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SUGGESTIONI
FOTOGRAFICHE

 


fotografie di GianGabriele Mazzucco

ispirate da
HAIKU FURLANS

Poesia dei magredi
di
BENO FIGNON

 

CORICAMA
MANIAGO (PN)
 
dal 20 agosto al 8 settembre 2004
 
Inaugurazione venerdì 20 agosto ore 18.30
 
Orario:
Mercoledì, giovedì, venerdì 17.00 - 20.00
Sabato e Domenica 10.30 - 13.00 / 16.00 - 20.00

 

Organizzazione: 
Circolo fotografico "L'IMMAGINE" Maniago
Comune di Maniago - Assessorato alla Cultura

Collaborazione:
Comune di Montereale Valcellina
Associazione Pro Maniago

 

 

Giangabriele Mazzucco

Padovano, trapiantato a Maniago dal 1957, dove arrivò, fresco di laurea in medicina.
Innamorato del Friuli, della montagna e della natura, nel poco tempo libero, munito di macchina fotografica, percorre le sue strade, i suoi sentieri, fissando “attimi e sensazioni irripetibili” da riassaporare di tanto in tanto.
Raggiunta l’età pensionabile, si dedica con maggiore assiduità alla fotografia naturalistica.
Entra a far parte del Circolo fotografico “L’Immagine” di Maniago affinandone le tecniche.
Un giorno gli capitò  fra le mani il volumetto di Beno Fignon,  “HAIKU FURLANS” “Poesia dei magredi”. Leggendoli riassaporò gli attimi e le suggestioni provate nel peregrinare tra la natura e le montagne friulane.
Decise allora di fissare nell’immagine fotografica queste suggestioni, cercando di dare così un’evidenziazione delle pietre, sabbie, colori e sfondi, contenuti negli Haiku.

 

Beno Fignon

Friulano, vive a Milano.
Prima che narratore è un lirico ed è l’atteggiamento, questo, che domina il suo libro: “Haiku furlans”.
«Costituiscono, questi che possiamo chiamare frammenti nel loro insieme, redatti nella parlata soltanto d'Andreis 
(la materna di Fignon), un’opera dove s’accentua in una notevole condensazione semantica, quella caratteristica plastica (che è in genere degli epigrammi) chiamata “fulmen in clausula”.
Epigrammi, questo sono infatti, e non veri e propri haiku, ché dichiaratamente nulla o quasi rispettano della rigida tradizione giapponese; rispettano invece  la cifra stilistica del poeta, un po’ con tutti gli aspetti tipici della sua personalità: l’evidenziazione non virtuale degli oggetti (pietre, sabbie, colori), la trasparenza degli sfondi, l’imprevedibilità assai spesso stuporosa dell’invenzione.
»

       Tratto dalla Postfazione di
Amedeo Giacomini
alla pubblicazione HAIKU FURLANS

 

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Aggiornato il: 31 marzo 2015