La maggior parte delle realizzazioni artistiche nate nell’Europa occidentale
cristiana dal IX al XIII secolo portano il marchio di un particolare stile
designato, fin dall’ultimo di questi secoli, con il nome di arte romanica,
poiché, in effetti, le opere architettoniche o pittoriche corrispondenti
a questo stile furono elaborate nei Paesi che erano stati sottomessi
all’influenza romana: Italia, Francia e Spagna. Tuttavia, non si tratta
di un’arte puramente locale: essa deriva la sua ispirazione principalmente
dall’Oriente. La pianta delle chiese romaniche e, in generale, la loro
decorazione, testimoniano l’influenza bizantina, frutto- tramite la Spagna
cristiana-delle campagne Carolingie e delle conquiste arabe. Anche la celebre
chiesa di Germigny-de-Près in Francia è, per così
dire, importata da Ravenna, se non nella pianta, che è armena, indubbiamente
nella sua decorazione a mosaico. A questi influssi orientali le costruzioni
romaniche aggiungono particolari presi a prestito dall’architettura antica,
come certi sistemi di volta o profili di capitelli. Utilizzando questi
elementi, attinti a tradizioni diverse, gli artisti del medioevo ebbero
il modo di dar vita ad un’arte autenticamente occidentale, che si distingue
per una decorazione molto semplice e per una estrema sobrietà di
linee. Nonostante le diversità regionali d’ispirazione e di esecuzione,
gli edifici romanici presentarono alcune caratteristiche costanti: struttura
raccolta, pareti massicce, interni poco rischiarati. L’arte romanica è
animata da un peculiare spirito che si può definire “spirito romanico”
la cui intenzione è la glorificazione di Dio. Il realismo delle
figurazioni di subordinata a un simbolismo che è una autentica iniziazione
ai misteri divini: la chiesa romanica è un messaggio, un libro di
pietra aperto a tutti.