Sul fronte della sicurezza dei dati contro la contraffazione Blu-ray utilizza l'Advanced Encryption Standard (AES) con chiavi a 128 bit che cambiano ogni 6 Kb di dati. In una conferenza del 2004, Sony ha mostrato come una singola chiave veniva utilizzata per decriptare un DVD Standard, mentre la chiave cambiava centinaia di volte durante la riproduzione. Il protocollo di gestione dei contenuti digitali funzionerà in cooperazione con il protocollo HDCP per impedire la riproduzione a dispositivi non abilitati.
Il Blu-ray utilizza 3 meccanismi di protezione dei dati. Il primo è l'AACS, evoluzione del Content Scrambling System (CSS) utilizzato per i DVD. L'AACS cripta i dati veri e propri e può essere decodificato solamente conoscendo le apposite chiavi rilasciate ai produttori di player. L'AACS, quindi, di fatto serve ad impedire la riproduzione di dischi da parte di dispositivi non autorizzati o contraffatti (e che quindi potrebbero illegalmente trasferire il contenuto del supporto verso altri sistemi).
Un secondo meccanismo di protezione è quello del Digital Watermarking. Praticamente nel disco vengono inserite delle "impronte" realizzate mediante opportune modifiche della forma dei bit, invisibili all'occhio umano, ma il cui schema può essere intercettato e ricostruito dal player durante la riproduzione. Se il player non individua lo schema, il disco viene identificato come contraffatto e non riprodotto. Il Digital Watermarking, quindi, serve ad impedire la riproduzione di dischi prodotti illegalmente.
Il terzo sistema è chiamato BD+ e si basa su una macchina virtuale che può girare nel riproduttore di Blu-ray Disc utilizzando un codice sorgente registrato direttamente nei supporti pre-registrati. Al momento del caricamento del disco, il codice viene estratto e portato nella memoria del player, dove viene fatto girare. Il codice permette di decodificare il materiale registrato sul disco che è stato modificato applicando un secondo livello di protezione, aggiuntivo rispetto all'AACS, e che prevede la sostituzione di porzioni di dati utili con porzioni di dati non significative. Se tali porzioni non vengono ripristinate, il materiale risulta corrotto e quindi non leggibile. Il programma che gira nella macchina virtuale del BD player, si occupa appunto di ricostruire il flusso corretto di bit, permettendo la lettura del disco. Il BD+ offre due meccanismi molto potenti di protezione: innanzitutto il codice non risiede mai permanentemente nel player, in quanto non appena viene estratto il disco la memoria della Virtual Machine viene azzerata. Questo significa che il codice non è direttamente accessibile dal player e che questo non può essere "violato". In secondo luogo, poiché il codice risiede solo nel supporto, è possibile modificarlo ogni qual volta il codice in uso risulti violato, rendendo così il sistema aggiornabile.
La combinazione dei 3 meccanismi di protezione è considerata molto più sicura rispetto al solo AACS utilizzato per l'HD DVD. |