La telesorveglianza

 

 

Il compito della telesorveglianza è monitorare il succedersi di determinati eventi di interesse, là dove è fisicamente difficile o dispendioso mantenere in contatto visivo un operatore.

Molte delle sue applicazioni tipiche sono d’interesse per la protezione civile, come per esempio l’utilizzo:

 

·        per controllare zone a rischio d’incendio, come boschi, pinete e parchi naturali;

 

·        per controllare fenomeni vulcanici in zone in cui sono presenti vulcani ad alta attività, come l’Etna;

 

·        per controllare zone ad alto rischio sismico;

 

·        per il controllo di zone interessate da dissesto idrozoologico;

 

·        per controllare manifestazioni di massa, come importanti cortei, grandi feste patronali o concerti ;

 

·        per il controllo del traffico veicolare.

 

La telesorveglianza può avere anche ambiti d’utilizzo commerciali:

 

·        Monitoraggio di parcheggi, come quelli di grandi centri commerciali o di università.

 

·        Sistemi di allarme e vigilanza;

 

·        Applicazioni Turistiche.

 

Fra le tante applicazioni della telesorveglianza, studieremo quella riguardante il monitoraggio del traffico veicolare. Il nostro obiettivo è dimostrare che è possibile la realizzazione di una stazione di monitoraggio del traffico veicolare a distanza, utilizzando:

 

         un rilevamento fotografico con un tempo di scansione prefissato;

         una trasmissione dati via radio con una modulazione analogica;

         La ricezione dei dati a distanza, e la condivisione degli stessi via Internet.

 

Tutto questo deve essere realizzato con mezzi e strumenti economici e facilmente reperibili quali webcam, personal computer, ricetrasmettitori veicolari.

Uno sviluppo possibile del sistema è quello di utilizzare Hardware specifico per soppiantare la webcam e il pc in modo da creare una stazione completamente stand alone con un’alimentazione non dipendente da fonti energetiche esterne.

 

 

Requisiti della Location

 

 

Per poter ottenere dei risultati ottimali, oltre alla scelta dei mezzi che compongono la stazione di monitoraggio, è fondamentale la scelta di una location che abbia determinati requisiti:

 

         La distanza della Location dall’area da monitorare sia tale da poter visualizzare bene i veicoli nei vari fotogrammi;

 

         La visuale deve essere in gran parte libera da ostacoli che coprono alcune zone dell’area monitorata;

 

         La Location deve essere scelta in modo da poter garantire una certa qualità del segnale trasmesso, compatibilmente con la banda utilizzata.

 


Area monitorata

 

 

Per sperimentare il sistema e per poter ottenere risultati abbastanza significativi, abbiamo scelto un’area densamente trafficata di Catania, e precisamente il crocevia fra Via Messina, Via Acicastello e viale Artale Alagona.

La zona scelta è mostrata nella cartina in figura 1 insieme a due foto delle strade oggetto della nostra sorveglianza.

 

 

 

figura1

 

 

foto 1

 

foto 2

 

La Location da noi scelta si trova nella stessa zona. Da lì si riesce a monitorare con una ottima visibilità il traffico veicolare di quattro differenti strade.

La location scelta è la mansarda del palazzo in foto 3.

 

 

foto 3

 

 

 

 

Un altro vantaggio della location scelta è la possibilità di ospitare le apparecchiature in una struttura riparata con disponibilità di energia elettrica.

Effettivamente la location soddisfa solo due dei requisiti richiesti:

 

·        visuale libera;

 

·        possibilità di effettuare trasmissioni radio libere da ostacoli fisici.

 

Il terzo importante requisito era una adeguata distanza dalla zona monitorata, e in realtà nel nostro caso tale distanza non ci permetteva di visualizzare bene la zona d’osservazione.

foto 4

 

 
 

 


La foto 4, infatti, mostra quanto detto: una normale WebCam non avrebbe potuto distinguere i veicoli transitanti. Abbiamo realizzato così un sistema (foto 5) che “accorciasse” tale distanza servendoci di un telescopio, un treppiedi e un supporto per la WebCam da noi costruito.

 

 

 

 

foto 5

 

Col sistema realizzato, l’immagine prelevata (foto 6,7,8) viene ingrandita e corrisponde ai requisiti richiesti dall’applicazione.

 

 

 

foto 6

 

 

 

 

foto 7

 

 

 

 

foto 8

 


Strumenti utilizzati

 

 

La nostra stazione trasmittente è composta dai seguenti strumenti:

 

·        Una webcam;

 

·        Un personal computer;

 

·        Un’interfaccia radio;

 

·        Un’antenna;

 

·        Un trasmettitore.

 

Uno degli obbiettivi della tesina è l’utilizzo di componenti Low-Cost: in questa filosofia, abbiamo utilizzato con successo un personal computer ormai obsoleto, facilmente reperibile anche sotto forma di Surplus. Le sue caratteristiche HW sono:

 

·        Processore Intel Pentium II Celeron 300 MHz;

 

·        Memoria 128 MB;

 

·        HDD Quantum Fireball Formattato a 12 GB.;

 

·        Scheda Video S3 Virge;

 

·        Scheda Audio SB128 della Creative;

 

·        Supporto delle porte USB.

 

Possiamo dire che, per quel che riguarda alcune caratteristiche, il sistema risulta sovradimensionato (per esempio hard disk o scheda video). Sono però di fondamentale importanza la qualità della sound blaster e una certa quantità di memoria.

Le caratteristiche SW del PC sono:

 

·        Sistema Operativo MS Windows98 SE;

 

·        Software applicativo CHROMAPIX della Silicon Pixels;

 

·        Drivers della WebCam e della Sound Blaster.

Il cuore di tutto il sistema è proprio il Chromapix. Esso si fa carico della scansione temporizzata dalla webcam e della conversione dell’immagine ricevuta in un output audio secondo un determinato standard analogico SSTV denominato Robot36.

 

 

SSTV

 

Lo Slow ScanTelevision è un sistema analogico che ci permette di trasmettere immagini statiche su un canale audio. La risoluzione delle immagini e il tempo di scansione variano a seconda che l’immagine è in bianco e nero o a colori.

Le caratteristiche tecniche importanti, come per tutti i sistemi televisivi, sono:

 

·        Ampiezza di banda disponibile;

 

·        Frequenza di scansione orizzontale/verticale;

 

·        Impulsi di sincronizzazione;

 

·        Risoluzione dell’immagine;

 

·        Rappresentazione dei toni di grigio o dei colori.

 

Per quanto riguarda l’ampiezza di banda disponibile, essa non deve superare 3 kHz, caratteristica fondamentale, dal momento che tale modulazione è stata sviluppata per canali per trasmissioni vocali.

La frequenza di scansione si divide in scansione verticale e scansione orizzontale: la prima si misura in immagini/secondo, mentre la seconda si misura in linee per minuto.

La sincronizzazione avviene mediante impulsi in frequenza di 1200 Hz.

Gli impulsi di sincronizzazione si dividono in:

 

·        Sincronizzazione verticale: la durata dell’impulso all’inizio dell’immagine è di 300 ms;

 

·        Sincronizzazione orizzontale: ogni linea dell’immagine è composta da un impulso a 1200 Hz della durata di 5 ms, seguito dalla rappresentazione in modulazione di frequenza della linea.

 

La risoluzione delle immagini influenza il tempo di trasmissione: più alta è la risoluzione, maggiore è il tempo di trasmissione. É importante sottolineare che la risoluzione dell’immagine trasmessa è inferiore a quella originale.

Il sistema di conversione delle immagini si basa sulla trasformazione dei vari toni di grigio dell’immagine in un segnale audio modulato in frequenza dove ogni tono di grigio corrisponde ad una determinata frequenza (figura 2) nella banda che va da 1500 Hz a 2300 Hz: un punto bianco viene trasformato in un segnale a 2300 Hz, mentre un punto nero in un segnale a 1500 Hz.

 

 

 

 

figura 2

 

 

Il colore dell’immagine può essere rappresentato dalle sue componenti cromatiche, rosso, verde e blu. In tale maniera per ogni pixel dell’immagine si devono mandare tre componenti con un certo spreco di banda, l’occhio umano però non è molto sensibile alle singole sfumature dei vari colori, pertanto è possibile semplificare l’informazione trasmessa senza alterare eccessivamente la qualità dell’immagine.

Per ridurre l’informazione da trasmettere si usano due segnali: la Luminanza, approssimativamente equivalente al tono di grigio di un’immagine e la Crominanza, che, in combinazione lineare con la luminanza, fornisce con approssimazione i livelli RGB.


SSTV: Metodi di Trasmissione.

 

 

 

Esistono vari metodi di trasmissione per la SSTV, che si differiscono sostanzialmente per la risoluzione dell’immagine trasmessa. Fra questi ricordiamo il Robot, Scottie, Martin, Wraase, Pasokon, PD.

I metodi Robot, Scottie, Martin e Wraase sono più limitati nella risoluzione dell’immagine da trasmettere ma sono supportati dalla maggior parte dei software; essi trasmettono immagini a colori e in bianco e nero impiegando un tempo basso nella scansione dell’intera immagine.

I metodi Pasokon e PD permettono invece la trasmissione d’immagini ad alta risoluzione ma conseguentemente aumenta il tempo di trasmissione superando i sei minuti.

 

Come detto in precedenza, il metodo da noi utilizzato è il Robot. La Robot Research introdusse importanti innovazioni fra le quali la VIS, una codifica binaria della modalità di trasmissione inviata come parte del segnale di sincronismo verticale. Consiste di sette bit codificati con impulsi a frequenza 1300 Hz per lo 0 e 1100 Hz per 1, un bit di parità, un tono di inizio ed uno di fine a 1200 Hz. Essa permette di automatizzare in ricezione la modalità di trasmissione. Abbiamo così 128 possibili combinazioni associate ad altrettanti modi trasmessivi.

Un’implementazione di tale metodo è lo standard Robot 36, che consente la codifica del colore in segnale composito. Esso consente trasmissioni di immagini a colori a 320 colonne e 240 righe in un tempo di 36 sec.


L’interfaccia radio.

 

 

 

In genere un ricetrasmettitore, per passare dalla ricezione (rx) alla trasmissione (tx), ha bisogno di un comando dato da un interruttore, il cosiddetto PTT (Push To Talk).

Il ricetrasmettitore si trova in ricezione quando il circuito del PTT è aperto e quindi, vede un’impedenza infinita. Invece, quando il circuito è chiuso e quindi si ha impedenza nulla, il ricetrasmettitore va in trasmissione.

Per realizzare tale comando abbiamo usato un transistore che ha proprio la caratteristica di presentare in uscita un’impedenza infinita o nulla in base alla sua polarizzazione (figura 3).

 

 

 

figura 3

 
 

 

 

 


Per fornire la giusta polarizzazione abbiamo sfruttato una caratteristica del Chromapix che, comandando la porta seriale del PC, permette di ottenere sul canale RTS,

 

·        Per la Rx, un continuo segnale logico 1;

 

·        Per la Tx, un continuo segnale logico 0.

 

Lo standard RS 232 (quello della seriale) infatti, prevede un valore di 12V per lo zero logico e -12V per l’uno logico. Tale tensione ci consente di polarizzare in interdizione o in saturazione un BJT e di ottenere la trasmissione comandata da Software.

La realizzazione di tale circuito è arricchita anche :

 

·        da un circuito di collegamento fra la Sound Blaster e la radio (foto 10);

 

 

 

foto 10

 

·        da un led, che rivela sostanzialmente il comando di trasmissione e da un interruttore che isola il pc dal trasmettitore, e che serve a  fare delle prove senza dover trasmettere (foto 11);

 

 

foto 11

 

·        da un involucro esterno “riciclato” (foto 12);

 

 

foto 12

 

·        dai connettori utilizzati da radio e pc (foto 13).

 

 

 

foto 13


 

Il sistema di trasmissione

 

 

Per ottimizzare al massimo il nostro sistema, avremmo bisogno di un canale ideale con le seguenti caratteristiche:

 

·        che sia lineare entro la banda 1.1 – 2.5 KHz;

 

·        che presenti quantità di disturbi trascurabili;

 

·        che non introduca fading o fenomeni di riflessione multipla;

 

·        che sia riservato o difficilmente accessibile;

 

·        che non presenti zone d’ombra.

 

 

Ma la politica low-cost fin qui adottata ci impone l’utilizzo di apparati ricetrasmittenti economici che disattendono in gran parte le caratteristiche elencate. Per dimostrare comunque l’efficienza del sistema, abbiamo utilizzato ricetrasmettitori in banda 27 MHz, la cosiddetta Banda Cittadina.

Gli effetti negativi dell’utilizzo di tale frequenza causano una effettiva perdita di nitidezza nell’immagine. Inoltre questa può presentare a tratti disturbi più o meno evidenti dovuti a sovramodulazione dei disturbi.

Guardando le due foto (foto 14 e 15) sotto, possiamo osservare la differenza qualitativa fra l’immagine catturata dalla webcam e quella ricevuta dalla stazione base.

 

 

 

foto 14: immagine trasmessa

 

 
 


 

 

 

foto 15: immagine ricevuta

 

 


 

 

 

L’apparato trasmettitore da noi utilizzato è il Veicolare “Super Cheetha”, un po’ datato ma abbastanza completo.

La frequenza utilizzata è 27.865 , in una banda leggermente superiore a quella cittadina al fine di avere canali più puliti.

Date le buone prestazioni offerte in termini di linearità da una modulazione ad ampiezza costante, abbiamo scelto la modulazione FM per supportare il segnale prodotto dalla Sound Blaster.

La Potenza di uscita del segnale RF è di 7 W.

L’antenna utilizzata è una Ground Plane di 5.5 mt che, nella location scelta, non ha visibilità ottica con l’antenna ricevente. A tale problema ci viene incontro però il fatto che siamo ancora in banda HF e che quindi la propagazione è terrestre e le riflessioni con palazzi circostanti a questa frequenza possono risultare utili.


Prove effettuate

 

Dal 24 giugno è in funzione la nostra stazione di trasmissione. Da quel giorno numerose sono state le regolazioni effettuate per consentire la ricezione di immagini chiare.

 

Inizialmente abbiamo tentato l’invio di immagini a colori utilizzando in ricezione il software MSSTV.

Come possiamo vedere dalla foto 16, l’immagine risultava totalmente compromessa, probabilmente a causa di un cattivo sincronismo. L’informazione cromatica era shiftata su una colonna centrale e a stento si coglievano blandi particolari.

 

 

foto 16

 

 

 

 

Abbiamo pensato quindi di utilizzare immagini a toni di grigio (nel controllo del traffico può non essere necessaria l’informazione sul colore), alleggerendo così i compiti dell’intero sistema. L’immagine (foto 17), decodificata da MSSTV è giunta molto nitida, come dimostrato dalla marca temporale in basso; i colori invece erano falsati dal fatto che l’MSSTV non supportava la trasmissione a toni di grigio.

 

foto 17

 
 

 

 


Abbiamo convertito la stessa immagine a toni di grigio (foto 18 ) e possiamo vedere che sono ora più evidenti i dettagli della strada.

 

 

 

 

foto 18

 

 

 
 

 

 

 


Spingendoci oltre abbiamo supposto che il vero problema fosse una cattiva decodifica da parte del software MSSTV, magari dovuta alla non raffinata implementazione dei filtri digitali nel software stesso. La Sound Blaster, infatti, fa una conversione del segnale analogico in digitale e da quel momento è l’applicazione che gestisce il bit stream di ingresso.

Utilizzando il Cromapix anche in ricezione e la trasmissione a colori si sono subito avuti risultati eccellenti (foto 19).

 

 

 

foto 19

 

 

 

 

 


Viste in sequenza, le immagini, forniscono un’indicazione sull’andamento del traffico nell’arco di tutte le 24 ore. Sotto ci sono alcune delle foto più significative della giornata del 9 luglio, partendo dalle ore 14.30 e terminando alle ore 14.30 del giorno successivo.

 

 

 

Purtroppo la parte inferiore di ogni immagine ricevuta presenta dei disturbi attribuiti al non perfetto sincronismo. Tale difetto, ad oggi irrisolto, non limita comunque la chiarezza delle foto ricevute, dalle quali è evidente il traffico veicolare.

 

 


Conclusioni

 

 

Il sistema si presenta molto versatile, ed inoltre la stazione ricevente può monitorizzare sino a 5 stazioni remote.

Esistono prodotti commerciali che sostituiscono il PC e la webcam per la scansione fotografica e la trasformazione dell’immagine in segnale audio.

Una stazione Stand Alone di rilevamento può essere composta semplicemente da:

 

         Rilevatore SSTV(foto 20);

 

          Apparato trasmittente e antenna;

 

          Pannello fotovoltaico e circuito di controllo;

 

          Batteria tampone.

 

 

 

foto 20

 

 

 

 

 

 

Tutto è racchiuso da un semplice involucro esterno (eccetto antenna e pannello solare) e posizionato in punti chiave quali segnaletica stradale, facciate dei palazzi e lampioni di illuminazione o semafori.

 

Il sistema risulta essere un valido ed economico metodo di telesorveglianza.

Un suo adeguato dimensionamento è importante per ottenerne la massima efficienza.

Un ulteriore vantaggio è che una volta avviato, il sistema richiede pochissima manutenzione.