5° TAPPA:
SULLA VIA DEL BUCCHERO
Sempre in via dei Consoli si affaccia la vetrina di un altro negozio nel quale si commercializza e produce un altro tipo di ceramica: il bucchero.
L’origine di questa ceramica è assai antica; per datarne l’origine bisogna risalire sino all’epoca etrusca. Già gli Etruschi facevano uso di questa ceramica dal tipico color nero per creare oggetti di uso quotidiano. Le Tavole Eugubine, che sappiamo essere scritte in parte in lingua etrusca causa la discendenza del popolo degli Umbri da quello degli Etruschi, documentano l’uso del bucchero durante l’epoca umbra. Si tratta dunque di un’arte antica, la cui lavorazione fortunatamente non è andata persa, e che tuttora oggi possiamo ammirare.
Premiata fabbrica ceramiche R. Baffoni
Purtroppo quella in via dei Consoli è soltanto un'esposizione; qui non si può ammirare l’artigiano all’opera, ma se si chiede a Raimondo Baffoni, proprietario, di mostrarci da vicino la lavorazione del bucchero, egli non esiterà a condurci nel suo laboratorio, poco fuori Gubbio.
Con l’andare del tempo, molti artigiani, per esigenze quantitative di produzione (grazie ad un mercato che si andava allargando sempre più), si sono visti costretti a spostare il proprio laboratorio dal centro storico verso le zone limitrofe o nelle frazioni che circondano il Comune di Gubbio, per godere di spazi più ampi. Quello che restava nel cuore di Gubbio diventava esclusivamente punto vendita o punto di esposizione della merce. Stessa sorte è toccata a Baffoni.
Se però non possiamo più godere della vista di un artigiano al lavoro, non dobbiamo dubitare che le tecniche di lavorazione non siano quelle tradizionali.
Raimondo, come gli altri artigiani che sino ad’ora sono stati menzionati, ha scelto di seguire rigorosamente le procedure classiche della produzione del bucchero, senza mai cedere al richiamo della lavorazione industriale. Certo è che lavorando a livello industriale, i ritmi di produzione sono molto più elevati, ma anche vero che l’originalità del prodotto poi scompare completamente. A Gubbio forte è l’identità col passato e con la tradizione e gli artigiani si impegnano al massimo per difendere questo patrimonio, che rende Gubbio un tesoro prezioso per tutta la regione Umbria. Mai e poi mai, quindi, l’artigiano eugubino, e Baffoni ne è un esempio, ha preferito scegliere la strada del “made in… chissà dove”; ogni pezzo artistico viene prodotto sul territorio, nei laboratori ed in base alle tecniche della lavorazione classica, tradizionale.
La lavorazione del bucchero segue delle procedure diverse da quelle della ceramica data la sua natura diversa: a corpo nero e lucido. Nell’antichità il bucchero si otteneva da un’argilla molto raffinata, ricca di ossido di ferro. L’oggetto plasmato veniva cotto in forni con atmosfera priva di ossigeno. La mancanza di ossigeno induceva determinate trasformazioni chimiche che determinavano la colorazione nero del manufatto.
Oggi la tecnica è più o meno la stessa.
Tecniche delle lavorazione del bucchero
Prima fase di
lavorazione: brunitura
Una volta che l’oggetto è stato foggiato,
passa alla fase della essiccazione ed in seguito viene rifinito con carta
vetrata e lana di ferro. Terminato questo processo della lavorazione si
passa alla brunitura, che consiste nel lucidare la superficie dell’oggetto
mediante la pressione esercitata da uno stecco di "legno di bosso”.
Seconda fase di
lavorazione: decorazione
Qualora si voglia abbellire il manufatto con
delle decorazioni, allora la superficie viene incisa con una punta di
acciaio e le finissime incisioni vengono decorate usando oro o platino stesi
a pennello. Ciò è possibile perché i metalli vengono mantenuti allo stadio
liquido mediante soluzioni chimiche.
Terza fase di
lavorazione: cottura
Terminata anche la fase della decorazione, si
passa alla cottura. L’oggetto viene immerso nel carbone di legna e cotto in
forni che raggiungono temperature superiori ai 900°C. Sarà ora la
combustione priva di ossigeno a saturare l’ossido di carbonio così che
l’oggetto assumerà definitivamente ed in maniera indelebile il colore nero
corvino, mentre invece i metalli nobili, in seguito all’evaporazione della
miscela della colorazione, riprenderanno il loro colore naturale.
La gamma di forme create da Raimondo è veramente vasta; trattasi comunque di aggetti aventi unicamente lo scopo di abbellimento e arredamento. Molte forme richiamano modelli etruschi e dell'antichità greca. Ai piatti decorati con oro e platino, si aggiungono brocche, orci, vasi, anfore e quant’altro possa impreziosire interni ed esterni di un'abitazione.
Indirizzi e recapiti
Orari di apertura
Il laboratorio è aperto tutti i
giorni dalle 9 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:30
Il negozio è aperto principalmente durante i periodo festivi