IL POSITIVISMO



Il positivismo è un movimento filosofico e culturale nato in Francia e poi esteso a tutta l’Europa, dettato dalla profonda fiducia riposta nel metodo scientifico. Le invenzioni e rivoluzioni sorte nel periodo immediatamente successivo all’inizio del 1900, infusero una profonda fiducia in tutto ciò che fosse tangibile e razionale, screditando ciò che fosse astratto od emozionale. Ci fu una forte tendenza ad applicare il metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana. Per diretta conseguenza, scemarono le credenze religiose, appunto perché correnti spinte dalla Fede, dalla Speranza e dalla credenza popolare di qualcosa assolutamente intangibile, irrazionale e non sottoponibile a metodo scientifico. Chi più di tutti fu al centro delle polemiche fu Charles Darwin, con la sua teoria evoluzionistica che sconfessava in toto le teorie religiose sulla creazione dell’uomo. E furono anche molto importanti le scoperte che Mendel fece sulla genetica e la tramandazione dei caratteri genetici. L’epoca del positivismo si può dividere in due periodi. Nel primo, il positivismo fu visto come progetto di superamento della crisi politica e culturale che seguirono all’epoca dell’Illuminismo e alla Rivoluzione Francese e nel secondo, il positivismo rappresentava l’evoluzione dell’idea di borghesia industriale, quando ci fu l’affermazione di un pensiero economico prettamente liberista. A Parigi, si crea un gruppo di intellettuali che prende il nome di gruppo di Medan, in cui si riunivano. Tale gruppo era composto da:

ZOLA'
MAUPASSANT
FLAUBERT
HUYSMANS
e si ponevano come obiettivo la rappresentazione reale delle vicende, credevano che il romanziere dovesse rappresentare fatti così come si verificano, senza intervenire nella narrazione rimanendo estranei alla vicenda che deve essere descritta nel modo più oggettivo e verosimile possibile. I soggetti preferiti erano personaggi umili e sofferenti, tal volta anche di salute. Tuttavia bisogna dire che questi scrittori appartenevano tutti alla classe abbiente e prendono il nome di naturalisti. L’esponente più importante fu Zola, che teorizzò queste idee nel suo romanzo, in cui sostiene che il romanziere ha il ruolo dello scienziato e deve limitarsi ad una narrazione impersonale ed oggettiva che funga da denuncia delle situazioni più derelitte. Il Positivismo influì sulla cultura sino a diventare una moda culturale, tanto da poter parlare di civiltà positivistica che imparò nuove tendenze culturali come il verismo ed il naturalismo e grazie al quale furono sviluppate le scienze sociologiche, sviluppate da Comte, psicologiche e pedagogiche.