chiuso il martedì
La
periferia, i giovani. Un combinato di riflessioni, quello di
Massimiliano Falsetto, di Ghedi, che trascende la fin troppo
facile e comune retorica di maniera per approdare con efficacia e
immediatezza a spaccati di un universo che si alimenta degli
equivoci e dei guasti dei nostri giorni.
Il
disagio giovanile è certamente tematica di dirompente attualità
e, come tale, non immune ai rischi d’interpretazioni distorsive,
il più delle volte ingeneranti una non corretta ricezione delle
problematiche ad esso legate.
Falsetto ne sviluppa i termini con accuratezza e profonda
partecipazione emotiva, elargendoci segmenti di un vissuto intinto
di spunti forti ed interessanti. La sua disamina é attenta e, mi
si lasci passare il termine, sufficientemente “informata”,
forte di un appropriato corredo nozionistico tecnico e
concettuale, per certi aspetti “drarnmatizzante”, ma che ben
rende l’idea delle inquietudini caratterizzanti il mondo
giovanile: cadenze mimetiche, atteggiamenti, oggettistica,
abbigliamento.., tutto tradisce un misto di rabbia e
rassegnazione, apatia e trasgressione; didascalie e
calligraficamente confuse allocuzioni murarie; strutture
logistiche e architetture urbane ammantate di un’atmosfera in un
certo modo irreale quando non perfino sinistra, e in ogni caso
evocanti insicurezza e smarrimento; segnaletica “beffarda”,
simbolo di un degrado che non é soltanto materiale.
Emblematica, al riguardo, l’immagine del ragazzo che s’imbatte
nel cartello riportante la parola “sciopero”. Un annuncio, se
vogliamo, che compendia significato e motivazioni di tutta la
trascrizione. “Sciopero” come violare, disattendere, ma anche
e soprattutto, se ancorato alla terminologia giovanile, come
idiosincrasia alla comprensione di tutto quanto é suscettibile di
comprensibilità. “Sciopero”, in definitiva, come sinonimo di
disagio, laddove null’altro di alternativamente valido colmi il
vuoto del disinteresse e dell’incuria. Mi pare di poter dire,
peraltro, che ogni elemento compositivo, fisiologico in primis,
nell’elaborato di Falsetto esprime valori documentativi e
simbolici al tempo stesso.
L’autore ne esalta intrigantemente le peculiarità espressive
mediante l’utilizzo di un taglio orizzontale teso a privilegiare
l’equilibrio strutturale, e di un colorismo dalle accattivanti
tonalità crepuscolari in quanto venato di accenni di vago sapore
espressionistico.
Davvero un bel lavoro, con una sua anima, e come tale, a voler
richiamare un concetto di leonardesca memoria, decisamente
“laudabile”.
Articolo
di LUIGI FRANCO MALIZIA
dal
“FOTOAMATORE” (oggi FOTOIT) dicembre 1999
TRA
PERIFERIA E AMERICA
CENNI
SUL REPORTAGE
Questa
mostra è una raccolta di immagini scattate nel 1999 nella periferia
bresciana. Ho voluto mettere in evidenza il disagio giovanile
esistente in questo luogo documentando il degrado, la noia, la
voglia di evasione di un gruppo di ragazzi verso un luogo
immaginario chiamato “America”. La periferia é una terra di
mezzo. Né città, con i suoi svaghi e le sue attrazioni, né paese,
con la sua realtà rurale.
Ho
osservato e fotografato ragazzi con i capelli colorati in cerca di
qualcosa tra il grigio dei palazzoni e delle fabbriche, nei bar,
nelle sale d’attesa del treno che porta in città. Ho toccato con
mano la noia abissale di vuoti pomeriggi domenicali.
Ho
voluto esaltare i colori per contrastare ancora di più la
drammatizzazione ambientale. Oggi, credo, che quei ragazzi non
abbiano ancora trovato l’America.
iNFORMAZIONI TECNICHE
Le
immagini sono state realizzate seguendo una tecnica chiamata
“sandwich” che consiste nel sovrapporre due diapositive
stampandole come se fosse una.
Il supporto
usato é carta fotografica “Cibachrome” di tipo metallico. Dati
gli elevati tempi di esposizione sotto l’ingranditore, è stato
possibile effettuare delle mascherature come per il bianco e nero.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Massimiliano
Falsetto nasce nel 1966 a Napoli, trasferito per lavoro a Ghedi dove
vive dal 1987. Sposato con due figli. Iscritto nel 1995 al Circolo
Fotografico Ghedese che lascia nel 2001. Attualmente non è iscritto
ad alcun fotoclub.
Iscritto alla FIAF dal 1996. Gli è stata conferita l’onorificenza
AFI nel 2002.
Gli altri suoi principali reportages realizzati sono :
“INTERNI”, 1997; “MADONNARI”, 1998; “LA NAJA DEGLI
ULTIMI”, 2000; “CENTRO COMMERCIALE”, 2001; “CORSO DI
NUOTO”, 2002.
ALCUNI DEI RICONOSCIMENTI AL
REPORTAGE “TRA PERIFERIA E AMERICA”
OTTENUTI NEI
CONCORSI FIAF:
-
Miglior Autore
Assoluto “IL PAESE DI DON CAMILLO”, Brescello 1999.
-
Miglior Autore
Assoluto “CITTA’ DI MORCIANO”, Morciano di Romagna 2000.
-
Miglior
Reportage “GRAN TOIJR DELLE COLLiNE”, Impruneta 1999.
-
Miglior
Reportage “GRAN TOUR DELLE COLLINE”, Vallombrosa 1999.
-
1 Premio
“TROFEO BIBBIENA”, Bibbiena 1999.
-
1 Premio
“SENZA TESTA”, Osimo 1999.
-
1 Premio
“PREMIO VERONA”, Verona 1999.
-
1 Premio
“CONVENTO S.ANTONIO”, Potenza Picena 2000.
-
1 Premio
“TROFEO PONTEVECCHIO”, Bologna 2000.
-
1 Premio
“TROFEO IL CASTELLO”, Firenze 2000.
-
2 Premio
“GRAN TOUR DELLE COLLINE”, Rignano sull’Arno 2000.
-
2 Premio
“GRAN TOUR DELLE COLLINE”, Figline Valdarno 2000.
-
2 Premio
“TRUCIOLO D’ORO”, Cascina 2000.
-
2 Premio
“CITTA’ DI BERGAMO”, Bergamo 2000.
-
2 Premio “IL
CAVOCCHIO”, Guardiagrele 2000.