La favola di Adamo ed Eva (1998)

L'ordine dei testi segue quello della "Sanremo Edition" del '99, attualmente in commercio.

La favola di Adamo ed Eva
Una musica può fare  (assente nella prima edizione)
Cara Valentina
Raduni Ovali
L'amore pensato
Nel verde
Comunque vada
Come si conviene (Bom pà)
L'origine del mondo
Vento d'estate
Autoironia
Colloquium vitae
Casi ciclici
Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo
Etereo ("ghost-track" presente solo nella prima edizione)
 

La favola di Adamo ed Eva (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Santi numi ma che pena mi fate
strozzati inghiottiti come olive ascolane
spiedini di carne in fila sulle autostrade
saldare al casello tanto per ringraziare
pensarsi arrivati dopo un lungo week-end

chiedo venia trovo un po' esagerato
pagare tre volte un litro di benzina
sentirsi ridire con sorrisi di rame
che sono costretti dal mercato dei cambi
ma andate a cagare voi e le vostre bugie

Credo di notare una leggera flessione del senso sociale
la versione scostante dell'essere umano che non aspettavo
cadere su un uomo così divertente ed ingenuo da credere ancora
alla favola di Adamo ed Eva
la favola di Adamo ed Eva

Dico quel che penso e faccio quello che dico
l'azione è importante siamo uomini troppo distratti
da cose che riguardano vite e fantasmi futuri
ma il futuro è toccare mangiare tossire ammalarsi d'amore

Credo di notare una leggera flessione del senso sociale
la versione scostante dell'essere umano che non aspettavo
cadere su un uomo così divertente ed ingenuo da credere ancora
alla favola di Adamo ed Eva
la favola di Adamo ed Eva
 

Una musica può fare (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè)
 

Una musica può fare
cantare lililli o lalalla (maggiore)
Una musica può fare
cambiare nininni o nananna
Una musica può fare
dove sei, non mi vuoi, stai con me
Una musica può fare
cosa fai, non mi vuoi, tanto è uguale
Una musica può fare

Salvarti sull'orlo del precipizio
quello che la musica può fare
salvarti sull'orlo del precipizio
non ci si può lamentare

Una musica può fare
dormire i bambini il giorno
una musica può fare
svegliare i bambini la notte
una musica può fare

Solitudini bastate a farsi da mangiare
solitudini bastate a farti innamorare
sotto l'armadio (con la radio)...
sotto l'armadio (con la radio)...
sotto l'armadio

Una musica può fare
amare soltanto parole
una musica può fare
parlare soltanto d'amore
una musica può fare

Salvarti sull'orlo del precipizio
quello che la musica può fare
salvarti sull'orlo del precipizio
non ci si può lamentare
 

Cara Valentina (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè)
 

Cara Valentina il tempo non fa il suo dovere
e a volte peggiora le cose
credimi pensavo davvero di avere superato
il momento difficile
ed ancora adesso non mi è chiaro lo sbaglio che ho fatto
se il vero sbaglio è stato il mio
perchè dai miei trent'anni ti aspettavi un uomo
col senso del dovere
perchè chi s'innamora non deve dirlo a nessuno
oppure un'imprudente enfatica demenza
nel farti le carezze girata dall'altra parte

Ho la strana sensazione di un amore acceso
esploso troppo presto fra le mani
e cara Valentina che fatica innaturale perdonare a me stesso
di essere io di essere fatto così male
cara Valentina il tempo non fa il suo dovere
e a volte peggiora le cose

E tu sarai il pretesto
per approfondire
un piccolo problema
personale di filosofia
su come trarre giovamento
dal non piacere agli altri
come in fondo ci si aspetta che sia

Per esempio non è vero
che poi mi dilungo spesso
su un solo argomento...
 

Raduni ovali (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Gocce di pioggia formano raduni ovali
grappoli d'uva formano raduni ovali
strati di nuvole compongono un innocuo dondolio
e poi si sfaldano più in su, raduni ovali
metereopatiche funzioni, raduni ovali
quando due occhi si innamorano e sussurrano l'oblio
anche la voce sibila raduni ovali

Questo sinuoso movimento mi chiarifica l'origine
inevitabile fermento mi qualifica l'origine

Il bimbo nel grembo, raduni ovali
vite riflesse in guscio d'uovo, raduni ovali
l'aria che stira i tuoi polmoni un nucleo ovale di elettroni
liquido sparso nel tuo seme, raduni ovali

Sottilissima astrazione trasparente sonnecchiava infastidita
la coscienza paludosa dell'eterna ambiguità
e sui raduni ovali scorrono confusioni per non fare
è vietato voltarsi indietro e ricordare
 

L'amore pensato (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè/ D. Silvestri; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ R. Sinigallia)
 

Un giorno apriremo una porta d'entrata
tu bianca e fatata sarai la mia luce
io nuovo marito o compagno d'altare
quel giorno speciale Daniela velluto di cuore e di mani
finiti gli esami fu preda del luglio
e quando in settembre partimmo da Roma
col sole e la luna per noi
sognavi di avere quel sorriso in tasca
che ho visto su vele in burrasca
il folle volere voglia di andare
sconfigger la noia col dare
che fare o non fare

Daniela non sfoglia mensili arretrati
caduta all'impiedi da un mio "sono pronto"
urlatole a stento da sotto la doccia
per salvare la faccia
perchè stiamo insieme che cosa ci lega
chi ci pensa nel miele annega

Di santa pazienza e molto stupore
ma senza pudore tre dubbi di vita
amore in salita due figli o due figlie
ed un puzzle da mille
le poche parole lanciate nel mucchio
sassate su specchio che crepan silenzi
o timidi assensi col cenno del capo
e un bacio non dato
l'amore pensato

Daniela che sfoglia mensili arretrati
caduta all'impiedi da un mio "sono pronto"
urlatole a stento da sotto la doccia
per salvare la faccia
perchè stiamo insieme che cosa ci lega
chi ci pensa nel miele annega

L'uomo che ama si dibatte in un lago salato asciugato dal sole
e non prega ma danza silenziosa presenza agitata che
nessuna musica nota ci spiega perchè un suono è speranza
ma quest'uomo la nega e appigliandosi invano a un amore pensato
[annega]

(Daniela dove sei rispondimi se puoi Daniela cosa vuoi cosa ci lega ormai)
 

Nel verde (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè/ L. Morelli; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Quando mi sveglio la mattina con il cerchio alla testa
l'alito è cattivo e la faccia storta
quando mi infilo i pantaloni e la mia casa è abbandonata
non saprò mai più il perchè del fatto che te ne sei andata

L'uomo nasce in natura cordiale
per cui non ha bisogno di essere governato
la cattiveria è figlia dell'istituzione
senza leggi cresce solidarietà

Ancora con te mi voglio divertire con te
ancora con te voglio passeggiare nel verde

Accendo la TV sigaretta nella gola
quando la Playstation chiede al mondo di giocare ancora
esco senza chiudere la porta di casa
piove non ho ombrello e ho la scarpa bucata

non esistono lavori noiosi
l'obbligo di farli ci rivela il contrario
dalla terra si potrebbe nutrire tutta l'umanità

Ancora con te mi voglio divertire con te
ancora con te voglio passeggiare nel verde

Fare figli è di vitale importanza
come d'altra parte non giocare ai genitori
e soprattutto non bisogna avere paura
di fare brutta figura

Ancora con te mi voglio divertire con te
ancora con te voglio passeggiare nel verde
 

Comunque vada (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Comunque vada darò un sorriso al niente
o ruberò al vento un'acqua di silenzio
amerò le mani tese sui capelli i pugni in testa
il buio ingiusto della mia malinconia

Malgrado tanto io sciolgo ancora idee
come lacci di scarpe inutile follia
non aver badato al mio starnuto al chiasso
dei suoi panni stesi e l'alba rigida nei corridoi

Futilità sospesa scontami il perdono
ho una dignità di schiuma pronta a soffocare
è solo un mio trambusto personale
una pausa insolita ed incerta come l'idiozia

Scappa via scappa via cosa mai sarà
scappa via scappa via non tornerà

Ma resto chiuso e un'amica si frantuma
in un istante un grido svaniscono parole quasi mute
immagini sfinite e il sogno delle sue bugie
marcite intorno alla mia stanza

Curiosità lontana torna fra i pensieri
come giovani farfalle provano le ali
sconnetto me da tutto e tutti si sconnettono
e mi merito un applauso dipinto d'incoscienza

Scappa via scappa via cosa mai sarà
scappa via scappa via non tornerà
 

Come si conviene (Bom-Pà) (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè)
 

Viene via come sabbia nel pugno
più la stringo più si lascia scivolare
che scherzo sottile però che idea geniale
la pelle che mi tiene sembra fatta su misura
sono un figurino

Ho messo a stendere il doppio mento in balcone
e lavato via le rughe dalla faccia
bastava strofinare meglio con sapone e fantasia
il futuro fa le fusa
si addormenta seduto su una puntata di Quark

Come si conviene farò di tutto per parlare
come si conviene di soldi e di politica
tutto per bene andrà come doveva andare

Un panino pomodoro e marzapane
alla ricerca della sua identità
s'appiglia a un semicerchio di gioia
per sentirsi vivo
giustifico lui ma non quel tale
con la faccia da bancomat
che si accende una merit

bom pà, bom pà, bom pà

Come si conviene farò di tutto per parlare
come si conviene di soldi e di politica
tutto per bene andrà come doveva andare

bom pà, bom pà, bom pà
 

L'origine del mondo (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Il riflesso sul lago di Kaman
mosso da un gelo pittoresco e inesatto
piega gli elementi in un comune respiro e sposta le nuvole
da pezzi di sereno a grappoli uniti all'Europa centrale
dove Geografia rimprovera meridiani
calca sull'equatore quale leader incontrastato
punge con il picco le aree più basse

Ho udito sirene cantare troppo piano
il grido di Ulisse gonfiare le vele

Perfino nello sconcerto delle Marianne
s'annida riluttante l'origine del mondo
quando linfe ingrossate vivacchiano a fondo
lasciano il piglio alle correnti
mentre ai bordi una furba umidità
cresce fra creature allegre vanitose
fuori sulle sabbie l'Atlantico è pensoso
su come cucire le terre che separa

Spero che non voglia o che voglia per sempre
il contrario dei sogni l'origine del mondo

Cristalli di cielo frantumano l'ordine apparente di gesso
scaturito da quello che sotto chiamano quasi sempre
colui che governa e controlla le cose
come un'immensa unica verità plasmata in forma perfetta (conveniente)
che a vederla appare in balia di qualsiasi evento esagonale

e tu profitta dello scompiglio per decidere finalmente
certifica l'origine del mondo
 

Vento d'estate(testo e musica: M. Gazzè/ Roberto Sinigallia)
 

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Ho lasciato scappar via l'amore
l'ho incontrato dopo poche ore
è tornato senza mai un lamento
è cambiato come cambia il vento

Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento

Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo

Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
 

Autoironia(testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Baldi/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

L'intelligenza sta
nel comprendere appena in tempo
il ruolo preciso di un esistenza
le cose da gettare via
quelle importanti da valutare
per mettere a frutto le qualità

L'intelligenza sta
nel chiedersi sempre serenamente
se c'è la propria vita in allarme rosso
e non fare finta di ridere
con autoironia non mentire mai

L'intelligenza sta
nell'esser prudenti
quando cala una nebbia
sul rischio di cadere
troppo facile avere
la lucidità di quelli che
non sanno camminare

L'intelligenza sta
nel capire che la crisi interiore
è solo la fine del primo tempo
cinque secondi alla regia
pausa pranzo un minuto appena
chiuso per ferie o per inventario

L'intelligenza sta
nel cercare con estrema cura 
possibili compagni d'avventura
e poter parlare di lei con autoironia
non mentire mai

L'intelligenza sta
nell'essere prudenti
quando cala una nebbia
sul rischio di cadere
troppo facile avere
la lucidità di quelli che
non sanno camminare

L'intelligenza sta
nel considerare il progresso
come un aiutino da "domenica in"
noi ce la caviamo con poco
la macchina del tempo
una buccia di banana

L'intelligenza sta
dove l'ipotesi ammette
l'urgenza di lei
dove c'è il bisogno reale
di mettersi a fare
un po' di autoironia
 

Colloquium vitae (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ M. Gurlino/ P. Monterisi)
 

Vita le promesse dovrai pur mantenerle
acceca un altro stronzo se ne hai il coraggio
hai usato un uomo come ostaggio
minacciando di farlo morire
vita rinuncia con me non ti conviene
prendi per il culo qualcun'altro
uno di quelli di carta pieni di te
che lasciano pensare

Ed un anno può sembrare un ora
con tutte le parole
con tutte le parole ancora
che vengono soltanto da seduti

Ricordati vita di chi coi fili ti muove...

Vita non è solo colpa tua
se il mondo è pieno zeppo di buffoni
mi sfogo con te perchè ci tieni in piedi
con i fili tra le dita

Ed un anno può sembrare un ora
con tutte le parole
con tutte le parole ancora
che vengono soltanto da seduti

Vita ricordati che un uomo ama
ricordati di chi coi fili ti muove
non ti sei ancora accorta
che ora ti muovo senza i fili

Ed un anno può sembrare un ora
con tutte le parole
con tutte le parole ancora
che vengono soltanto da seduti

Ricordati vita di chi coi fili ti muove...
 

Casi ciclici (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè)
 

Pensare mi rende pazzo e l'essere pazzo mi fa pensare, mi fa pensare che per pensare bisogna essere pazzi. Quando penso, sono prigioniero di me stesso e sono costretto dal mio povero connettere elementare, elementare il mio misero camminare. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici. Restare in equilibrio mi rende pazzo e mi fa pensare, mi fa pensare che senza l'obbligo dell'equilibrio il pazzo non cade mai. Sono stanco di avere mani e piedi legati al cervello, dal cervello vorrei sganciarmi e penetrare tutte le menti del mondo. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici. Voglio trascinarmi con la testa pesante sotto gli scarponi e uscire volentieri dal mio cervello stretto, e poi cadere malamente con il muso a terra senza farmi male, senza farmi male, senza pensare male e non farmi male senza pensare. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici.
 
 
 

Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: M. Gazzè/ G. Misiti/ P. Monterisi)
 

Zucchero filato attorno a stecchi di bambù assapora l'assenzio della vendetta. tagliuzzato e 
ridotto a dolciume a brandelli, nessuno è accorso per salvare l'atrocità. l'incubo circolare 
sviluppa pacato dentro l'orribile pentola adatta a rifrullo dell'arcigno personaggio muffa e 
luna park, e già qualcuno sospetta che è finita. allora un coltello s'accorge dello scempio e 
scappa via dalla cucina, sorprende nel sonno la massaia di turno sfilandosi dalla mela in cui 
ficcava la punta. Alterna virtù del taglio con l'offesa e invece delle cipolline tritura il 
malcapitato. gli zuccheri salvati dal vortice cattivo partono maledicendo il suo alluminio.
congegno macchinoso che trasforma senza cuore la perfetta forma del granello resterà 
immutata. fare a fette reca onore all'arma più che maciullare o la frenesia bollente di cibi cotti
 

Etereo (testo: M. Gazzè/ F. Gazzè; musica: ?)
 

Non tu schiuma dialettica
foschia inferiore
m'adorni l'inconscio e lo scavi
io miglioro nel tempo

Tu resti allibita
in seno al mutamento
come se non avessi un corpo
maledetto etereo sostegno