La notizia del suicidio della madre aveva sconvolto Mulder. Scully non lo aveva mai visto così affranto e provava un forte senso di disagio per il fatto che fosse toccato a lei l'ingrato compito di dargli quella terribile notizia. Mentre, seduti sul divano a casa di Mulder, lo teneva stretto a sé, lo sentiva singhiozzare sulla sua spalla e lei, con lo sguardo perso nel vuoto, vedeva materializzarsi davanti a sé le immagini di tanti momenti di delusione che in quegli ultimi anni Mulder aveva dovuto affrontare. Mai però lui si era buttato tanto giù, questa volta gli avvenimenti lo avevano colpito nell'intimo: improvvisamente aveva perso la madre e con lei la speranza di poter scoprire la verità sulla sorella scomparsa e l'ultimo filo che lo collegava a lei. Più di tutto era questo che lo aveva sostenuto nelle maggiori difficoltà e gli aveva dato la forza di proseguire per arrivare alla verità: ora sembrava davvero la fine di tutto. Il loro rapporto era diventato così stretto che poteva leggere chiaramente tutto questo nella mente e soprattutto nel cuore di Mulder e in quell'abbraccio sentiva il dolore e la delusione trasmettersi a lei: provò una stretta al cuore, chiuse gli occhi e strinse più forte le braccia intorno alla schiena di Mulder. Si rendeva però conto che in quel momento lei poteva e doveva essere più forte: per quanto fosse difficile doveva distaccarsi da quegli avvenimenti e diventare un vero sostegno per lui. Sapeva con certezza di essere diventata un punto fermo nella vita di Mulder, ma si rendeva conto di averlo fatto in un certo senso involontariamente, grazie al suo carattere, alla sua fermezza e alla sua razionalità, che spesso l'avevano portata a dirgli, magari con durezza, come stavano realmente le cose: ma ora doveva stargli vicino con il cuore, con tutta se stessa. Si soffermò per un attimo a pensare quante volte invece lui con dolcezza l'aveva aiutata a superare i momenti più difficili: la morte della sorella, il suo rapimento, la diagnosi del cancro e la progressione della malattia. Poi, con un profondo sospiro, aprì gli occhi, sollevò Mulder dalla sua spalla e guardò quel viso solcato dalle lacrime e sconvolto dal dolore. Passandogli una mano sulle guance gli asciugò le lacrime con una delicata carezza, poi lo baciò dolcemente sulla fronte e si alzò in piedi. Mulder si portò le mani al viso, che dopo pochi istanti era di nuovo bagnato dalle lacrime. Scully gli prese le mani e lo sollevò dal divano, gli cinse un braccio intorno alla vita e portò un braccio di lui intorno al proprio collo. Lo condusse così nella sua camera, lo adagiò delicatamente sul letto, sistemandogli il cuscino sotto la testa, poi gli sollevò le gambe, in modo che stesse completamente disteso, e gli tolse le scarpe: le piaceva prendersi cura di lui. Lei si tolse la giacca blu, la posò sulla sedia e sedette sul bordo del letto accanto a lui, posandogli una mano sulla fronte: solo allora Mulder aprì gli occhi, ancora traboccanti di lacrime. Scully lo guardò intensamente e si sentì invasa da una stranissima miscela di sentimenti: al dolore e alla compartecipazione di prima si aggiunse un profondo senso di tenerezza di fronte a quell'uomo così forte con quell'espressione di bambino smarrito dipinta sul viso. Le veniva quasi da sorridere, ma poi si chinò su di lui e posò la sua bocca su quella di lui. Voleva solo essere un gesto affettuoso, ma quasi contemporaneamente le loro labbra si schiusero e quel bacio si trasformò in uno dei baci più appassionati che Scully poteva ricordare. Sentiva rinascere dentro di sé sentimenti e desideri che sembravano profondamente sepolti da secoli dentro di lei, a causa di tante delusioni che aveva cercato di compensare tuffandosi nel lavoro e costruendo un pesantissimo scudo di razionalità e di difesa contro l'affetto e l'interesse che altre persone potevano dimostrarle. E certo non si era comportata diversamente con Mulder, anche se non era mai riuscita a nascondere a se stessa che lui era per lei una persona speciale e diversa dalle altre. Quel turbine di pensieri si interruppe per un attimo quando sentì le mani di Mulder insinuarsi sotto la sua camicetta e accarezzarle la schiena: un brivido di piacere le attraversò il corpo in tutta la sua lunghezza. Anche le sue mani passarono sotto la sottile maglietta grigia di lui: poteva sentire i suoi muscoli possenti. Si staccò da lui per un attimo e lo guardò negli occhi: le lacrime erano scomparse e lui le sorrideva, sentì il cuore invaso dalla gioia di essere riuscita ad alleviare le sue sofferenze e anche lei gli sorrise. Ovviamente non si trattava solo di quello: si rendeva conto di aver attraversato il punto di non ritorno, ma soprattutto si sentiva come se non avesse desiderato altro che quel momento dal giorno in cui aveva conosciuto Mulder, nonostante se lo fosse sempre nascosto. Mulder si sollevò a sedere, portò le sue mani davanti a lei e cominciò a sbottonarle la camicetta azzurra. Scully si sentiva vulnerabile, ma sapeva che poteva fidarsi: chiuse gli occhi e inspirò profondamente, inebriandosi del profumo di Mulder, mentre lui le sfilava la camicetta. Poi fu il suo turno: gli tolse la maglietta sollevandola dal basso fin sopra la sua testa. Subito dopo Mulder le passò le braccia dietro la schiena e si sdraiò, portandola con sé al centro del grande materasso ad acqua. Ben presto erano completamente svestiti e avvolti nelle coperte, in quell'abbraccio Scully poteva avvertire sotto il tocco delle sue dita numerose cicatrici sulla schiena e sul torace di Mulder: si rendeva conto di conoscerlo così a fondo da ricordare l'origine di ognuno di quei piccoli segni delle loro tante avventure. Non si sentiva per nulla imbarazzata, come avrebbe creduto, era tutto così naturale da sembrare quasi irreale: il raggiungimento dell'apice del piacere non fu solamente un atto fisico, ma anche e soprattutto il momento della completa intimità e della fusione totale del loro essere.

Quando Mulder si svegliò la luce invadeva la stanza ed egli si ritrovò solo nel grande letto. Era molto confuso, nella sua mente si affacciava una serie di immagini indefinite e contemporaneamente sentiva dentro di sé un insieme di sensazioni contrastanti: dolore, tristezza, piacere, sorpresa. Cosa di tutto ciò era reale e cosa un sogno? A poco a poco quel turbine confuso di immagini e di sensazioni cominciò a posarsi come polvere finissima smossa dal suo stato di quiete, lasciando apparire ciò che sicuramente era triste realtà e non un brutto sogno da dimenticare: sua madre era morta e con lei probabilmente era scomparsa la verità su sua sorella. E il resto? Aveva davvero... no, non era possibile: doveva essere stato solo uno splendido, meraviglioso e piacevole sogno. Eppure era così reale e vivo nel suo ricordo, ma la sua mente era ancora così confusa, forse sarebbe bastato chiederlo a lei, la poteva sentire muoversi di là in soggiorno. Ma non se la sentiva proprio, e poi, in un momento tanto doloroso per lui da rischiare di farlo impazzire, era davvero così importante distinguere tra sogno e realtà? Qualunque cosa fosse accaduta durante la notte appena trascorsa era stata meravigliosa e aveva avuto un proprio senso in quel particolare momento, senza alcuna necessaria implicazione per il futuro, ogni parola sarebbe stata di troppo e di imbarazzo. Ovviamente non era una questione di sesso, in quegli anni di solitudine aveva provveduto da solo o a pagamento a soddisfare i propri istinti. Qui si trattava dell'intima unione con la persona che, inutile negarlo a se stesso, era la persona che più amava e che più aveva amato nella sua vita. Gli era risultato relativamente facile in altre occasioni e in altri tempi portarsi a letto le donne dei suoi volubili desideri, ma con Scully era diverso: proprio per il rispetto e l'onestà che le doveva, era fermamente intenzionato a rispettarne i tempi e i desideri.

Scully si stava sistemando la camicetta: ormai si era completamente rivestita. Non aveva voluto svegliare Mulder. Alla luce del giorno ciò che era accaduto quella notte le sembrava talmente irreale da non volerne parlare. Eppure, a differenza di Mulder, era completamente lucida e sapeva benissimo che non era stato un sogno. Mentre si sistemava i cappelli, vide per un attimo riflesso nello specchio il volto di una sedicenne dai lunghi capelli rossi raccolti in una coda, impaurita dopo il primo rapporto, che si era rivelato una vera delusione, e preoccupata di essere rimasta incinta, anche se aveva preso le dovute precauzioni. Erano passati diversi anni e comunque in quel momento le parevano un'eternità, ora nello specchio vedeva una bella donna, che cominciava però a mostrare i primi segni del tempo: qualche ruga sottile ai bordi degli occhi, un accenno di borse sotto di essi, il seno un po' meno sostenuto. Una donna che, grazie alla sua tenacia e al suo lavoro era rispettata, stimata e in qualche caso anche temuta, ma sicuramente non amata: si sentiva come un fiore che stava appassendo senza che nessuno l'avesse colto e senza aver dato frutto. Molte cose erano cambiate da allora: al pensiero di non aver usato alcuna precauzione era stata investita non dalla paura ma da un'ondata di gioia irrazionale all'idea dell'eventualità di rimanere incinta di Mulder: non avrebbe potuto augurarsi un padre migliore per i propri figli. Ma poi subito era tornata alla realtà: si sentì allora invadere da una profonda tristezza, di fronte alla consapevolezza che, dopo i terribili esperimenti a cui l'avevano sottoposta durante il rapimento, non poteva più avere bambini. Inoltre nel profondo del suo animo sentiva che una sola notte, nemmeno con una persona come Mulder, poteva riuscire a cancellare con tanta facilità anni di sofferenze e di solitudine. Questa consapevolezza, unitamente alla paura di perdere l'amicizia e la stima professionale di Mulder, l'aveva già condotta verso la ferma convinzione che la cosa migliore da fare fosse vivere come se non fosse accaduto nulla, con il ricordo di quella notte meravigliosa vivo dentro di sé, ma immerso in una sfera di irrealtà, al di fuori della quotidianità. Il flusso di pensieri fu interrotto da un forte bussare alla porta. Era Skinner, che, dopo i primi saluti formali, si informò sulle condizioni di Mulder. Scully sapeva che nonostante tutto anche per Mulder, oltre che per lei, era stata una notte molto particolare, ma, facendo uno sforzo per ricordare a se stessa la decisione appena presa, rispose: "E' stata una brutta nottata per lui".

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