LESSION 10

 

10.1 VEN PUNTALE' (file WAV)

Esauriamo l'argomento delle bevande con una vera chicca per intenditori: "al vén puntalè", o "vino puntellato". Non si tratta di una botte pericolante, ma di un particolarissimo accorgimento che permetteva ai saggi contadini di produrre vén (oggi diremmo una bevanda al gusto di vino) praticamente a costo zero.
Gli scaltri contadini reggiani erano soliti fare fermentare il mosto insieme ai graspi e agli acini, che si impregnavano così delle sostanze contenute nel mosto e del sapore del vino. Al termine della fermentazione, il tino, svuotato del vino, veniva riempito d'acqua per fare sì che un po' di sapore di vino si trasmettesse anche all'acqua. A mano a mano che il "vén" così prodotto veniva prelevato, nuova acqua veniva aggiunta, producendo così un vino ancor più diluito e insapore.
Dato che i graspi hanno l'insana tendenza al galleggiamento, essi venivano premuti sul fondo del tino tenendoli "puntellati" contro il soffitto.
Per cercare di comprendere questa folle rincorsa al sapore del vino a tutti i costi si ricordi che il contadino reggiano aggiungeva vino alla minestra (insieme al condimento del lardo), ai tortelli d'erbetta, alle tagliatelle, agli anolini...

10.2 QUINTIN (file WAV)

Unità di misura del vino in uso nelle osterie. Le misure più diffuse erano il quintìn (0,2 l) e "un quèert" (0,25 l) (WAV)

10.3 BRESCA (file WAV)

Concrezione di aspetto irregolare derivata dall'essiccamento progressivo di muco misto a polvere; si forma in grande quantità nelle cavità del setto nasale. É comunemente chiamata "caccola"; si noti come il suono aspro e ricco di consonanti evochi efficacemente l'aspetto arido e irregolare delle piccole pepite nasali, richiamando al tempo stesso il sordo rumore prodotto dal "soffiaggio" delle narici, attività con la quale "ì brèschi" vengono proiettate nello spazio 3D.
Particolarmente usata è la locuzione "sècc 'cme 'na brèsca" (secco come una caccola, WAV) impiegata a proposito di un paesaggio insolitamente brullo, di un albero ormai morto o di una "biida" ormai ridotta ai minimi termini.

10.4 "SAN ZVAN FA VEDOR L'INGAAN" (file WAV)

"San Giovanni fa vedere l'inganno". Piazza S.Giovanni ospitava negozi e bancarelle di rivenditori di stoffa che hanno da sempre fatto della truffa di pochi centimetri di stoffa una vera e propria arte. Per contrastare i raggiri e difendere il cittadino le autorità reggiane, con la praticità che da sempre contraddistingue questo promettente popolo, fecero erigere nella piazza una colonna in cui sono tuttora incastonati diversi metri campione, in modo che i cittadini potessero verificare la correttezza dell'acquisto immediatamente all'uscita del negozio.
Se questo particolare vi fa apparire gli abitanti di Reggio scaltri e previdenti, non dimenticate che la Municipalità di Parma ricevette la certificazione ISO9000 già all'epoca dell'amata Maria Luigia (si veda ed esempio il mattone unificato in bella mostra in piazza Garibaldi)!