Per guerra atomica o guerra nucleare si intende un conflitto tra due o più paesi nel quale entrambe le fazioni fanno uso di armi nucleari.
Gli effetti causati dalla detonazione di un'arma nucleare sono molteplici:
Emanazione luminosa: l'intensità della luce emessa è così grande da poter accecare istantaneamente una persona che la guardi direttamente anche a 60 chilometri di distanza. Testimonianze di alcuni sopravvissuti all'atomica di Hiroshima parlano dell'esplosione come dell'accensione di un secondo sole, ma 1000 volte più luminoso
Calore: la temperatura nel punto preciso dell'esplosione qualche frazione di secondo dopo lo scoppio della bomba, può raggiungere diversi milioni di gradi centigradi. Tale calore può spazzare via qualsiasi forma di vita nel raggio di diversi chilometri.
Spostamento d'aria: la velocità del vento può raggiungere anche i 1500 km/h nei primi chilometri di raggio dall'esplosione, per poi diminuire con la distanza. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità questo, assieme al calore, rappresenta l'elemento che più di ogni altro causa distruzione di manufatti e morte degli esseri viventi nei primi istanti successivi alla detonazione.
Emissione radioattiva: data dall'emissione di radiazioni di tipo alfa, beta, gamma e neutroniche. A causare questa emissione, oltre all'esplosione stessa, contribuiscono anche gli isotopi radioattivi rilasciati in una vasta area dall'ordigno. Inoltre, poiché la vita media di questi elementi può essere anche molto lunga, può esserci un inquinamento radioattivo che si protrae anche per molti anni.
Dopo 2 o 3 ore dall'esplosione, avviene il richiamo di vaste masse d'aria circostanti, causato dalla rarefazione dell'aria negli istanti successivi all'esplosione. Quest'aria bollente e ad alta velocità causa generalmente incendi di vaste proporzioni nella zona investita.
Fallout radioattivo: cioè la ricaduta di materiale radioattivo. Per le particelle più pesanti avviene nelle prime 24 ore successive all'esplosione, accompagnato da forti piogge acide e radioattive, che a loro volta contribuiscono a portare a terra gli elementi radioattivi rilasciati in atmosfera. Il materiale più leggero può invece decadere dopo periodi molto più lunghi e in territori molto più vasti.
Effetto EMP (Electro Magnetic Pulse): è dovuto al rilascio di radiazioni elettromagnetiche di alta intensità, che possono causare l'impossibilità di utilizzare apparecchiature elettroniche per un certo periodo. Questo effetto è molto noto in campo militare perché potrebbe impedire la reazione del nemico.
Gli effetti di esplosioni nucleari su vasta scala sono difficilmente immaginabili, soprattutto a causa dell'inquinamento da radiazioni che continuerebbero ad arrecare danni biologici anche per gli anni successivi e si estenderebbe velocemente su qualsiasi zona del mondo.
Inoltre, l'impatto distruttivo sulle cose risulterebbe pesantissimo: si può prevedere la distruzione totale della maggior parte delle grandi città della Terra. Anche se un paese o una regione non venissero direttamente investiti da un ordigno nucleare, tale regione pagherebbe comunque un prezzo elevatissimo di vittime: la radioattività arrecherebbe molti danni alla biosfera e molte specie viventi si estinguerebbero.
Molti ricercatori hanno formulato alcune ipotesi sul periodo successivo ad una guerra nucleare, una di queste viene chiamato: inverno atomico. Secondo questa ipotesi, in caso di attacco atomico fra superpotenze ( USA e URSS ) tutti i detriti sollevati in aria dalle esplosioni sarebbero mantenuti in sospensione da venti e correnti atmosferiche, impedendo così ai raggi solari di attraversare l'atmosfera, inibendo quindi il riscaldamento della Terra e la crescita di organismi animali e vegetali. |