KHALED


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E' nato il 29 febbraio del 1960. A Sidi-El-Houri, un sobborgo di Orano, si ode per la prima volta la voce di Hadj-Brahim Khaled, attraverso gli strilli di un neonato. Guardando i film dei suoi idoli, Elvis Presley e il rocker francese Johnny Halliday, ma soprattutto restando affascinato dalla loro straordinaria capacità di fare urlare le adolescenti, Khaled scopre presto la sua strada. Sempre pieno di risorse, trova il modo di sfuggire alle ire paterne e di marinare la scuola per infiammare le feste nuziali con la sua giovane voce suadente. Ma dovrà attendere il suo sedicesimo compleanno per esordire nel mondo discografico con il singolo "Trig lycée", una discussa e provocatoria glorificazione delle ragazze in cerca di avventure che ‘bigiano' le lezioni: provocatoria perché, nei locali di Orano, qualsiasi sound originale e sovversivo viene inevitabilmente associato alla dissolutezza, all'alcol e alla droga. Ad ogni modo, Khaled sfida, uno per uno, tutti i tabù della società per farsi portavoce di una musica che vuole scioccare, il rai. Primo tra i Cheb (‘ragazzi') suoi coetanei, Khaled renderà il rai musicalmente potente come gli altri generi utilizzando le tecniche di registrazione più moderne. Nel 1986, giunto in Francia per il Festival rai di Bobigny, nei pressi di Parigi, Cheb Khaled infiamma letteralmente le platee di tutto il paese. Sebbene sia stato preceduto da quello dei suoi nastri, l'arrivo sulla scena francese di questo artista che agita la sua musica nello stesso modo in cui Elvis agitava il bacino è una vera e propria rivelazione. Di fronte al dilagare dell'intolleranza fondamentalista, che sfida apertamente, Khaled decide di lasciare l'Algeria per stabilirsi a Parigi. Il suo primo album ‘europeo', "Kutché", uscito nei primi anni novanta, è una miscela di generi con una base jazz/pop dominante. Nel 1991 esplode il fenomeno "Didi", il primo di una serie di successi appartenenti a un genere rai assolutamente inedito. A trentun'anni, Khaled cede il titolo di Cheb in cambio della corona di Re del World Sound. L'album "Didi" prodotto a Los Angeles dall'artista funky Don Was, viene lanciato in orbita attorno al pianeta. Due anni più tardi, nel 1993, Khaled incide "N'ssi N'ssi", con il contributo di Don Was e Philippe Eidel. Le palpitanti sequenze di "El marsen", il metallico soul di "N'ssi N'ssi", le esecuzioni mozzafiato dei violini dell'est e l'high-life africano contribuiscono ad allargare sempre più gli orizzonti della sua fantasia. Alcuni dei brani contenuti in questo disco (e precisamente "Alech taadi", "Bakhta", "Kebou" e "Les alies") sono stati composti da Khaled per la colonna sonora del film "Un, due, tre stella!" del regista francese Bertrand Blier, con Marcello Mastroianni come protagonista. Per questa colonna sonora Khaled ha vinto l'Osella d'oro per la Musica alla 50esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Mentre il 1996 volge al termine, Khaled salpa per il suo terzo viaggio, "Sahra". Dapprima discute del progetto con Philippe Eidel e il fedele Kada, quindi pone le basi per la sua realizzazione nel piccolo studio di casa sua. Successivamente si unisce a Jean-Jacques Goldman per incidere insieme, nello studio Davout, l'insuperabile "Aicha", il suo primo singolo di successo in francese Durante queste straordinarie esperienze Khaled non manca di recarsi in Giamaica e di registrare con i celebri Wailers, gruppo di Bob Marley. Da questo lavoro nasce "Sahra", album che viene seguito, nel 1998, dal live "Hafla". Nel 1999 esce un suo nuovo album di studio, intitolato KENZA, mentre nel 2000 arriva la ristampa di un suo album del 1988, KUTCHE', registrato con Safy Boutella. L'album è stato ripubblicato per il mercato italiano con il titolo di THE GREAT RAI. Nel 2004, dopo un silenzio discografico durato quasi sei anni, Khaled pubblica uno splendido album che ne sancisce il ritorno: si tratta di YA-RAYI.