Schiaparelli
all’osservatorio di Brera potè
utilizzare un
telescopio da
Con
questo strumento iniziò, nel 1877, ad
osservare i
pianeti del Sistema solare, in particolare Marte.
L’osservazione di questo
pianeta fu molto intensa
e quindi dettagliata:
l’astronomo disegnò molte mappe della superficie,
e a seconda della
conformazione del terreno, designò con nomi originali zone
da lui chiamate mari
e continenti. A certe formazioni perfettamente dritte, diede
il nome di Canali.
Si
dice che fu Schiaparelli a sostenere che questi canali erano
probabilmente
opera di civiltà intelligenti. Ma è solo una
leggenda, in
quanto l’equivoco fu provocato da Percival
Lowell (astronomo americano )
che sbagliò la traduzione di alcuni articoli scritti appunto
da Schiaparelli.
La
parola «canali»
fu, infatti, tradotta con il termine «canals»
invece del più corretto «channels».
Mentre la prima parola indica una costruzione artificiale, il secondo
termine
definisce una conformazione del terreno che può essere anche
di origine
naturale.
L'autore
scriveva:
|
« Piuttosto
che veri canali della forma a noi più familiare, dobbiamo immaginarci depressioni
del suolo non molto profonde, estese in direzione rettilinea per
migliaia di chilometri, sopra larghezza di 100, |