L'incontro...
Aprile
2004, finalmente si parte…proxima estación: Barcelona. Parto con le mie
amiche di sempre, ci fermiamo una settimana, quanto basta perchè la città ti
entri dentro e non ti lasci più. È bella Barcellona, tanto accogliente che non
ti senti né turista, né straniero. È a dimensione d’uomo, è casa tua.
Adesso
capisco perché Manu Chao ha deciso di mettere le radici proprio lì (se
parlando di Manu si può parlare anche di radici).
Dopo
i primi quattro giorni da perfette turiste con guida e mappa alla mano tra
musei, Gaudí, monumenti vari e corri di qua e corri di là per paura di non
riuscire a vedere tutto decidiamo di prendercela con un po’ più calma, di
goderci la città standocene magari sedute in un tavolino all’aperto
sorseggiando cerveza y sangría. Del resto siamo anche un po’ stanche, sono
quattro giorni che camminiamo!
Pensiamo
al Barrio Gotico, ho letto da qualche parte che è li che vive Manu, penso alle
sue canzoni, alla Rumba de Barcelona; a toda la gente de Escudellers è la
dedica che spesso fa ai concerti prima di intonare la Rumba, beh, siamo
qui…andiamo a conoscerla questa gente de Escudellers! Penso anche a Trippie
Town, il disco dei Che Sudaka…Plaça Orwell…tutti la conoscono come el tripi
(per la fattanza che aleggia nella piazza?) dicono che c’è sempre qualche
gruppo che suona…andiamo a vedere, è il posto migliore per bivaccare.
Ci
siamo quasi…siamo in calle Avinyó, Avinyó? non mi suona nuovo questo nome e
mi ricordo che la leggenda dice che Manu aveva un bar su questa via…vero o no
non mi interessa…è questo il cuore del Barrio Gotico ed è qui che vogliamo
stare…tiro fuori la mappa per capire dov’è il tripi…e mentre cerco tra il
grafico delle viuzze del gotico sento le mie amiche che dicono: “MA È MANU
CHAO!!! NOVELLA GUARDA C’È MANU!!!!” alzo gli occhi e lo vedo di spalle, in
bici…è proprio lui, il cappellino andino è inconfondibile, è passato come
un fulmine…lo chiamo, lui accelera, non ha voglia di fermarsi. Infinita
tristeza, era li a un passo e me lo sono fatto scappare.
Una
volta l’ho anche incontrato a Roma, era il luglio del 2001, la sera prima del
suo concerto. Mi avevano detto che avrebbe cenato con il gruppo a San Lorenzo,
vado al 32, spazio occupato sotto i locali di Radio Onda Rossa, sicuramente è
li e la folla me lo conferma, un sacco di gente che gli ronza attorno, gli
chiedono foto, autografi, gli passano gente al cellulare…a volte dice di no,
altre cede…forse s’immaginava una seratina tranquilla, invece non lo fanno
nemmeno mangiare. Alla fine mi avvicino anch’io, troppa gente, farci una
chiacchierata nemmeno a parlarne, gli chiedo una firma sul CD, mi guarda
stressatissimo mi dice di no, io gli faccio la faccina triste e allora aggiunge
un disculpa e una pacca sulla spalla, vabbè…lo saluto…sarà per la prossima
volta!
E
la prossima volta è sfumata così…se l’è data a gambe (o meglio a pedali),
vabbè…dicono che non c’è due senza tre, magari lo rincontrerò!
Voltiamo
l’angolo e il Tripi è li, ci buttiamo amareggiate su un gradino della
piazza… i bar, i tavolini all’aperto, in fondo è questo che cercavamo, c’è
anche un gruppo che suona… mi avvicino, facciamo due chiacchiere, si chiamano
Cumbia Nabis, mi fanno vedere il loro CD, www.radiochango.com c’è scritto sul
retro, è una garanzia…lo compro.
Raggiungo
le mie amiche sul gradino… quando eccolo risbucare!!!! non me lo
sono fatto scappare un'altra volta, l'ho chiamato e questa volta si è
fermato... bum bum... il cuore a mille.
Ascoltando
le sue canzoni ho imparato lo spagnolo, poi ho fatto anche un corso, insomma
qualche frase sensata potevo anche dirla.... mi fosse uscita una parola!!! gli
ho farfugliato qualcosa in una specie di itañol e gli ho chiesto di farci una
foto insieme....: " No... io abito proprio qui, tutti mi fermano per
chiedermi foto e autografi" insomma faceva il prezioso.
C'è
voluto un po' per convincerlo, gli ho detto che per me era importante, mentre le
mie amiche in coro gli dicevano: “Dì di si che ce more” poi forse ha capito
che se non cedeva non gli avrei più lasciato il braccio, mi ero attaccata come
una cozza!
Il
tempo di un click e poi PUFF!!! Una pedalata ed è scomparso un'altra volta
(volando viene, volando va, adesso capisco anche cosa vuole dire in
Desaparecido) sono rimasta li con un sorriso da ebete stampato in faccia (quello
della foto) contentissima di averlo visto ma incazzata nera per non essere
riuscita a dirgli niente di tutto ciò che avrei voluto dirgli.
Il
giorno dopo torniamo al Barrio Gotico, Manu Chao a parte è forse il posto di
Barcellona che ci è piaciuto di più, ci ricorda un po’ San Lorenzo e
Trastevere, i nostri quartieri preferiti di Roma; ci sentiamo proprio a casa.
La sera
ci fermiamo a mangiare una fantastica paella a calle Escudellers e poi birretta
al tripi. Manu è li e senbra un grillo, va, torna, scambia due chiacchere,
appare e ricompare, ci riconosce e con
un'aria timidissima e quasi impaurita ci saluta da lontano; lui, star a
malincuore ha una faccia trasparente…gli si leggeva negli occhi quello che
pensava: "Speriamo che non vengano a dirmi niente, voglio stare
tranquillo" e noi, fans a malincuore lo abbiamo lasciato in pace.
Del resto sapevo che prima o poi avrei avuto la possibilità di dirgli quanto lo ammiro e di ringraziarlo per la sua musica. Gli ho mandato un e-mail dicendogli tutto quello che quel giorno non sono riuscita a dirgli; manco a dirlo…non mi ha risposto, vabbè spero almeno che l’abbia letta e dopo il due senza tre e il tre senza quattro, aspetto il quattro senza cinque.
9lla