Di cosa si tratta? Programma

 Tratto da Il gazzettino, 13 maggio 2001-04-30

Antichi cavalieri infervorati dallo spirito di crociata che finiscono sempre per innamorarsi delle belle “saracine”, come avrebbe detto Ariosto; nuovi rappresentanti del mondo, o del mondo delle idee, arabo-israeliano - che poi non è altro che un modo per dire “diversità”, la stessa che magari abita nella porta accanto alla nostra -; la grana fine e svaporata in spezie del cous cous, i ritmi klezmer del clarinetto più emozionante del mondo: quello dell’argentino Giora Feidman. È “Salam Shalom” il programma di spettacolo cultura e approfondimento che fino a gennaio 2002 srotolerà un fitto calendario di appuntamenti negli scenari di Andreis, Aviano, Budoia, Caneva, Fontanafedda, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Roveredo in Piano, che, con il contributo della provincia di Pordenone, l’Ente regionale teatrale, l’Associazione Provinciale per la Prosa e le Industrie poligrafiche friulane, ne sono i promotori. L’idea è nata dal desiderio dei centri della pedemontana di inaugurare una nuova cultura d’area e parlare parlare, proprio loro che costituiscono la pista di lancio degli aerei di morte che tante volte sono decollati dalla vicina base Nato, di Pace. Il tutto partire dall’infuocata questione arabo-isrealiana, ma infondo solo per parlare dell’Altro e dell’Altrove, proponendone una lettura che vada nel senso della ricchezza e della crescita anziché in quello della minaccia. Dopo il battesimo tenutosi lo scorso 11 maggio da parte di Gian Domenico Picco, ovvero l’uomo che Kofi Annan ha nominato quale primo responsabile per il 2001, anno delle Nazioni Unite per il Dialogo tra le civiltà, la rassegna continuerà fino a gennaio 2002, seguendo essenzialmente quattro percorsi.

Il primo intende indire una vera e propria maratona contro tutti gli integralismi che, a partire dal nostro ricco occidente, vogliono imporre la propria verità come unica possibile. Di qui il titolo “Crociata contro le crociate” che si dispiegherà nei mesi di giugno e luglio, ma in fondo con una coda a settembre e ottobre, in una serie di finestre aperte sui popoli che ancora oggi, nel ventunesimo secolo, combattono contro le discriminazioni, la povertà, la difficoltà di integrazione, provando magari per una volta mettersi dalla parte dei più deboli: ecco allora le “crociate viste dagli arabi” oltre che dallo sguardo potente del cristianesimo, ecco anche le contraddizioni dei Balcani infuocati, l’Africa di Pasolini e la libertà strozzata della Colombia. Parteciperanno il grande slavista Predrag Matvejevic, in autunno il presidente delle comunità ebraiche in Italia Amos Luzzatto e il direttore della rivista geopolitica Limes Lucio Caracciolo. Da segnalare la lettura drammatizzata del Padre selvaggio, una sceneggiatura di ambientazione africana mai realizzata da Pasolini, a cura dell’attore del Piccolo teatro di Milano Luciano Roman e musicata da Romano Todesco, nello scenario suggestivo della chiesetta di Nave a Fontanafredda, e la grande pedalata per la pace che sfocerà in un pranzo arabo mediterraneo a Budoia.

Per quanto riguarda la musica, e qui parte il secondo percorso, l’attenzione viene concentrata sul klezmer, un genere tradizionalmente ebraico, che nasce proprio con l’intento del dialogo e della  fusione tra le diversità: verranno proposti in tal senso una serie di “Incontri klezmer” che raggiungeranno un momento, raro, d’apice il prossimo gennaio con il concerto al teatro Verdi di Maniago di quello che viene considerato il riferimento mondiale per questo genere musicale: Giora Feidman.

Grandi appuntamenti nel terzo percorso che riguarda il “Teatro” con l’immancabile Moni Ovadia e le letture-spettacolo di molti noti attori italiani, tra i quali la strehleriana Giulia Lazzarini, che ripercorreranno le origini dell’incontro-scontro tra Oriente e Occidente raccontato nelle ottave dei poemi cavallereschi, mostrando come la ragion di cuore abbia la meglio sulla ragion di fede e presentando nel contempo i “loci ameni” della montagna pordenonese. In novembre il problema sempre scottante della condizione delle donne in alcuni paesi musulmani verrà trattata in uno spettacolo dalla giovane e bravissima Stefania Felicioli da molti anni attrice d’elezione del regista Massimo Castri. 

“Per i più piccoli” sono previsti dei originali spettacoli di animazione già quest’estate, mentre durante l’autunno verranno fatte parte del progetto anche le scuole, poiché proprio ai giovani si intende lasciare l’eredità di questo messaggio di pace.