Una giornata in moto
8 settembre 2002

Ecco il report di una giornata in moto.
Finalemte li conosco... Norby e Gianni... sentiti diverse volte via e-mail, una volta Gianni per telefono ma mai di persona.
Ero curioso.
Purtroppo scopro che Norby non viene con noi per un impegno preso in precedenza. La sua curiosità lo spinge comunque a presentarsi all'appuntamento in modo da poter associare le faccie ai nomi in rubrica.
Io e Gianni salutiamo Norby con un "a presto" e partiamo.Appena imbocchiamo la "45", alle spalle di Prato, il cielo sereno si incupisce e ci si presentano delle nuvole che non ci abbandoneranno fino a sera.
La strada è bella ma conosciuta, arriviamo poco prima di Montebruno e propongo una deviazione."Gianni, di qui si va a Barbagelata, è una strada sterrata non dovrebbe essere nulla di complicato, l' ho fatta 4 anni fa ma non so se è cambiata. Ti va?"... e lui: "Si. Si prova, non ho mai provato ma del resto la moto è fatta anche per questo. Se volevo una moto per andarci solo su asfalto, avrei comprato un'Hornet."
Tra me e me ho avuto un sussulto come un immediato godimento sottopelle, credo di non essere riuscito a nascondre la mia gioia per la risposta del mio compagno. Prendiamo la strada, come immaginavo nulla di complesso, una strada di terra battuta, nessun ostacolo, buche o gobbe ma terra, boschi, 2 caprette, un fiume, figata!!!
Arriviamo a Barbagelata e visto che la nostra direzione era Piacenza, ritorniamo a Montebruno per l'asfalto. Dieci chilometri in una strada tortuosa, in alto, spesso panoramca ma...asfaltata. Rieccoci sulla statale 45 e lasciamo la nostra regione a Gorreto, proseguendo verso il centro dell' Emilia. Prima di arrivare a Marsaglia ci fermiamo in un punto molto panoramico, e osserivamo parecchi motociclisti da strada che sprigionano tutti i loro cavalli su una strada statale aperta al traffico in mezzo alle macchine di "gitanti della domenica". Con Gianni abbiamo anche fatto delle considerazioni in merito a quel modo di girare con la moto...
Entriamo a Marsaglia e incontriamo subito il cartello Rezzoaglio. imbocchiamo la strada, facciamo pochi chilometri e ... le nuvole lasciano cadere delle goccioline che salendo di quota si infittiscono sempre più.
A S.Stefano d'Aveto, all'una e mezza diluviava!!!
Provo a sentire Andrea per telefono, deve raggiungerci, dove sarà, lo avverto, piove, ma è il caso? Noi siamo qui, bene. Ma lui? Magari potrebbe evitare!! Nulla da fare!! Andrea è già partito e leggo in un suo SMS. Più piove più godo! Credo sia ammalato di Transalpite acuta!!
Io e Gianni cerchiamo Marcello ed Emy, hanno la casa a S.Stefano e ci autoinvitiamo per un caffè e una fetta di torta. Intanto fuori piove, decidiamo che prima di proseguire è meglio aspettare che smetta o che diminuisca. Piuttosto che stare sotto un portico, stiamo in casa, davanti ad un camino con un bel ceppo che brucia. (Voi che avreste fatto?).
Ok, Andrea è vicino, ci raggiunge a casa della Emy e dopo i convenevoli, tira il gruppo fuori di casa. Alle 16 ripartiamo, passiamo ai piedi del Maggiorasca e ci dirigiamo verso il passo del Tomarlo.
Che si fa si va verso la Liguria o verso la provincia di Parma?
La seconda che hai detto (direbbe qualcuno).
Pochi chilometri e altro bivio.
Asfalto che scende o sterrato in pianura.
La seconda che hai detto (direbbe sempre qualcuno).
Insomma abbiamo fatto diversi chilometri in sterrato semplice ma, sulle ali dell'entusiamo non ci accorgiamo che la strada si stringe e il fondo diventa meno battuto. Acc... la cosa è difficile, le moto vanno dove vogliono (o quasi!!). La cosa migliore è girarle e tornare  indietro. Bene, dettto fatto! riprendiamo lo sterrato semplice e ritorniamo verso la "casermetta del Penna". Stupendo, boschi meravigliosi, strada perfetta, e dal sottobosco si alza una densa dose di umidità che a pochi cm da terra si trasforma in nuvole. Uno scenario difficile da descrivere ma affascinate ed intesnso.
L'ora è avanzata, la sosta dalla Emy e la deviazione sullo sterrato ci hanno portato via circa un'ora.
Arrivati all'asfalto scendiamo fino a Cabanne, svoltiamo verso la Scoglina, scendiamo a Cicagna e giunti nuovamente sulla "45" attraverso la galleria delle Ferriere, rientriamo a Genova.
Dopo un breve sosta di saluti, ringraziamenti ci congediamo con un "arrivederci a presto".
Queste poche righe non vogliono essere solo un modo per me, Gianni ed Andrea di ricordarci questa giornata, ma anche un modo per far crescere il gruppo. Spero siano uno stimolo e che vi aiutino a decidere di partecipare la prossima volta (se non altro per curiosità).
Km percori: 235
Durata: dalle 10.50 alle 20.15 (dieci ore fantastiche)