Max Gazzé (Teatro Verdi - Sassari  15/02/02)

Commento:   Massimo 'Maxx Out' Lubinu
Max Gazzè Basso, voce
Ginevra Di Marco Voce
Clemente Ferrari Tastiere, fisarmonica
Finaz Chitarra
Francesco Magnelli Tatiere
Cristiano Micalizzi Batteria
Paolino Percussioni
Sassari, 15 febbraio 2001 ore 20:15, Teatro Verdi: la gente comincia ad entrare ed a prender posto in quella location che da lì a mezz'ora sarà riempita in ogni ordine di posti! 
L'appuntamento è con il concerto per il tour teatrale di Max Gazzè che da tre giorni è in giro per la Sardegna, avendo già suonato a Cagliari e ad Olbia nei giorni precedenti. Dalle voci che corrono all'interno del teatro Max risulta una persona molto affabile ed anti-divistica e si racconta che nel pomeriggio si è intrattenuto più del previsto presso l'Università di Sassari per parlare e confrontarsi con i presenti a quello che alla fine si è rivelato, per loro gioia (e fortuna), un concerto acustico durato circa un ora!

Ore 21:00, orario previsto per l'inizio del concerto, il teatro è praticamente Sold Out, le tende sono ancora chiuse e nonostante dalle prime file si intraveda qualche piede in movimento sul palco da quel muro di tela non traspare assolutamente nulla! 
Le uniche notizie sono quelle che sono state scritte sui giornali locali per i precedenti concerti ossia i primi due brani in scaletta, le modalità di esecuzione ed il fatto che nella serata di Cagliari Max è sceso dal palco durante l'esecuzione di "Una musica può fare"(ultimo brano in scaletta) ed ha iniziato a girare tra il pubblico. Le speranze di noi presenti che possa ripetere questa performance sono forti ma non essendoci un accesso diretto al palco dalla sala questo ci pare improbabile...

Ore 21:17, si spengono le luci si apre il sipario ed inizia la musica! 
Solo chitarra acustica parecchio effettata e inizia la melodia dell'ORIGINE DEL MONDO, sul palco sono presenti tutti i musicisti tranne Max Gazzè e l'unico faro acceso  puntato a lungo su Finaz. 
Il brano rimarrà  eseguito per buona parte solo dal chitarrista e dal basso e dalla voce del 'fantasma di Max Gazzè', fino poi a diventare realmente elettrico con l'ingresso strumentale di  tutti i musicisti fin dall'inizio presenti sul palco. 
Senza soluzione di continuità e tra gli applausi scroscianti del pubblico inizia SU UN CILIEGIO ESTERNO, eseguita in una versione estremamente simile a quella dell'album e sicuramente più curata rispetto a quella del Gadzilla tour. 
Entra in scena Ginevra Di Marco e finalmente oltre al fantasma di Max compare anche la sua ombra (!) infatti sul fondo del palco è sistemato un telo bianco di quelli per la proiezione delle diapositive e Max canta là dietro, creando un gioco di ombre "rubato" o "preso in prestito" dal finale della versione live di "San Jacinto" portata in giro da Peter Gabriel durante la tournée di US del '93 e poi immortalata nel "Secret World Live" registrato a Modena.
Alla fine del brano si spengono nuovamente tutte le luci e si accende una sirena sistemata ai piedi del palco nell'esatto momento in cui parte la batteria elettronica giocattolo, in questo caso comandata dal percussionista Paolino, accompagnata dalla chitarra di Finaz che imita il suono di una ambulanza. Parte NON ERA PREVISTO in una versione leggermente differente da quella dell'album, se non altro per alcuni stacchi e alcuni accorgimenti esecutivi che la rendono ancora più suggestiva.

Prima vera interruzione, Max si avvicina al microfono e dopo una pioggia di sinceri applausi saluta il pubblico presente ringraziandolo per essere andato a teatro e annuncia il brano successivo: IL BAGLIORE DATO A QUESTO SOLE, eseguito tra una serie fasci di luci blu in una veste inedita e con una strofa interamente cantata da Ginevra Di Marco.
I musicisti sono disposti sul palco in maniera semi circolare e ognuno è dotato di un proprio palchetto, tutti tranne Max Gazzè che per l'esecuzione del brano successivo prende posto su quello di Ginevra  mentre quest'ultima si siede ai suoi piedi. 

Da qui la prima sorpresa della serata. In alto, vicino alle luci, campeggia un basso bianco appeso a due fili tenuti da una carrucola. Max sul palchetto di Ginevra imbraccia quel basso che per l'occasione scende ad altezza umana ed inizia così a suonare con quello strumento sospeso a mezz'aria. L'impressione visiva è che Max sia su un ipotetico balcone a "recitare" le note del TIMIDO UBRIACO mentre si diverte a cullare letteralmente il suo basso. La canzone seguente MEGABYTES, eseguita dalla stessa postazione, si rivela molto più soft di quella dell'album ma comunque non meno accattivante. 
E' la volta di un'altra canzone dal nuovo album, spiegata da Max prima di iniziare ad eseguirla, ECLISSI DI PERIFERIA
Una versione di tutto rispetto e comunque molto simile all'originale se non fosse per la tromba magistralmente sostituita dalle tastiere di Clemente Ferrari. Subito dopo è la volta di VENTO D'ESTATE in una versione totalmente inedita, molto più suonata e ancora più soft rispetto a quella con Fabi. 

Il palco viene invaso da luci rosse che rimangono tali per buona parte della TUA REALTA'. Ancora una volta buio totale in teatro. Partono le note di SECONDO IMBRUNIRE ed un leggero fascio di luce illumina Max alle spalle creando un magnifico effetto silhouette, con sfumature di vari colori... il brano è eseguito dal solo Max alla voce e da Ferrari alle tastiere. Il brano di Battitato si riallaccia direttamente alle note de L'EREMITA, qui in una versione molto più accattivante rispetto a quella dell'album e supportata tra l'altro dalla bravura della Di Marco. Il brano si concluderà con una lunghissima coda su cui Max intona le note di WALKING IN YOUR FOOTSTEPS dei Police e permette a Francesco Magnelli di giocare con  i suoi effetti.

QUEL CHE FA PAURA è il brano che segue e che conclude la prima parte dello spettacolo, con Max che sul finale scatenato del pezzo imbraccia un faro magicamente comparso da sopra il palco e illumina a turno tutti i musicisti e il pubblico fino a diventare l'unica luce impazzita accesa nel teatro! Il finale del brano è un altro omaggio al finale del Gabrieliano tour di US, se non altro per l'idea di base, infatti il brano finisce con un colpo secco nell'esatto istante in cui Max poggia in terra il faro che ha in mano lasciando l'intero teatro definitivamente al buio.
Si chiude il sipario e si riaccendono le luci, e dalla gente presente si sentono solo commenti positivi, dopo 62 minuti di musica e un "fine primo tempo" molto cinematografico, il pubblico è tutt'altro che annoiato, anzi è  preso dallo spettacolo, proprio come voleva Max.

Dopo circa un quarto d'ora di pausa il sipario si riapre accompagnato dalla musica di EDELEZI (di Bregovic), cantata in una maniera tale da far venire la pelle d'oca da Ginevra Di Marco, che conquista il centro del palco con Finaz al basso, Magnelli alle tastiere, Paolino alle percussioni e Max ai cori appollaiato sullo sgabello che poco prima era della Di Marco.
Sulla frase di Max "Finaz ridammi il basso" inizia NIENTE DI NUOVO, seguita da una stupenda rivisitazione della FAVOLA DI ADAMO ED EVA, cantata a squarciagola per tutta la durata del brano dal pubblico presente. Sul ritmo country-pop di batteria tenuto da Cristiano Micalizzi, inizia IL DEBOLE FRA I DUE con una Ginevra Di Marco che non lascia spazio a sentimentalismi per la versione con Paola Turci. La stessa Di Marco alla fine del brano riconquista il centro del palco e questa volta Max si siede dietro di lei quasi in un angolo a suonare il basso in TRAMA TENUE (dal primo omonimo album di Ginevra). 
Alla fine del brano parte una musica apparentemente inedita che alla fine si rivela essere COLLOQUIUM VITAE, brano non previsto in scaletta secondo quanto riportato nel libretto illustrativo consegnatoci all'ingresso del teatro. 
La cadenza ritmica coinvolgente de IL DOLCE DELLA VITA viene accompagnata per tutta la durata del brano dai battiti di mani del pubblico... tenendo conto che il brano non è molto conosciuto e che in sala erano sicuramente presenti anche non-fans di Max, potrebbe rivelarsi un vero e proprio hit!
Un solo di basso molto jazzistico e le frase "dear Valentine, the time don't make?" seguita da una risata dello stesso Max, introducono una tripudiante versione di CARA VALENTINA, che sfocia in un solo flamenco di Finaz, e si conclude con il coinvolgimento riuscitissimo di tutto il teatro a cantare le strofe "per esempio non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento": Max ferma sia noi del pubblico che la sua band facendo cantare a turno solo il loggione, poi la platea, la galleria e poi tutti insieme in un finale eccezionale. 
CASI CICLICI, che nella coda si unisce, come da copione, a FORMA E SOSTANZA dei CSI, conclude il concerto. 
Max presenta i musicisti nel seguente ordine: Clemente Ferrari, Finaz, Cristiano Micalizzi, Paolino (ricoperto da applausi non solo per la sua bravura esecutiva, ma anche perché sul 90% dei brani si agitava in balli stronca-fiato), Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco... ed in anteprima il figlio Jacopo ancora nella pancia della madre.
Dopo  qualche minuto di urla forsennate da parte del pubblico, la band si ripresenta sul palco per eseguire L'AMORE PENSATO, che si differenzia dalla versione del disco solo per il fatto che Max sostituisce tutti i ritornelli con "Daniela dove sei, rispondimi se puoi, Daniela cosa fai, cosa ci lega ormai". E quindi la volta di UNA MUSICA PUO' FARE , cantata in coro da tutto il teatro, che regala al pubblico seduto in galleria una passeggiata di Max tra loro, nonostante la difficoltà di accedere al backstage.

Dopo 23 brani eseguiti e due ore di concerto, si conclude la serata, almeno dal punto di vista dello spettacolo, visto che Max si concede tranquillamente a firmare autografi, farsi scattare foto... e mi regala (letteralmente visto che era il mio compleanno) una buona mezz'ora del suo tempo, rispondendo alle mie domande sul suo ex-gruppo De Polis o sulla sua prima tournée qui in Sardegna.
Un consiglio a tutti coloro che avessero la possibilità di vedere questa tournée, non lasciatevela scappare, vi perdereste qualcosa di davvero eccezionale.
Nel mio breve colloquio con Max ho gli ho consigliato registrare il tutto su un supporto tipo DVD ed anche in questo caso, se ciò dovesse succedere, vi consiglierei di non lasciarvelo sfuggire.

Maxx Out