RELAZIONE CAMPAGNA AIB 2005


 

Premessa
L'organizzazione regionale del servizio AIB, come previsto dal Piano Regionale 2005, e della Legge n.235 si prefiggono, quale obiettivo generale, di ridurre nella misura possibile gli incendi boschivi e i danni consequenziali che si possono produrre all'ecosistema ambientale. A tale scopo, come di seguito riportato, sono state messe in atto oltre che ad azioni dirette anche azioni indirette volte alla prevenzione degli I.B. Per tali finalità è stato messo in atto ed elaborato un progetto per una più capillare ricerca dei punti acqua ed istituito, e, nel periodo di massima pericolosità è stato intensificato il controllo del territorio mediante l'istituzione di squadre addette alla perlustrazione del territorio.
Progetti effettuati:
In funzione di quanto premesso le azioni poste in essere sono state di diversa natura fra le quali, come anzidetto un progetto mirato alla conoscenza del territorio fra cui: una mappatura della rete di approvvigionamento idrico mediante software che è stato istallato nel P.C. della Sala Radio accompagnato da documenti cartacei in cui, mediante semplici passaggi si possono conoscere, nel luogo dell'incendio, la risorsa idrica più vicina e più conveniente, la cartine stradali e il tipo di risorsa idrica. A questo progetto hanno partecipato sia i funzionari della ex Sezione AIB sia gli istruttori di vigilanza. Mediante questo sistema gli interventi delle autobotti sono stati tempestivi e risolutivi.
Con questi presupposti gli interventi sono stati più puntuali e più rapidi tali che il danno si è ridotto al minimo.
Applicazione del Piano AIB:
Nel 2005, durante il periodo di non massima pericolosità, il personale è stato impegnato per la vigilanza , per lo spegnimento degli incendi mentre nel periodo di massima pericolosità il personale AIB oltre che essere impegnato per la vigilanza e per lo spegnimento anche per il coordinamento delle squadre degli EE. DD. come prevede il Piano AIB regionale. Laddove si è reso necessario ogni sera è stato predisposto il piano di intervento per il giorno successivo tale da iniziare le operazioni, non concluse il giorno precedente, alle prime luci dell'alba.
E' noto che per una scelta ottimale delle strategie da adottare era necessario che gli addetti alla Sala Radio dovevano avere non solo una conoscenza generale delle strutture e dei mezzi a disposizione ma anche una buona conoscenza del territorio su cui si opera. A tal fine gli operatori sono stati istruiti all'uso del software di cui sopra ed elaborato dal sottoscritto. Inoltre è stato perfezionato il Vademecum comportamentale e le norme applicative delle strategie dei più svariati casi di intervento.
Disfunzioni:
Anche se, rispetto agli anni precedenti, vi è stato un miglioramento della struttura AIB rimangono alcune carenze come di seguito descritto:
Pur sfruttando al massimo tutte le energie disponibili, e in sinergia con il C.F.S ci si è trovati a dover svolgere tale servizio in condizione di super lavoro e confusione di coordinamento:
· sia con i VV F, per loro autonomi interventi,
· sia con le strutture preposte di quei pochi Comuni (16 su 70 a rischio) che hanno dato si la loro disponibilità ma difficilmente contattabili o a volte assenti. Nella fattispecie proprio i Comuni a maggior incidenza incendi non hanno approntato una squadra di pronto intervento. Vedi il Comune di Caserta, il Comune di Sessa Aurunca, il Comune di Arienzo, il Comune di Bellona, il Comune di Galluccio, il Comune di Mignano Montelungo, il Comune di Mondragone, il Comune di S. Felice a Cancello, il Comune di Rocca d'Evandro, il Comune di S. Pietro in Fine ed altri Comuni che fanno solo avvistamento.
E' pur vero che le condizioni climatiche non hanno favorito l'incremento del numero incendi al disopra della media ma è anche vero che tutta la struttura ha operato con deficienze di squadre e di mezzi.
Va considerato quindi che tutto l'apparato va rivisto nella sua interezza strutturale per ottenere risultati accettabili dal punto di vista del minor danno possibile con un coordinamento unico che, per competenza, spetta alla Regione.
Infatti in mancanza di tale coordinamento unico si è avuto, da un'analisi degli interventi, uno spreco di energie pari a circa il 30%, vuoi perché non si sono avute notizie certe che si trattava di incendio di bosco vuoi perché c'è stata un'autonomia degli interventi sia dei Comuni sia dei VV F senza che il Settore Foreste ne fosse a conoscenza. Pertanto è necessario ribadire che il coordinamento degli incendi della provincia deve essere unico ed in un'unica sede, quella dello STAPF, in sinergia con tutti gli Enti preposti.
Fra le deficienze, quindi debolezza di interventi, è da considerare l'età avanzata degli operatori degli EE.DD. Per cui si suggerisce un turn-over di tale personale o, quantomeno un potenziamento delle unità. Lo stesso dicasi per il numero di squadre degli stessi Enti che sono insufficienti, in particolare la comunità montana di Monte Maggiore che ha una sola squadra. In queste condizioni si devono fronteggiare una media di circa 25 incendi al giorno pertanto una volta impegnate le squadre attualmente disponibili si è costretti, pur scegliendo le priorità degli interventi, a dover tralasciare altri incendi.
La stessa considerazione va fatta per l'impiego dell'elicottero che, all'attualità, non può superare le 6 ore di volo giornaliero, pertanto ne occorrerebbero almeno 10 o almeno un pilota di riserva. Inoltre si sono verificati notevoli ritardi per il rifornimento del carburante in quanto sono sempre tornati alle basi di appartenenza con evidente spreco di tempo. Si suggerisce di prendere in considerazione di utilizzare le basi intermedie esistenti, tipo la base elicottero, omologata situata presso il Campo di Protezione Civile S.V.G. di Caserta o che comunque siano più vicine all'incendio.
Si è rilevato una carenza molto accentuata delle squadre di A.I.B Comunali, su 70 Comuni a rischio solo 16 hanno dato la loro disponibilità.
Infine è da riconsiderare l'organizzazione della SMA Campania. Difatti come più volte è stato fatto presente dal sottoscritto, molto spesso non si hanno notizie delle squadre che intervengono sugli incendi in quanto la SOUP di Caserta per avere notizie delle squadre che dovrebbero intervenire sugli incendi sono spesso tardive in quanto si devono effettuare diversi passaggi telefonici con la sala radio della SMA. Inoltre le squadre sono difficilmente contattabili via radio o per insufficienza di apparati radio o per altri motivi non noti.

Proposte:

Per un servizio A.I.B più specializzato si propone quanto segue:
1. creare delle squadre elitrasportate dotate di attrezzature particolari come automizzatori, moto irroratori con liquido ritardante, blitz elitrasportati e vasche; il tutto da trasportare sul posto dell'incendio con personale addestrato che può essere sia dei C.O.T., sia degli EE. DD. e sia delle Associazioni;
2. formare delle squadre, con automezzi propri, specializzate ed addestrate dallo stesso Settore di avvistatori sia fornite dagli EE. DD. sia dei C.O.T. dotate di attrezzature adatte all'uopo;
3. istituzione di un servizio stampa per pubblicizzare all'opinione pubblica tutte le problematiche degli incendi;
4. istituzione e publicizzazione di un numero verde dedicato alla SOUP
5. far istituire, dai Comuni a rischio, delle bocche di acqua, in posti strategici, per l'approvvigionamento Questo Settore ha sollecitato i Comuni in tal senso ma senza avere un riscontro positivo del suggerimento. Tale servizio ridurrebbe a pochi minuti (2, 3) la rotazione dell'elicottero che, in alcune zone prive di approvvigionamento idrico, è risultato lungo e quindi con notevole dispendio di tempo (a volte anche di 15 minuti).
6. istituire altre Vasche A.I.B. in special modo nella zona di S. Pietro in Fine che attualmente ne è completamente sprovvista.
Conclusioni:
Pur conoscendo la complessità della gestione della Sala Radio e dei relativi incendi nei suoi aspetti più vari e pur avendo un numero di squadre insufficienti per gestire, in media circa 25 incendi al giorno, i risultati sono stati più che positivi, difatti l'indice di rischio, il rapporto fra numeri di incendi e superficie boscata risulta inferiore alla media degli ultimi 10 anni come da documentazione già consegnata e come da tabella seguente:
ANNOANNO SUP. TOT. BRUC.SUP. TOT. BRUC. NUMERO INCENDINUMERO INCENDI SUP./N.I.SUP./N.I. N.I./SUP.N.I./SUP.
19961996 12001200 279279 4,304,30 0,230,23
19971997 24922492 650650 3,833,83 0,260,26
19981998 14631463 466466 3,143,14 0,320,32
19991999 880880 363363 2,422,42 0,410,41
20002000 16901690 583583 2,902,90 0,340,34
20012001 17751775 634634 2,802,80 0,360,36
20022002 438438 189189 2,322,32 0,430,43
20032003 38003800 634634 5,995,99 0,170,17
20042004 665665 479479 1,391,39 0,720,72
20052005 757757 343343 2,212,21 0,450,45


MEDIEMEDIE 1.516,001.516,00 462462 3,133,13 0,370,37

Infine la campagna AIB 2005 si può considerare che ha avuto buoni risultati dal punto di vista della diminuzione dei rapporti superfici/incendi. Vanno comunque considerati i suggerimenti e le proposte come sopra descritto per avere un maggiore controllo e un miglior intervento sia dal punto di vista della prevenzione sia dal punto di vista degli interventi operativi sugli incendi.