MINA


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Musica

 

Mina Anna Mazzini nasce il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio, ma quando lei ha tre anni la sua famiglia torna a Cremona, città da cui proviene e dove Mina cresce e segue gli studi. Il suo debutto musicale arriva nel 1958 a Forte dei Marmi, quando il proprietario del locale Sergio Bernardini la lascia cantare dopo Marino Barreto "Un'anima pura"; i pochi rimasti nel locale rimangono attoniti dalla bravura della cantante. A ottobre di quell'anno Mina inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando il discografico David Matalon non le propone di incidere dei brani tanto in italiano - a nome Mina - che in inglese - con lo pseudonimo di Baby Gate. In seguito Mina fonda i Solitari, complesso con cui continua ad esibirsi in giro per l'Italia e fa le sue prime apparizioni televisive: al "Musichiere" prima, poi a "Lascia o Raddoppia!" e in altri programmi. La sua versione di "Nessuno", brano lanciato da Wilma De Angelis, la trasforma per i giovani nella "regina degli urlatori" e dal 1959 arrivano i primi riconoscimenti: Juke Box d'oro, Microfono d'oro, il debutto nel cinema con "Urlatori alla sbarra" e, finalmente, nel 1960, il debutto a Sanremo. "Il cielo in una stanza", nell'estate di quell'anno, convince anche i più scettici sulle sue qualità, e la Rai le offre un programma in sei puntate intitolato "Sentimentale" e la sigla di coda di "Canzonissima", "Due note". È la cantante del momento. Nel 1961 Mina torna a Sanremo logorata da due anni di superlavoro: le critiche ricevute per il brano "Le mille bolle blu" la indeboliscono al punto da farle giurare di non mettere più piede a Sanremo e di limitare i rapporti con la stampa. Ma è soltanto un attimo: arriva la popolarità di "Studio uno", il programma tv che la consegna alla storia e poi, nel 1962, il successo di "Renato" e un'altra sigla per "Canzonissima". Arriva lo scandalo: nel 1963 Mina ha un figlio, Massimiliano, dall'attore Corrado Pani, sposato con un'altra donna. La relazione e la nascita del figlio le costano una quarantena da parte della RAI e le accuse bigotte di parte della stampa. In agosto la sua rentrée alla Bussola viene comunque acclamata, mentre il nuovo hit si intitola "Stessa spiaggia stesso mare". La tv torna ad accoglierla nel 1964 con il programma "La fiera dei sogni", mentre nel 1965 Mina lavora a una nuova edizione di "Studio Uno", dove canta, tra le altre cose, "Brava", un brano scritto appositamente per lei da Bruno Canfora. Mina è in questo periodo legata artisticamente e sentimentalmente al musicista Augusto Martelli, con cui si frequenterà fino a 1971. Al successo televisivo (terza edizione di "Studio uno", che poi diverrà "Sabato Sera") si affianca quello radiofonico di "Gran Varietà", dove Mina lancia brani come "Se telefonando", e di "Pomeriggio con Mina". Nel 1967 Mina apre la propria etichetta discografica, la PDU, con sede a Lugano, in Svizzera. Nell'estate del 1968 festeggia i suoi dieci anni di attività alla Bussola, dove registra il suo primo album dal vivo. Nel 1970 Mina sposa il giornalista Virgilio Crocco, dal quale avrà una figlia, Benedetta, mentre dal punto di vista professionale unisce le proprie forze a quelle di Battisti e Mogol, cantando le loro "Insieme", "Io e te da soli" e "Amor mio". Nel 1971 lancia un altro successo, "Grande grande grande", che porta la firma, tra gli altri, di Tony Renis. Nel 1972 è la volta di "Parole parole", sigla finale di Teatro 10 cantata in coppia con Alberto Lupo, mentre in estate è ancora alla Bussola, dove registra una serie di concerti per un disco e uno special tv. A fine anno esce il suo primo album doppio, da quel momento un appuntamento fisso con i suoi fan. Nel 1973 muore Virgilio Crocco, dal quale Mina si era già separata. Già da qualche tempo la cantante ha iniziato a diradare le sue apparizioni pubbliche, e il suo ultimo passaggio tv si ha in occasione del programma "Milleluci", dove Mina divide il palco con Raffaella Carrà e canta la sigla di coda "Non gioco più". Nel 1978, dopo sei anni di lontananza dai concerti, Mina torna per una serie di show alla Bussola, ma dopo i primi 13 esauriti le serate vengono interrotte perché si ammala. È l'ultimo exploit in pubblico di Mina, che da allora rifiuta di cantare fuori da uno studio di registrazione. Negli anni '80 e '90 nulla interviene a modificare il ritmo regolare con il quale Mina pubblica il suo doppio album annuale, intervallato soltanto da qualche raccolta (DEL MIO MEGLIO) o da qualche monografica (MINACANTALUCIO, MINA CANTA NAPOLI, MINA CANTA I BEATLES). La consuetudine dei doppi album si interrompe nel 1996, quando esce CREMONA, un album singolo, seguito nel 1998 dall'enorme successo di MINA-CELENTANO, inciso in coppia con il “Molleggiato”.
Nel 2001 c'è l'evento. Mina si fa riprendere in studio durante la registrazione di un tributo a Modugno che esce di lì a poco. Il filmato di un'ora viene diffuso però solo attraverso Internet. A seguire esce l'ennesima raccolta, MINA, LA STORIA, IL MITO (che comprende anche alcune canzoni degli esordi della cantante) e poi, a fine ottobre 2002, l'atteso album di inediti VELENO, dodici canzoni pop scritte per Mina da Zucchero, Giancarlo Bigazzi, Samuele Bersani, Daniele Silvestri e altri ancora. Il 14 novembre 2003 viene pubblicato NAPOLI SECONDO ESTRATTO. Il titolo rimanda a NAPOLI, il disco che Mina ha pubblicato nel 1996, nel quale rileggeva dieci episodi del repertorio classico e moderno della canzone partenopea. Come NAPOLI, anche NAPOLI SECONDO ESTRATTO è un “live in studio”, dalla veste sonora più essenziale che mai (questa volta si tratta di un quartetto jazz).