CARTONI ANIMATI

MANGA

Dopo un periodo d’interesse hobbistico per il fumetto, la Takahashi decide di iscriversi – parallelamente all’università – ad un corso serale per autori manga, il Gekigason Juku di Kazuo Koike.

Qui, grazie al maestro, impara a disegnare professionalmente, soprattutto capisce l’importanza della caratterizzazione preliminare dei personaggi, fondamentale per ogni buona sceneggiatura.

Nel 1978, appena ventunenne, realizza la sua prima serie di grido, URUSEYATSURA, per le pagine del settimanale “Shonen Sunday”. Il successo della serie, conosciuta in Italia con il nome di Lamù, è crescente e si consolida con ben 216 episodi animati e diffusi fra l’ottobre del 1981 e il marzo 1986. Ma non è finita qui. Nell’ottobre 1980 la Takahashi lancia su “Big Comics Spirits” una seconda serie, anch’essa destinata a un’enorme popolarità, MAISON IKKOKU, in qualche modo ispirato al suo passato di studentessa.
Come la precedente, anche questa serie trasmessa in cento episodi fra il marzo 1986 e il marzo 1988, avrà una grande fortuna televisiva.Terminate le epopee di Uruseyatsura e di Maison Ikkoku, nell’agosto del 1987 Rumiko Takahashi lancia la sua terza serie, RANMA ½, sempre sulle pagine di “Shonen Sunday “.

Altre opere dell’autrice, i Rumic World (brevi storie fantastiche e dell’orrore che in più di un occasione hanno ispirato la scrittrice Banana Yoshimoto), One Pound No Fukin, storia in più volumi di una religiosa alle prese con un boxer bulimico, e l’affascinante saga delle sirene. Il titolo di principessa dei manga pare del tutto meritato.

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