LESSION 6

 

6.1 BIAASA (file WAV)


Trae origine dal verbo 'biaseer' (WAV), che significa 'biascicare'. L'atto del 'biaseer' è abitualmente praticato dalla quasi totalità delle persone anziane, che trascorrono intere giornate nel vano tentativo di sistemare una volta per tutte la dentiera nella propria sede. Il 'biaseer' appartiene a tutta quella vasta categoria di azioni che, se un tempo erano molto diffuse, oggi vanno (fortunatamente) scomparendo, quali: scatarrarsi e sputare per terra, esplorare con lo stuzzicadenti gli anfratti delle proprie carie, estraendo talora, con vistosa soddisfazione, un ostinato residuo fibroso di carne o una timida fogliolina di insalata, nascostasi tra il dente del giudizio e il penultimo molare, oppure ancora mangiare con le mani, scoreggiare a tavola e via dicendo. L'atto dello scatarrarsi, in particolare, era giustificato all'epoca in cui le strade non erano ancora asfaltate, per cui l'albuminoso sputacchio rappresentava il gesto con cui l'uomo restituiva alla terra i propri fluidi corporei, ma nel mondo moderno questo gesto perde la sua connotazione rituale in quanto la pavimentazione dei marciapiedi e l'asfaltatura delle strade preserva, orribilmente integri, tutte i catarri che le vengono regalati.

Più specificamente, però, la 'biaasa' era il modo con cui i bambini piccoli venivano nutriti dalla mamma, dalla nonna o dalla 'tata'. Tutti questi angeli del focolare erano soliti tenere in bocca un po' di mollica, in modo che con la saliva si ammorbidisse ben bene, garantendo così una predigestione dell'alimento, il quale veniva poi amorevolmente trasferito alla piccola creatura, assolvendo così alle seguenti due funzioni:

  1. assicurare il nutrimento degli infanti e, quindi, la sopravvivenza della specie;
  2. trasferire al piccolo, insieme alla saliva di tutti i componenti della famiglia, la maggiore quantità possibile di germi (tubercolosi, vaiolo, peste, difterite, influenze letali), che provvedevano a fortificare i bimbi ben più efficacemente delle odierne vaccinazioni (a onor del vero occorre ricordare che i tassi di mortalità infantile erano in passato molto più alti di oggi).

[Dio benedica gli omogeneizzati Plasmon, NdR]

6.2 MURIIR 'D NECLEINSA (file WAV)

Letteralmente significa 'morire per denutrizione'. Un anziano reggiano, memore delle tribolazioni patite in tempo di guerra esclamerà, vedendo la sfilata di modelle che imitano Kate Moss nell'asciuttezza del fisico:
'Gueerda, puvreina, a' peera ch'la moora 'd necleinsa' ! (WAV)

6.3 'O FICHI, VE', A SON AD PEEERRMA' (file WAV)

Secondo la media dei reggiani, è esattamente così che parliamo noi parmigiani, e la frase sopra riportata identifica in modo inequivocabile il 'bagolòn', sebbene alle nostre orecchie suoni un po' come il 'Ai uanna ganna American boi' pronunciato da Alberto Sordi.
La correttezza professionale ci impone tuttavia di evidenziare che l'intercalare 'fichi' o 'fi' e via dicendo è un elemento molto ricorrente nel linguaggio parlato di tutta la nostra provincia.