Nello stesso periodo, in Italia, scoppiava la seconda rivoluzione industriale, in ritardo rispetto al resto dell'Europa. Nel nostro Paese, a differenza delle altre grandi forze europee, si ebbe una scarsa disponibilità di materie prime di fondamentale importanza. Un altro punto debole fu nella carenza di capitali a disposizione e soprattutto nell’applicazione di dazi doganali, i quali rallentavano la nascita e la crescita di un mercato interno efficiente. Ad aggravare ancora di più la situazione, furono le pessime condizioni delle vie di comunicazione e l’arretratezza nel settore agricolo, nel quale si operava ancora con tecniche primitive. Un grosso passo verso l’industrializzazione fu compiuto con l’unione d’italia nel 1861 che permise la formazione di un mercato unitario e la realizzazione di una rete ferroviaria. Molti problemi restarono irrisolti soprattutto al sud, mentre nel settentrione oltre all’espansione di attività già esistenti, ne nacquero di nuove poiché inserite in un contesto molto più avanzato. Fu proprio il fenomeno depressivo a spingere gli imprenditori verso nuove tecnologie, al fine di migliorare la qualità dei prodotti. Forti sviluppi si ebbero nel settore chimico, attraverso la scoperta di nuovi fertilizzanti, coloranti, ammoniaca, dinamite e soda mentre nel campo chimico-farmaceutico, con la scoperta di analgesici, anestetici (cloroformio) e disinfettanti. Anche nel campo dell’energia elettrica ci furuno notevoli sviluppi. Venne infatti sviluppato l’apparato elettrico, per la diffusione di energia elettrica per l’illuminazione non solo industriale, ma anche civile attraverso l’uso della lampadina, inventata da Edison.
THOMAS EDISON E LA SUA INVENZIONE:
La città risultava quindi più illuminata e la società si sentiva anche più sicura, dando vita alla socializzazione serale e notturna. Ed anche i processi produttivi ne trasserno enorme vantaggio. In precedenza, infatti, la giornata lavorativa si concludeva con lo scomparire della luce diurna. Contrariamente, con l’ausilio della luce artificiale, le fabbriche potevano lavorare su turnazioni, 24 ore al giorno. Una grande rivoluzione nei metodi di lavorazione fu attuata da Henry Ford con la catena di montaggio, che consentiva la produzione di massa di automobili a prezzi più bassi. Nel 1870 grazie all’incremento dell’uso dell’acciaio si potè sviluppare la crescita dei trasporti, riducendo notevoltemente il costi di traporto via terra dei materiali. Fu fondamentale lo sviluppo della rete ferroviaria, che permise l’ampliamento sino al 100% delle tratte già esistenti, facilitando quindi il commercio ed il trasporto delle persone da un punto all’altro del Paese. Lo sviluppo del settore metallurgico fu invece fondamentale per soppiantare le navi a vela con quelle a carbone. Questo forte incremeto di trasporti, consentì la crescita e una maggiore articolazione all’interno della città, rendendo più comodi, pratici e piacevoli gli spostamenti di merci e persone.
I MEZZI DI COMUNICAZIONE INNOVATIVI:
Collegato alla rivoluzione dei trasporti fu il nuovo fenomeno sociale delle grandi migrazioni o transmigrazione continentale. Il fenomeno si accentuò tra il 1880 e il 1914 quando milioni di emigrati specie dall'Italia meridionale, lasciarono le loro condizioni di vita semifeudale, attirati dalle migliori condizioni economiche che venivano offerte dalla vita del Settentrione e per i più coraggiosi, le migrazioni si trasformarono in grandi transmigrazioni di massa, verso gli Stati Uniti , l’Argentina e l’Australia. Per quanto doloroso fosse il distacco dalle proprie terre d’origine, questo consentiva alla persone di lasciare una vita prettamente feudale per partecipare a forme sociali più moderne. Nel campo delle comunicazioni, furono importantissime le invenzioni di telegrafo e telefono, che permisero la comunicazione intercontinentali e la loro diffusione su larga scala portò ad una vera rivoluzione nel campo delle comunicazioni, imprimendo in poco tempo uno sviluppo totalmente nuovo nelle interrelazioni sociali e commerciali tra gruppi e individui. Un’altra fonte d’informazione che nacque in quel periodo, fu la radio, che permetteva la diffusione di notizie in modo molto celere. Ma con ancora più impatto sociale, fu l’invenzione del cinema. La prima opera proiettata fu dei fratelli Lumière, che riscosse immediato successo in quanto più rapido ed emozionante rispetto alla radio.
PRIMA CINEMATOGRAFO:
Nel 1900 il petrolio che sino ad allora era stato utilizzato solo come lubrificante o come combustibile per l’illuminazione, veniva ora utilizzato come combustibile per il motore, in sostituzione del carbone. Grazie alle società di massa, alla pubblicità ed ai nuovi metodi di vendita, si aprì l’epoca dei consumi in larga scala; anche la distribuzione delle informazioni crebbe a dismisura grazie allo sviluppo della stampa, che permise la riproduzione di copie in scala maggiore. Nel 1903 i fratelli Wright riuscirono per la prima volta a far sollevare da terra un veicolo pesante. Fino ad allora, gli unici oggetti ad aver preso il volo erano stati palloni aereostatici gonfiati con aria calda o con gas più leggeri dell’aria. Ma fu solo nel 1911 che fu costruito il primo vero areo, rivestiti di una tela verniciata per combattere la resistenza dell’aria.
PRIMO VEIVOLO DEI FRATELLI WRIGHT:
La nascita dei partiti di massa diede vita ad un nuovo tipo di società che può essere definita come società di massa. La vita cittadina portò all’uniformarsi del pensiero, creando così una società in cui tende a prevalere il gruppo facendo scomparire il singolo ed ad uniformare il pensiero e lo stile di vita della massa, seguendo schemi e modelli nuovi e moderni. La comunicazione ed i trasporti, fecero modo che ogni singolo individuo entrasse a far parte del sistema economico o come produttore o come consumatore di beni e servizi. La società ebbe la tendenza ad evolversi, quelli che un tempo erano provilegi ed atteggiamenti di pochi, iniziò a diventare una consuetudine sempre per un maggior numero di persone. Un ruolo fondamentale nell’uniformazione lo ebbe la scuola. Già intorno alla fine del ‘800, prese piede l’idea che la scuola non dovesse essere un privilegio per pochi, ma un diritto di molti e quindi già a partire dagli anni ’70, fu istituita la scuola elementare gratuita ed obbligatoria, di modo che si abbassasse notevolmente il tasso dell’analfabetismo. Si può quindi concludere che la società moderna era molto più complessa di quella antica. Difatti non esisteva più il binomio contadino-proprietario, ma esiste una ben più intricata rete di figure e classi sociali. La realtà però non fu semplice. Davanti alla Legge non esistiva più alcun tipo di differenza in quanto tutti erano classificati come cittadini, ma il vero problema furono le barriere interne, economiche e sociali, assai più difficili da abbattere e combattere.