NEGRITA
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I Negrita sono probabilmente la rock band italiana più americana, grazie alla loro capacità di fondere con la tradizione melodica nostrana il sound robusto dei Rolling Stones (da una canzone dei quali, "Hey Negrita", contenuta nell'album del 1976 "Black and Blue", hanno tratto il proprio nome) e del rock blues del sud degli Stati Uniti in generale. Si formano all'inizio degli anni Novanta in Toscana, dove i membri del gruppo risiedono. A partire dal 1992 cominciano a registrare in proprio alcuni brani e a esibirsi dal vivo nel circuito dei club della penisola, fino a che, nel 1994, arrivano all'esordio per una major (la Mercury/Black Out per cui incidono ancora oggi): il disco è "Negrita", ovviamente, e li fa apprezzare in modo particolare dalla nostra stampa specializzata, quella da sempre innamorata del rock americano: il forte impatto della ritmica quasi funk, le chitarre libere di svisare con quei rimandi al southern rock di band come i Black Crowes e la presenza carismatica del vocalist Pau (vero nome Paolo Bruni) li fa immediatamente diventare una band di culto nel panorama vivace del rock italiano. Del 1995 è un mini album, "Paradisi per illusi", che, grazie soprattutto a un lunghissimo tour in cui hanno modo di mostrare tutta la loro forza come live band, conferma la loro energia. Con "XXX" del 1997 i Negrita vendono oltre 50.000 copie, una cifra di assoluto rispetto per chi fa del rock in Italia, ma soprattutto che permette loro di coronare un vecchio sogno, ossia quello di registrare nella terra che più li ispira, gli Stati Uniti, per la precisione a New Orleans, nei mitici Kingsway Studio del grande Daniel Lanois. Il progetto è ambizioso e per tutto "XXX" si respira quell'atmosfera voodoo e sudista che fa definitivamente dei Negrita la più grande delle rock band italiane. La lunga amicizia con i tre comici più popolari d'Italia (Aldo, Giovanni e Giacomo) li porta, nel 1998, a collaborare alla colonna sonora del loro primo film, "Tre uomini e una gamba", mentre per il successivo "Così è la vita", incidono addirittura tutta la colonna sonora del film. E nel gennaio 1999 arriva "Reset" , ancora ben legato alle loro radici rock blues americane, in cui, peraltro, trapelano segni di interesse per nuove sonorità, come l'elettronica. Il successo di vendite con il nuovo disco, questa volta, è ancora più soddisfacente: "Reset" va oltre le centomila copie vendute, confermando i Negrita, supportati da una buona promozione radiofonica, come una tra le band a più alto gradimento di pubblico. Nell'autunno 2001, il gruppo giunge così a pubblicare il quinto disco "Radio zombie", che, sulla stessa linea d'onda del precedente "Reset", non riporta grandi cambiamenti nello stile dei Negrita: ballate morbide e malinconiche, incisivi riff di chitarra, testi introspettivi e funzionali arrangiamenti rock, con leggeri tappeti elettronici sullo sfondo. La combinazione, anche se a tratti ripetitiva e un po' sgonfia di contenuti, funziona bene e la band (che come singolo di lancio sceglie "Bambole", un brano sostanzialmente melodico) ritorna senza troppa fatica tra i primi posti in classifica. Il ritorno sulle scene, dopo il consueto lungo periodo in tour seguito da una pausa consistente, avviene all'inizio del 2005, quando Pau e compagni pubblicano “L'uomo sogna di volare”, inciso tra Sudamerica, Spagna e la natìa Arezzo. |
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