Vexations, composta da Erik Satie presumibilmente tra il gennaio e il giugno del 1893, fu scoperta molti anni dopo la morte del compositore da Henri Sauguet che nel 1949 la sottopose all'attenzione di John Cage il quale ne curò la prima esecuzione pubblica nel 1963. La prima riproduzione in stampa dello spartito avvenne sul libro: Satie revisité - Contrepoints VI (1949) di Henry-Louis de la Grange mentre la pubblicazione ufficiale dell'opera risale al 1969, a cura delle Éditions Max Eschig.
Concepito per pianoforte, sebbene Satie non lo specifichi, lo spartito di Vexations è costituito da una sola pagina che riporta due pentagrammi doppi più uno semplice in chiave di basso che l'autore indica come: Thème (tema) e che a sua volta si compone di diciannove note più una pausa di croma, per un valore totale di tredici quarti. L'intero brano consiste perciò in detto tema e in due armonizzazioni che tra loro differiscono soltanto per l'ottava di una delle voci. L'indicazione di tempo è: Très lent (molto lento), mentre sono assenti metro, suddivisione in misure e indicazioni dinamiche o espressive.
Ciò è stato per lo più interpretato come l'istruzione di ripetere l'esecuzione dello spartito 840 volte ma la nota non ha necessariamente un tono obbligatorio, pertanto, assumendo per corretta tale ipotesi, il brano può durare dalle 9 alle 24 ore a seconda della velocità, il che in teoria lo rende il più lungo nella storia della musica. In particolare, se eseguito una sola volta secondo la struttura tema/armonizzazioni e al tempo di 52 semiminime al minuto, il pezzo dura esattamente 60 secondi che moltiplicati per 840 portano a 14 ore precise.
Nell’affrontare quest’opera ho deciso di seguire le indicazioni del Compositore proponendo le 840 ripetizioni suddivise in 14 sezioni di un’ora, le quali sono composte da 60 versioni di un minuto, eseguite da un diverso preset di sintetizzatore in modo che ogni singola versione col suo specifico suono si ripeta dopo 60 minuti, ciascuna per 14 volte. Lo scopo è stato quello di rispettare lo spirito di serialità e ripetizione dell’opera e nel contempo mantenere l’impostazione dei miei precedenti lavori al sintetizzatore volti a dare un’interpretazione particolare alla pagina classica e nuove suggestioni sonore, pur nel rigore della composizione.
Anche per questo motivo ho scelto di utilizzare soltanto una macchina: il potente sintetizzatore Korg Wavestation, un sintetizzatore di sintesi vettoriale prodotto per la prima volta nei primi anni '90 e successivamente ripubblicato in versione software nel 2004. La sua innovazione principale è stata il Wave Sequencing, un metodo di generazione di suoni multitimbrici in cui diversi dati di forme d'onda PCM vengono riprodotti in successione grazie all’architettura sonora "Advanced Vector Synthesis”. Sebbene oggi le possibilità offerte dalle tastiere elettroniche siano pressochè infinite, l’uso di questo particolare strumento con le sue caratteristiche ed anche i suoi limiti è funzionale “all’esercizio di stile” suggerito dall’opera di Satie che poneva all’esecutore uno specifico campo d’azione. (Marco Odino, 2023)
Per la sua natura inconsueta ed enigmatica, Vexations ha acquisito nel tempo grande favore fra studiosi e interpreti di musica contemporanea ed è regolarmente eseguito in tutto il mondo.
Erik Satie 1866 - 1925
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