Cabral e la scoperta del Brasile 
 

Navigatore portoghese di nobile famiglia, nato a Belmonte nel 1467 o ‘68. A lui re Emanuele affidò la prima flotta (13 navi con 1200 uomini) inviata in India dopo che Vasco de Gama fu reduce, nel settembre 1499, dall’ Asia finalmente raggiunta per via mare. Una delle tredici navi fu allestita da Bartolomeo Marchioni, fiorentino, stabilito a Lisbona e largamente cointeressato all’ impresa. Fra gli altri capitani, Bartolomeo Dias primo scopritore del Capo di Buona Speranza e Nicolò Coelho che era stato col Gama. Salparono l’ 8 marzo 1500. Raggiunte le isole del Capo Verde, s'allargarono di qui nell’ oceano verso SO; sia per incontrare maggior favore di correnti e di venti, sia perché si volesse nel passaggio accertare l’esistenza di terre americane che, in base al trattato ispano-portoghese del 1494, potessero essere di spettanza del Portogallo. Così fu scoperta il 24 aprile la costa occidentale del Brasile che chiamarono della “Vera Cruz”, ne presero possesso in nome del Portogallo e la seguirono per pochi dì fino al luogo detto ancora oggi Porto Seguro, benevolmente accolti dagli indigeni. Raggiunsero poi a mezzo giugno il Capo di Buona Speranza, dopo una tempesta che travolse quattro navi e con esse anche Bartolomeo Dias. Furono alla fine d’ agosto a Calicut, dove Cabral, incontrate gravi resistenze, agì energicamente abbruciando navi e bombardando la città. A Cochin e in altri porti del Malabar poté caricare largamente spezie. Ricco di bottino, ma ridotto con solo sei navi, rifece il cammino oceanico, incontrando alle Isole di Capo Verde il Vespucci che andava ad esplorare la costa brasiliana. Reduce a Lisbona a fine luglio del 1501, Cabral no accettò l’ incarico che gli s'offriva: comandare un’altra spedizione all’ India. Più tardi visse ritirato nelle sue terre presso Santarem, dove morì intorno al 1520.
 

Cabral e il Brasile
 
 
 

Nel 1500, sei mesi dopo il ritorno di Vasco de Gama, una flotta di tredici navi con 1200 uomini a bordo sotto la guida di Pedro Alvares Cabral partì diretta in India.
Secondo la versione ufficiale Cabral fu deviato dalla rotta per le Indie da venti irregolari che lo portarono a toccare, il 22 aprile 1500, l’estremità orientale del sud America: il Brasile!
La verità é poco chiara. Il Portogallo era sempre stato molto riservato circa le sue imprese marinare, e osservava la rigida regola di non divulgare mappe o cronache che potessero svelare i propri segreti. É dunque possibile che esploratori portoghesi avessero già toccato il suolo americano e che Duarte Pacheco Pereira avesse trovato la rotta per il Brasile nel 1498. É anche possibile che una spedizione spagnola, Vicente Yàñez Pinzòn, un luogotenente di Colombo, avesse raggiunto  la foce del Rio delle Amazzoni pochi mesi prima di Cabral, e che a lui spetti il merito di aver scoperto per primo il Brasile. Ma lo scopritore ufficiale resta Cabral e la data è il 22 aprile 1500 !
Cabral piantò la bandiera portoghese su una terra così immensa e varia, di cui nè lui nè chi lo seguì potevano immaginare. Addentrandosi nella giungla gli uomini di Cabral trovarono  un albero strano, il cui legno, rosso come carbone acceso, era simile al legno colorante che si importava dal lontano Oriente da tempi remoti e noto come brazil: così questo nome fu attribito al legno trovato in America, e poi alla terra che lo produceva, che divenne succissivamente la più grande colonia del Portogallo.
 
 
 

Strategia
 

La flotta di Cabral e quelle che fecero vela dopo di, essa era abbastanza forti da affrontare e sconfiggere le navi arabe che si mettevano sulla loro strada.
Dato che il loro obiettivo principale era quello d'impadronirsi del commercio dei mari orientali, essere capaci di liberarsi dei concorrenti era la cosa più importante.
Ma anche le navi più potenti avevano bisogno di basi, e inoltre i portoghesi dovevano avere alcuni porti dove raccogliere le loro mercanzie. Erano necessari quindi porti sicuri e in punti strategici. I portoghesi s'installarono in posizioni che difendevano le loro vie commerciali dalle Isole delle Spezie, nelle Indie Orientali, all’India e attorno all’ Africa. Inoltre esse bloccarono, contro i mercanti arabi gli stretti che portavano al Mar Rosso e al Golfo Persico, e dunque gli antichi mercanti dell’ Egitto e della Siria. Un uomo soprattutto, Alfonso Albuquerque, che fu viceré delle Indie dal 1509 al 1515, è considerato il creatore dell’ impero portoghese in Oriente.
La creazione dell' impero non fu però opera di un solo uomo. D’altra parte si deve tener conto che l’impero portoghese non era basato su conquiste di territori. I re portoghesi e i loro governi erano interessati ad impadronirsi del ricco commercio con l’ Oriente. Essi non   desideravano governare su altri paesi  e popoli, anche se erano pronti a fare tutto quello che era necessario per sostenere il loro commercio e intendevano anche aiutare i missionari a diffondere la religione cristiana. Soltanto perché avevano queste limitate ambizioni, i portoghesi riuscirono a costruire in così poco tempo un impero che copriva una parte enorme della superficie terrestre.
 

INTERESSI ECONOMICI.

Il Portogallo che fu coinvolto all'improvviso nell'impero americano, era uno stato impegnato in altre imprese coloniali, e per quasi trent'anni la sua attenzione fu rivolta altrove. La corte di Lisbona era indaffarata a raccogliere profitti della seta indiana, dei preziosi e delle spezie, nonché nell'esazione dei tributi dalle favolose città d'Oriente che ora erano suddite al re del Portogallo. La ricchezza delle Indie gettò nell'ombra un Brasile privo di città e palazzi, popolato soltanto da nudi cannibali. Comunque il Portogallo non trascurò del tutto il suo nuovo possesso: nel 1501 inviò tre navi per esplorare la costa a sud di Natal, spedizione di cui ha riferito Amerigo Vespucci. Nel 1503 un'altra spedizione sotto Gon~alo Coelho impiegò cinque mesi a perlustrare l'interno in lungo e in largo accumulando notizie sugli indiani primitivi, raccogliendo pappagalli, scimmie e legno colorante.L'iniziale indifferenza portoghese verso il Brasile si convertì più tardi in un interesse attivo. Contribuirono quattro fattori:

a) La scoperta che il legno colorante procurava dei profitti: in Europa l'industria tessile in espansione necessitava di tinture. Nel 1502 una commissione reale autorizzò Ferñao de Noronha, un ebreo convertito di Lisbona, a raccogliere il legno rosso brazil, e a trasportarlo a Lisbona versando una percentuale alla corona. La concessione servì a consolidare il potere regio sulla corona.

b) La Francia mostrò un vivo interesse al Brasile. Francesco I dimostrava disprezzo per le pretese spagnole e portoghesi al monopolio sull'America. Al suo interessamento fece eco quello di molti suoi sudditi, fra cui gli ambiziosi protestanti che miravano al rafforzamento delle proprie file e inviarono missionari oltremare. Navi francesi s'affacciarono sulle coste brasiliane, asportarono del legno brazil, e disturbarono la navigazione portoghese. La flotta portoghese attaccò i francesi e stabilì un piccolo presidio a Pernambuco nel 521. I francesi contrattaccarono e distrussero l'avamposto di Pernambuco nel 1530. Ciò spinse il Portogallo a stabilire un più saldo controllo.

c) Inquieto timore per le ambizioni spagnole. La Spagna era più forte del Portogallo. Intorno alla metà dell'anno 1520 sulla maggior parte delle isole caraibi che erano sistemate guarnigioni spagnole. Cortés aveva conquistato il Messico e Francisco Pizarro aveva compiuto il suo primo viaggio nel Perù. il successo spagnolo era inebriante e nessuno sapeva dove sarebbe giunto. I diritti portoghesi erano garantiti solennemente dal trattato di Tordesillas, ma la lunga esperienza nei rapporti con la Castiglia imponeva cautela.

d) Verso il 1510 il commercio portoghese con l'India languiva. I carichi di pepe e chiodi di garofano avevano reso profitti favolosi, ma ad un certo costo di vite umane che il Portogallo non poteva sopportare. Per di più il mercato europeo era saturo e i prezzi caddero. Intorno al 1530, la ricca India non bastava più a colmare il deficit crescente della Corte dissipatrice e il re chiedeva prestiti a destra e a sinistra. Il Brasile si presentò come un'allettante alternativa all'india, che ormai prometteva di rendere ben poco. Nel 1530 Martin Alfonso de Souza salpò da Tagus con cinque battelli e per due anni percorse 4500 chilometri di costa da Maranhào a Rio Grande de sul. S'impadronì d'alcune navi francesi ed espugnò il fortino francese di Pernambuco. Nel 1532 fondò Sào Vicente, in prossimità dell'odierna Santos, primo stabilimento permanente del Brasile.