densità dello
strato superficiale che "comprime" lo strato d'acqua
inferiore dando origine alla corrente intermedia.
Questa corrente è divisa in un ramo principale che percorre
l'intero Mediterraneo e due rami secondari che attraversano l'uno
il Golfo della Sirte e l'altro, più cospicuo, lo Ionio fino a
entrare nell'Adriatico dove incontra le fredde acque invernali
per poi uscire nuovamente dallo stretto di Otranto.
Il ramo principale si dirige invece verso il canale di Sicilia dove, a causa dei fondali bassi e della portata della corrente di superficie, deve dividersi in due stretti passaggi laterali situati a quote diverse. L'acqua proveniente dal più settentrionale si dirige verso il Tirreno dove fa un lungo giro antiorario e in gran parte esce per ricongiungersi col ramo secondario e risalire verso la Sardegna per poi seguire la costa francese e spagnola e uscire dallo Stretto di Gibilterra.
Dalle analisi degli oceanografi pare che una goccia d'acqua entrata dallo stretto di Gibilterra impieghi circa 150 anni per compiere tutto il "giro" e ritornare, profondamente modificata nella composizione, all'Oceano Atlantico.
Le correnti di profondità interessano due aree del
Mediterraneo, il bacino ligure provenzale e lo Ionio. In entrambi
i casi le correnti originano nella stagione invernale in seguito
ad un rapido raffreddamento delle acque provocato dal vento.
Nel primo caso il Mistral raffredda rapidamente le acque al
centro del Golfo del Leone. In seguito all'aumento di densità
l'acqua si dirige verso il fondo, sino ai 2000 metri di
profondità, contribuendo al lento ricambio delle acque profonde.
Nel bacino orientale è la Bora che abbassando la temperatura
delle acque nel Mare Adriatico origina una corrente diretta verso
sud che si inabissa oltre il canale di Otranto e contribuisce al
ricambio delle acque profonde dello Ionio.
Le isole principali sono:
Gli stati che vi si affacciano sono:
Il Mar Mediterraneo contiene al suo interno anche i seguenti mari:
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Filmati:
Flora e fauna del Mare Mediterraneo 56K
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