Max propone successi vecchi e nuovi tra cui una "Eclissi di periferia" che risulta particolarmente ispirata. Stupenda. Paolino intanto sul palco dà il meglio di se, cosi come Francesco Magnelli che incita il pubblico a scaldarsi.
Il primo tempo si chiude con una straordinara "Quel che fa paura", canzone pero', sconosciuta ai più. 
Ah dimenticavo una cosa fondamentale: la voce di Ginevra (...e Jacopo) è semplicemente divina. Il secondo tempo si apre con una grande cover di "Message in a bottle" che trascina il pubblico che ormai fatica a restare seduto sulle (piccole) poltrone del teatro Cilea. 

Max propone "Casi ciclici", "Cara Valentina", "Il dolce della vita" e altre stupende canzoni. "Niente di nuovo" crea una atmosfera molto toccante col pubblico che ascolta parola per parola ed esplode nell'applauso. Il concerto si conlcude con "In questo anno di non amore" in una versione che non saprei definire, ma suonata con strumenti etnici. Stupenda. E via con "Una musica può fare" al cui annuncio il pubblico non resiste più e si alza in piedi e via tutti a cantare a squarciagola. Max poi ci mette del suo scendendo dal palco e cominciando un trenino attraverso tutto il teatro che completa la serata. 
Max e i musicisti ringraziano il pubblico che ricambia con applausi scroscianti.
Purtroppo non mi sono potuto fermare per salutare Max, sarà per la prossima volta. Una serata eccezionale. Grande Max.

Enzo Ultimo
 

Nella foto: Max Gazzè insieme a Nunzio, nel backstage del Teatro Cilea

Nella foto: Nunzio mostra a Francesco Gazzè alcune sue poesie, al termine del concerto