Alla
metà di aprile del 1998, quattro anni dopo Casa Babylon, esce Clandestino
È
un album che si muove piano, circospetto, che non esplode subito, in
cui la Virgin crede poco, e comunque non abbastanza da preparargli un
lancio in grande stile, che forse lo stesso Manu non avrebbe gradito.
Nelle sue intenzioni, e c’è da credergli, avrebbe dovuto essere un
disco piccolo e intimo, per quello che considera una via di mezzo tra
un diario di viaggio e un racconto di sé.
Sarà
smentito clamorosamente
Clandestino
è un disco politico? Certo che sì. È un disco triste? Certo che sì
Quello
che segue il suo successo mondiale fa parte di una nuova storia, perché
Manu gira ancora, senza fermarsi, e torna sui luoghi del delitto, in
quel Sudamerica dolente
e rapinato che ha raccontato nell’album.
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