A BARCELLONA CON
MANU CHAO (08 / 10 /
2004) |
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Paula Pitzalis: Manu, ritorni con un libro di poesie. Cosa rappresenta la poesia per te che hai vissuto in una famiglia dove tuo padre è uno scrittore rinomato? La parola è distinta dalla musica… Manu Chao: Non so. Io non mi azzardo a dire che è un libro di poesie. A me piace scrivere e l’unico elemento che conosco riguardo la poesia, un poco,…ho letto poca poesia nella mia vita e perciò ho poca cultura inerente al mondo poetico, …sì ne ho letto alcune…sono un fanatico di Jacques Prevert ma non so molto della poesia, o meglio, a scuola ci obbligavano ad apprendere…ed io per colpa della scuola rifiutai. P.P.: …ma per scrivere ti poni davanti ad un foglio bianco mentre quando un artista suona la sua musica con uno strumento si ha un dialogo…ma davanti ad un foglio bianco devi riflettere un poco…è come se tu parlassi con te stesso o con il tuo alter ego o che? Manu Chao: Mai io mi pongo davanti ad un foglio bianco con una intenzione predeterminata… quando mi viene un’idea ed ho voglio di scrivere cerco la carta o un foglio come un pazzo perché come sempre non l’ho appresso con me…e così scrivo in un mantello, in una lettera o nel cartone. Mai però dico a me stesso : “ adesso mi siedo e scrivo!”. Perdonami l’espressione perché è un po’ brutta è come se tu avessi voglia di fare la pipì, ed allo stesso modo sovviene l’idea dello scrivere, e ciò è un piacere immenso. Scrivo ogni giorno ma a volte non scrivo niente, oppure scrivo molto. Non decido però questo io. L’ispirazione giunge ed il problema è avere carta e penna e scrivere in quel momento. Sederti e scrivere una poesia io non sono così. P.P.:Sai… perché nella nostra isola in Sardegna abbiamo la cultura della poesia. Organizzano i cantori gare poetiche improvvisate a tema e gareggiano affrontandosi . Spesso sono temi sociali e politici …sai una cultura popolare prima della scrittura la memoria popolare si trasmetteva oralmente…e adesso scrivere è lasciare la memoria parlata…ma in ogni caso qualcosa ti ispirò sui temi. Sei rimasto a Parigi, sei ritornato nella terra delle tue origini, raccogliere qualcosa un “ giramondo” come te… Manu Chao: A me piace sempre e tantissimo viaggiare e questa volta non pensavo proprio per niente di ritornare a Parigi dove trascorsi molti anni della mia vita lì…e consideravo che fosse un ciclo chiuso ormai. Sono ritornato a Parigi per ragioni diverse che non hanno niente a che vedere con il libro. Un amico ammalato necessita avermi vicino a lui. Questa è la ragione per la quale stetti a Parigi tanto tempo. Non è per scrivere un libro o per fare un libro. I viaggi hanno mille ragioni, no? Ciò che mi fece decidere tutto è il mio amico Wozniak , che fa i disegni , colui che , tra virgolette, “ riscattò” tutto le mie poesie. Io non le chiamo poesie ma tutti i miei testi avevo abbandonato… P.P.: In Wosniak appare spesso rappresentato l’elemento femminile… Manu Chao: Non so. Non so come analizzare Wosniak. Per me è un amico immenso… P.P.: A parte l’amicizia , nel momento in cui lavorate insieme avete una relazione dove vi incontrate sulla stessa onda… Manu Chao: Totalmente. Non so analizzare come lavoriamo ma una cosa è certa che potremmo lavorare , ore, notti, giorni e mesi senza sentire la stanchezza e altro. Stiamo bene . Siamo sulla stessa onda, non parliamo…e sono ore e ore menzionando due parole ma sempre lavorando. Solo con uno sguardo sappiamo già e continuiamo a lavorare. Mi piace lavorare con Wosniak, non so sentiamo lo stesso feeling. Ho incontrato una amicizia immensa. P.P.: Una domanda un poco “cattiva”: Tu hai lavorato moltissimo con Fermìn Muguruza. Io provengo da un’isola dove esiste una visione autonomistica della cultura, lingua ed usanze,etc... e nonostante lo Stato Italiano non ci conceda il Bilinguismo noi sardi proseguiamo con la nostra cultura. Però il fatto che in questi ultimi tempi hai vissuto il problema che lo Stato Spagnolo non ha permesso a te e a Fermìn, nel sud della Spagna, alcuni concerti…come puoi spiegarci il valore che oggi ha “ l’Eta”…durante la dittatura poteva avere senso ma oggi i Paesi Baschi , che sono economicamente ricchi…d’altronde comprare armi può fare il gioco della destra…mi capisci? Manu Chao: Certo! Io ho sempre detto ciò! P.P.: Sì ma perché Fermìn viene accusato? Manu Chao: Hanno accusato me e piú direttamente a Fermín ma la prima questione che bisogna chiarire é che in nessuna dichiarazione di Fermín Muguruza si é mai detto che stesse con la lotta armata. P:P.: Allora la Stampa si inventó questa notizia? Manu Chao: Questo é chiaro! D’altronde é anche evidente che mai ho rilasciato dichiarazioni a pro della lotta armata. Mai! E neanche Fermín! Mi chiedi cosa succedette in Spagna? Fu una aggressione da parte della Stampa e dei mezzi della destra che ci accusarono di apologia della lotta armata e ció fu una menzogna. Fu un periodo molto duro. A me creó un grande dolore perché é molto difficile...una volta che le accuse sono lanciate dalla stampa...é molto difficile diffenderti. C’e molta gente nel mio proprio quartiere , qui a Barcellona, che ancora pensa, a causa di quegli articoli, che io appoggio “ Eta” proprio perché tutta la stampa di destra ha persistito ad accusarmi con menzogne su quest’ invenzione...Cosí le menzogne, quando passano per tanti articoli, sono dolorose...La gente che mi conosce , la gioventú, e tantissimi altri, lo sanno che io non mai ho rilasciato dichiarazioni di tale portata... ma il vacchietto che vive nel mio quartiere!...L’altro giorno andai al bar al lato di casa mia...bueno...quelli del quartiere antico mi invitano al bar a bere con loro una birra...e... poi uno di loro mi dice: “ Eh...Manu non mi piace quello che ascoltai alla radio che avete sostenuto alcuni imprigionati dell’Eta o non so che...ma Manu é uguale ti invito lo stesso una birra!”...vedi? Questo é il potere della stampa di destra con le sue calunnie mi fece una campagna accusatoria totalmente denigratoria e sporca. P.P.: Come fanno in Cile per Mapuches che cercano di difendere la loro terra e gli si applica la legge anti terrorista... Manu Chao: ...Adesso si é calmato un poco il tutto ma durante il governo di Aznar tutti erano terroristi. Il problema avvenne cosí che ebbi io e Fermín ...Non solo lo dovemmo subire noi due ma anche moltissima altra gente come il regista che giró un film sui Paesi Baschi dove tutti furono accusati di apologia...Insomma tutte le persone che sviavano un poco da quello che interessava al governo erano immediatamente “ stigmattizzate” o “ marchiate”...Dovemmo subirlo tutti...che vuoi che ti dica e la forza mediatica della gente...ma é evidente che qualsiasi di queste “ cagatonas”...Potete cercare di trovare...Mai in alcuna intervista mia...mai si puo incontrare in una mia intervista apologia al terrorismo fino a quello Basco. Mia madre é Basca ed io per quanto un tempo nella gioventú fu di moda essere pro Eta... io mai lo fui a pro dell’Eta! Mai! Mai ucciderei per le frontiere. Difendere una cultura é un’altra cosa. DIFENDERE UNA CULTURA É INFATTI IL DIBATTITO PIÚ COMPLICATO! P.P.: Come succede nella nostra Isola di Sardegna... Manu Chao: ...Perché la cultura ... ma...poi amazzare la gente per una frontiera...No! No! No! Io lotto con impegno piú perché non esistano frontiere. Se vi é gente che seguita ad uccidere perché vi siano frontiere io sto contro di questi. Il secondo fatto peggiore dell’Eta, nel momento che uccidono qualcuno , ...sono piú voti per i “ cabrones”...Fanno totalmente il gioco del governo e ció é un problema serio. Ogni morto dell’Eta é una “ benedizione” per il governo centrale. P.P.: Chiaro! Manu Chao: Questo é ció che si racconta alla gioventú che pensa di fare la rivoluzione...per niente! Sta facendo il gioco perfetto del governo! P.P.: Parlando con Jorge Coulón degli Inti Illimani mi disse: “ Se molta gente pensa che la destra sia tonta si sbaglia , perché invece sono molto intelligenti e furbi!”. Manu Chao: ...Non é per niente che in “ Euskadi” c’é il tasso piú alto di eroinomani dello Stato Spagnolo. Ció non avviene per niente. Chi ha importato tanta eroina nei Paesi Baschi? P.P.: Come quando sequestraromo ed uccisero in Italia Aldo Moro nel periodo delle Brigate Rosse che giunse tanto eroina... Manu Chao: ...Chiaro! É un classico! P.P.: Un’altra domanda: Assieme al disco vi é allegato un libro. Tu hai lavorato anche con artisti senegalesi non vedenti... Manu Chao: ...No! Non sono del Senegal sono del Mali! P.P.: ..Oh scusami... come fu questa collaborazione? Manu Chao: ...ma questo é un lavoro diverso dal libro... P.P.: Ah...I due lavori sono a parte? Manu Chao: Sí! Sono a parte! Con il libro esce un CD di canzoni che registrai in francese . Alcuni di questi testi li musicai ed uscí un “ disquillo” ( un Cd ridotto) in francese. P.P.: Suoni solamente tu o vi sono altri artisti? Manu Chao: Io con la mia “ COCINITA”, i miei amici che passarono per lí....ed altre cose registrate in altre epoche...c’e Majid, il chitarrista di Radio Bemba, c’e la tromba di Roy Paci e Miguel Rosario, poi vi é un fisarmonicista amico di Parigi ed altre persone che passarono per quei paraggi... P.P.: Come un collettivo... Manu Chao: ...quelli che passano per casa...Per ció che riguarda gli artisti del Mali é un’altro lavoro. Ho collaborato e prodotto il disco di una coppia che si chiamano “ Durui Marian”. P.P.: ...che sono non vedenti, no? Manu Chao: Sí! Io ero un fan loro e ,quando ebbi l’occasione di conoscerli a Parigi l’anno passato, ci rinchiudemmo nello studio e fu una meraviglia. Una grande fortuna! P.P.: Magia? Manu Chao: SÍ ! MAGIA! Poi viaggiai con loro nel Mali in tour. Fu un’esperienza molto bella . Ho realizzato un sogno da fan! P.P.: Parlando con Ian Gillan dei Deep Purple e John Cale degli ex Velvet Underground...insomma a qualsiasi artista che incontro, a conclusione dell’intervista, faccio la stessa domanda: “ A parte il tuo mondo musicale e la tua arte ... ognuno ha un sogno... Manu Chao: Oooh!!!Ho molti sogni! P.P.: I sogni si possono dire o sono segreti? Manu Chao: Oooh... tanti sogni! No! No! Non sono segreti bisogna dividerli..no? Sogni di vita... adesso il mio sogno é...con tre o quattro amici una “ galeriña”, come si dice in Brasile. Partire con una macchina, la chitarra nel cofano e di giorno in giorno viaggiare cosí! Questo é il mio sogno di questi giorni. P.P.: Allora viaggerai anche in Sardegna? Manu Chao : Speriamo di sí! ...Viaggiare...questo é ció che necessito adesso...poi altri sogni...ritornare in Brasile da mio figlio! P.P.: Possiamo conoscere il suo nome o sono troppo indiscreta? Manu Chao: Sí! Si chiama Kira! P.P.: Che significa? Manu Chao : “ L’uccello che prende il suo volo”in Guaraní. P.P.: Meraviglioso! Manu Chao: Che altro ...un altro mio sogno é essere “ Chiro operatore”. Vorrei intraprendere studi di Chiroterapia...ed ancora...un altro sogno é ...INCONTRARE L’AMORE IN OGNI ANGOLO DEL MONDO ... E GIÁ CON QUESTI SOGNI INIZIO ADESSO... P.P.: GRAZIE MANU! Intervista di Paula Pitzalis
Paula Pitzalis: Manu,vuelves con un libro de poesías. Qué representa para tí que has vivido en una familia donde tu padre es un renombrado escritor? La palabra es distinta de la música… Manu Chao: No sé! Yo no me atrevo a decir que es un libro de poesías. A Mí me gusta escribir y lo único que sé de poesia, un poco,…He leído poca poesia en mi vida. Tengo poca cultura de poesía…He leído alguna…Yo soy fanatico de Jacques Prevert. Pero no sé mucho de poesía. A lo mejor en la escuela nos obligaban aprender…y un poco por culpa de la escuela rechazé. P.P.: Pero para escribir te pones delante de una hoja blanca mientras cuando uno toca la música con su instrumento tiene un dialogo. Pero delante de la hoja blanca debes reflejar un poco. Es como si tú hablara contigo , con tu alter ego u otra cosa? M. C..: Yo nunca me pongo delante de una hoja blanca. Cuando me sale algo , una idea …y..tengo que escribir busco papel como loco porque no tengo…si escribir en un mantel,..o escribir en una carta,…un cartón…Nunca me digo : “ Me voy a sentar a escribir!” : Perdona la expresión , porque es así un poco bruta, es como la gana de meare, que sale la idea de escribir ..que es un gusto inmenso! Todos los días estoy escribiendo pero a veces no escribo nada, a veces escribo mucho. Pero no decido yo! La inspiración llega y la cuestión es tener un bolígrafo y escribir en el momento. Pero sentarme o escribir una poesía yo no sé ser así! P.P.: Sabes
porque en nuestra isla en Cerdeña tenemos la cultura de la poesía,
organizan garas poetícas. Los poetas se encuentran, se enfrentan , en
general sobre temas sociales, y así siendo una cultura popular, ante de
la escritura se transmitían las memorias orales….y entonces escribir es
dejar la memoria hablada…Pero de cada manera algo te hizo escribir sobre
los temas . Te has quedado en París, has regresado a la tierra de tu
origen, recoger algo porque eres un giramundo…. M .C.: Me gusta viaja viajar mucho desde siemprey esta vez nunca pensaba volver a París donde transcurrì muchos años de mi vida…y pensaba que era un ciclo cerrado . He vuelto a París por razones diversas que no tienen nada que ver con el libro. Un amigo infermo que necesitaba que yo estuviera cerca de él. Esta es la razón por la cual estuve en París tanto tiempo. No es por escribir un libro o por hacer un libro. Los viajes tienen mil razones no? Lo que me hizo decidir todo esto fue mi amigo Wozniak que hace todos los dibujos sí que rescató “ entre comillas” todos mis textos que tenía abandonados… P.P.: En Wozniak aparece a denudo elemento femenino… M.C.: No sé. No sé como analizar a Wozniak. Para mí es un amigo inmenso… P.P.: A parte la amistad en el momento en que trabajáis tenéis una relación donde estáis en la misma ola…. M.C.: Totalmente! No sé analizar como trabajamos pero una cosa es que podríamos trabajar horas, noches, dìas y meses sin sentir el casancio…ni nada estamos bien …Estamos en “ onda” ( en italiano en la entrevista) ( ola) . Sólo con una mirada sabemos ya y seguimos trabajando. Me gusta trabajar con Wozniak estamos en el mismo feeling. Encontré a un amigo inmenso. P.P.: Una pregunta un poco mala. Tú has trabajado muchísimo con Fermín Muguruza. Yo vengo de una isla donde hay una visión de la cultura autonoma, idioma, costumbres, etc, no obstante el Estado Italiano no admite un bilingüismo nosotros seguimos con nuestra cultura. Pero el hecho de que en los últimos tiempos has vivido el problema que el Estado Español no ha permitido a tí y a Fermín, en el sur de España ,unos conciertos…cómo se puede explicar el valor que tiene ETA hoy,…durante la dictadura podía tener sentido, pero hoy País Vasco es un país que es muy rico economicamente…de todos modos comprar armas puede hacer el juego de la derecha…me entiendes? M.C..Claro! Yo lo he dicho sempre! P.P.: Sì, pero, porqué Fermín está acusado? M.C.: Han acusado a mí y más directamente a Fermìn pero la primera cosa que hay que aclarar es que en ninguna declaración de Fermín se ha dicho que estaba con la lucha armada! P.P.: Entonces la prensa se inventó esta noticia? M.C.: Esto está muy claro! Bueno y eso es evidente también yo nunca he hecho declaraciones a pro de la lucha armada. Nunca! Y Fermìn tampoco! Me preguntas qué ocurrio en España? Fue una agresión de la prensa y medios de derecha que nos acusaron de apología de la lucha armada que es una mentira. Y fue un periodo muy duro! A mi me dolió mucho porque es muy dificil…una vez que las acusaciones están lanzadas por la prensa es muy dificil defenderte . Hay mucha gente que en mi propio barrio, aquí en Barcelona, que sigue pensando , a causa de aquellos artículos, que yo apoyo ETA , propio porque la prensa de derecha ha insistito acusandome con mentiras sobre esta invención…Así las mentiras, cuando pasan por tantos articulos, son dolorosas…la gente que me conoce, la juventud y muchos más lo saben que yo no nunca he dejado declaraciones de este tipo…Pero el viejecito del barrio…el otro día fui al bar al lado de mi casa …bueno…los del barrio antiguo me invitan al bar a tomar una cerveza con ellos y uno me dice:” Eh..Manu no me gusta lo que escuché a la radio que habeis apoyado a unos presos de ETA o no sé qué..pero Manu es igual te invito lo mismo una cerveza!” Este es el poder de la prensa de derecha que con sus mentiras me hizo una campaña acusativa totalmente asquerosa. P.P.:
Cómo hacen con los Mapuches que van a defender su tierra y les aplican la
ley anti terroristas… M.C. : …ahora se ha tranquilizado un poco pero durante el gobierno de Aznar todo el mundo era terrorista. El problema que tuve yo y Fermín no sólo lo tuvimos nosotros , también mucha gente,como el registra que hizo la película sobre País Vasco donde todos fueron acusados de apología…Todas las personas que desviaban un poco de lo que les interesaba al gobierno era inmediatamente ser un poco estigmatizado…y ya que nos alpicó a todos…que quieres que te diga es la fuerza mediatica de la gente…pero es evidente que cualquiera de estas “ cagatonas”…Nunca en alguna entrevista mía …nunca se puede encontrar en una entrevista mía apología al terrorismo hasta el vasco. Mi madre es vasca y yo por cuanto un tempo en la juventud fue de moda ser pro ETA…yo nunca lo fui pro ETA! Nunca! Nunca mataría por las fronteras! Defender una cultura es otra cosa. DEFENDER UNA CULTURA ES EL DEBATE MÁS COMPLICADO ! P.P.: Como se hace en nuestra isla… M.C.: ..porque la cultura es la cultura pero…luego matar a gente por una frontera NO! No! No! Yo lucho más bien para que no hayan más fronteras . Si hay gente matando para que hayan más fronteras yo estoy contra ellos…y la segunda cosa lo peor de ETA, en el momento en que matan alguien son más votos para los “ cabrones”…Hacen totalmente el juego del gobierno y es un problema esto. Cada muerto de ETA es una bendición para el gobierno central. P.P.: Claro! M.C.:
Eso es lo que se cruenta a la juventud que piensa que están haciendo la
revolucián…pá..nada! Estàn haciendo el juego perfecto del gobierno! P.P.: Hablando con Jorge Coulón de los “ Inti Illimani” me dijo que si hay mucha gente que piensa que la derecha sea estupida se equivoca porque en cambio es muy inteligente! M.C.:…No es por nada que en Eskadi hay la tasa de eroinomanes más alta del estado español. No es por nada. Quién ha exportado tanta eroina a País Vasco? P.P.: Como cuando secuestraron y mataron a Aldo Moro en el periodo de la Brigadas Rojas en Italia que llegó mucha eroina…. M.C.: Claro! Es un clásico! P.P.:Otra pregunta e sesta: adjuntado al libro hay un disco. Tú has trabajado con unos artistas de Senegal no vidientes… M.C.: No de Senegal de Mali… P.P.: Ah… perdona como fue esta colaboración? M.C.:..pero este es un trabajo que no tiene nada que hacer con el libro… P.P.: Ah..son los dos distintos trabajos? M.C.:
Sì! Son a parte! Con el
libro sale un CD de canciones que grabé en francés. Algunos de estos
textos los puse en música y salió un “ disquillo” en francés. P.P. : Tocas sólo tú o con otros músicos ? M.C.: Yo con mi “ cocinita”, mis amigos que pasaron por ahí….y …cosas grabadas en otra epocas…está Majid, el guitarrista de Radio Bemba,…hay unas trompetas del Roy Paci y Miguel Rosario. Hay un acordonista amigo de París y otras personas que pasaron por aquellos lugares… P.P.. Como un colectivo… M.C.: los que pasan por casa……Por los de Mali es otra cosa. He colaborado y producido el disco de una pareja que se llama « Durui Marian » . P.P.: Que son no vidientes? M.C. : Sì ! Yo era un fan de
ellos y cuando tuve la ocasión de conocerles
en París el otoño pasado nos metimos en el estudio y fue una
maravilla. Una gran suerte ! P.P. : Magia ? M.C. : Sì ! Magia ! Pues fui a Mali con ellos , de gira con ellos ! Fue una experiencia muy linda. He realizado un sueño de fan. P.P.: Hablando con Ian Gillan de los Deep Purple y John Cale de ex Velvet Underground …pues…a cualquier artista que yo encuentro, al final de la entrevista, hago siempre la misma pregunta: “ A parte tu mundo musical y tu arte…cada uno tiene un sueño… M.C.: Ohh!!!! Tengo muchos sueños! P.P.: Los sueños se pueden decir o son secretos? M.C.:
Ohh..tantos sueños! No! No! Hay
que compartilos, no? Sueños de vida…ahora mi sueño es …con
tres o cuatro amigos una “ galeriña” , como se dice en Brasil, . Subir
a un coche, la guitarra en el cofre y de día en día viajar así! Este es
el sueño de estos días . P.P. :Entonces viajaras también por
Cerdeña ? M.C. : Espero que sí ! …Viajar …esto es lo que necesito ahora y otro sueño es volver a Brasil a ver mi hijo! P.P.: Podemos saber el nombre o soy demasiado indiscreta? M.C.: Sì! Se llama Kira! P.P.: Qué significa? M.C.. “ El pajaro que toma su vuelo”en guaraní. P.P.: Maravilloso! M.C.: Qué más… otro sueño es “ quiroprator”, qiuen hacen estudio de quiropratia y más…otro sueño es ENCONTRAR EL AMOR EN CADA ESQUINA DEL MUNDO…YA CON ESTOS SUEÑOS YA EMPEZÓ AHORA… P.P.: Gracias Manu! - Entrevista de Paula Pitzalis efectuada en Barcelona en “ Casa de la Solidaritat”.
Foto scattata a Barcellona: “ Casa de la Solidaritat”. Paula Pitzalis, Manu Chao, Lafken
IN
BARCELLONA WITH MANU CHAO (08/10/2004) Paula
Pitzalis: Manu, you come back with a poetry book. What does the poetry
represent for you having lived in a family in which your father is a
famous writer? The word is distinct from music... Manu
Chao: I don't know. I won't dare to say that it's a book of poems. I like
writing and this is the only element I know talking about poetry,... I
haven't read so much poetry in my life and therefore I haven't so much
culture concerning to its world, ... yes, I read something... I am a
fanatic of Jacques Prevert but I don't know much about poetry, or to say
better, we had to learn it when we were at school... and because of the
school I refused to learn. P.P:...
but when you write you have to stay in front of a blank paper while when
an artist plays his own music with an instrument there's a kind of
dialogue... in front of a white paper you have to think a little... is it
like as you were talking with yourself or with your alter ego or what? Manu
Chao: I never stay in front of a white paper with a prearranged intention...
when I've got an idea and I want to write it, I look for a paper sheet as
I was crazy because as always I don't have it with me... and therefore I
write it on a cloak, on a letter or on a cardboard. I never say to myself:
"now I sit-down and I write!". Excuse me for the expression
because it's a little bit weird: it's like when you have to piss, in the
same way the idea of writing comes in my mind. And that's an immense
pleasure. I write every day, sometimes I don't write anything, and
sometimes I write a lot. I don't decide it. The inspiration comes alone
and the problem is to have a pen and a paper and to write in that specific
moment. Sitting and writing, I'm not like that. P.P:
You know... on our island, in Sardegna we have the poetry culture. The
poets organise poetic competitions improvising with a given topic and then
they confront challenging each other. Often there are social and politic
subjects... you know, it's a popular culture. Before writing, the popular
memory was transmitted orally... and now writing itself is leaving the
orally memory... however something should have inspired you for the themes
you sing about. You stayed in Paris, you came back to your root land,
picking up something, I mean, un giramundo like you... Manu
Chao: I always like a lot travelling and this time I hadn't thought at all
to come back to Paris where I spent many years of my life... I had
considered that as I closed cycle. I went back to Paris for different
reasons that had nothing to do with the book. A friend, who was sick,
needed me next to him. This is the reason because I stayed so much in
Paris, not for writing and doing a book. The trips have thousands of
reasons, right? Who made me decide was my friend Wozniak -he draws- who,
in inverted commas, "redeemed" all my poems. I don't usually
call them poems... P.P:
In Wozniak is often represented the female element... Manu
Chao: I don't know... I don't know how to analyse Wosniak. It's a great
friend for me... P.P:
Apart from friendship, when you work together you have a kind of
relationship in which you meet on the same wave... Manu
Chao: Completely. I don't know how to describe the way we work together
but something is sure: we could work for hours, nights, days and months
without feeling the fatigue and everything else. We feel good. We are on
the same wave, we don't need to speak... and sometimes we spend hours and
hours with saying just two words but always working. We understand each
other just looking to each other and we keep on working in this way. I
like to work with Wozniak, I don't know if we find the same feeling but I
found a huge friendship. P.P:
A "mean" question: you worked a lot with Fermin Muguruza. I came
from an island where there's an autonomist vision of culture, language and
habits, etc... Although the Italian Government doesn't attest us the
Bilingualism, we Sardi keep going with our culture. In these last times
you had to live with the problem concerning the Spanish Government, that
didn't let, you and Fermin, to perform in the southern part of Spain...
how can you explain us the worth that "ETA" has today?... During
the dictatorship it had actually sense but today the Basque Country is
economically rich... the fact of buying weapons could perfectly do the
right-wing game... you understand me? Manu
Chao: Sure! That's what I always been saying! P.P:
Ok, but why is Fermin accused? Manu
Chao: They've accused me and more directly Fermin. The first question we
have to clear is that in no declaration of Fermin has ever been said that
he supported the armed struggle. P.P:
Therefore, was it the press that invented this rumour? Manu
Chao: This is clear! It's also obvious that I've never pronounced any
declaration pro the armed struggle. Never! Neither Fermin! You're asking
me what's happened in Spain? There was an aggression from the press and
from the right-wing that accused us of apology pro the support of the
armed struggle. Those were lies. It's been a hard period. I felt a huge
sorrow 'cause it's very hard when the accusations come from the press...
it's really difficult to defend yourself against it. There are a lot of
people in my quarter, here in Barcelona, that keeps on thinking, because
of those articles, that I support "Eta". Just because the
right-wing press kept on accusing me with lies on this invention... so
that the lies, when are passed through many articles, are painful... The
people who know me, the young people and many other, they know that I have
never pronounced any declaration like those... but what about the old guy
who lives in my quarter! One day I went to the bar next to my home... well...
those of the ancient quarter invited me to drink a beer... and... then one
of them told me: " Eh,... Manu I don't like what I've heard on the
radio, that you supported some of those from Eta or whoever they are, that
now are in prison... but it's ok Manu, come drinking a beer!... you see?
This is the power of the
right-wing press. It led a smear campaign, totally dirty, against me. P.P:
It's like how they act in Chile for Mapuches. They try to defend their
land and the anti terrorist law is applied to them... Manu
Chao: ... Now everything has calmed down but during Aznar's Government
everyone was considered a terrorist. Our problem, mine and Fermin's,...
well not only mine and Fermin's but also of many other people like that
film-director who shot a movie on the Basque Country, where everyone was
accused of apology... In short, all the people that diverted a little from
what the Government was interested in, were immediately "stigmatized"
or marked... We all had to suffer it... What more can I say, It's the mass
media power of people... but it's obvious that any of these CAGATONAS is
false ,, you can try to check if you want, but never in one of my
interview, you'll NEVER find any kind of excuse to the terrorism, up to
the Basque one. My mother is Basque and since I was young it was popular
to be pro ETA... but I've never been pro ETA! Never! I'd never kill for
frontiers. Defending a culture is something else. Defending a culture is
the hardest debate indeed! P.P:
It's like it happens in our Island of Sardegna... Manu
Chao: Because the culture... but... ... and then, killing the people just
for a border... No! No! No! I fight doing my best to avoid the existence
of any frontier. If there are people who keep on killing because of the
survival of borders well I'm against them. This is the second worse fact
of Eta: when they kill someone, this means more votes for the "cabrones"...
They just do the Government game and this is a serious problem. Each death
of Eta is a "blessing" for the central government. P.P:
Right! Manu
Chao: This is what it's told to the youth that believe of doing the
revolution.. nothing at all! In this way it's doing the perfect game of
government! P.P:
Talking with Jorge Coulòn from the Inti Illimani, he told me: "If
many people think that the right-wing is stupid, is doing a mistake
because they are very clever and smart!". Manu
Chao: The fact that in "Euskadi" there's the highest rate of
heroin addicts in the entire Spain is a demonstration. Who imported so
much heroin in Basque Country? P.P:
It's exactly like when Aldo Moro was sequestrated and killed in Italy
during the Brigate Rosse time. A lot of heroin arrived in those days... Manu
Chao: ... That's clear! It's something usual! P.P:
Another question: with the cd there's an enclosed book: You've also worked
with Senegalese blind artists... Manu
Chao: No! They're not from Senegal, they're from Mali! P.P:
Oh, I'm sorry...how was this collaboration? Manu
Chao: ...but this is a different work from the book... P.P:
Ah... are the two works separated? Manu
Chao: Yeah, they are! With the book there's a cd of songs that I've
recorded in French. I've set some of these texts to music and a "disquillo"
(a reduced Cd) came out. P.P:
Do you play alone or are there some other artists? Manu
Chao: I played with my "COCINITA", then there are some friends
who were passing by... and there are other things recorded in different
times... there's Madjid, the guitar of Radio Bemba, there are Roy Paci and
Miguel Rosario's trumpets, then there's the accordion of a friend in Paris
and there are other people who were passing by as I said... P.P:
Like a jam-session... Manu
Chao: ... those who were passing by home... About the artists of Mali,
well that's another work. I've contributed and produced the cd of a couple
which name is "Durui Marian". P.P:
... they are blind, aren't they? Manu
Chao: Yeah! I was fan of them and when I had the opportunity to meet them
in Paris last year, we closed in the studio and it was just wonderful. I
was really lucky! P.P:
Magic? Manu
Chao: Yes, Magic! Then I travelled with them in Mali, during their tour.
It's been a very beautiful experience. I've realized a fan dream! P.P:
Talking with Ian Gillan of the Deep Purple and John Cale from the ex
Velvet Underground... Well, to each artist I meet I always ask the same
question at the end of the interview: Apart from your musical world and
your art... everybody has a dream...
do you have one? Manu
Chao: Oooh!!! I've a lot of dreams! P.P:
May the dreams be revealed or are they secret? Manu
Chao: No! No! They're not secret; they should be shared, right? Dreams of
life... in this moment my dream is ... a "galerina" with three
or four friends as they say in Brazil. Leaving by car, the guitar in the
bonnet and travelling day by day! This is my actual dream. P.P:
So will you travel also to Sardegna? Manu
Chao: I hope so!... Travelling... this is what I need now... and about the
other dreams... I'd like to come back to Brazil to my son! P.P:
May we know his name or am I too intrusive? Manu
Chao: Yeah! His name is Kira! P.P:
What's does it mean? Manu
Chao: "The bird who fly on his own way" in Guarani. P.P:
Wonderful! Manu
Chao: What else... another dream is to be a "Chiro operator". I'd
like to take on Chiroterapy studies... and ... another dream is .. TO MEET
LOVE IN EACH CORNER OF THE WORLD ... AND I CAN ALREADY START... WHIT THESE
DREAMs.... P.P:
THANKS MANU! Interview by Paula Pitzalis Traduzione
ad opera di: MG
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