Max Gazzé (Palalive - Lecce 23/03/02)

Commento:   Gianni "Sergente" D'Errico 
Max Gazzè Basso, voce
Ginevra Di Marco Voce
Clemente Ferrari Tastiere, fisarmonica
Finaz Chitarra
Francesco Magnelli Magnellofoni
Cristiano Micalizzi Batteria
Paolino Percussioni
Ragazzi che dire... davvero sono poche le parole che possono descrivere fedelmente un'emozione come quella di assistere al tanto atteso tour teatrale del più grande artista contemporaneo; e devo dire l'attesa è stata giustificata in pieno, perchè è stato davvero un concerto straordinario.

Al Palalive di Lecce (Cavallino), ci si aspettava una disposizione diversa per cio che concerne l'assetto della sala, che non è un vero e proprio teatro ma assomiglia più ad un super organizzato 'palazzetto dello sport', quindi più che 'teatrale', è stato un normale concerto, che non ha impedito di pogare sui pezzi che lo permettevano; per il resto l'organizzazione era perfetta. 
Proprio come preannunciato  è strepitosa la disponibilità dell'organizzazione nei confonti degli iscritti al fan-club (solo io praticamente...credo...), che tramite un pass potevano usufruire a fine concerto del passaggio dietro il backstaige per salutare Max.
Mancanza abbastanza sentita (dopo le sedie...) quella di Ginevra Di Marco (forse un po di +...), la cui assenza (causa la gravidanza...), è stata annunciata da Max: "Ci dispiace annunciare l'assenza di Ginevra Di Marco che salutiamo, però in compenso ci siete voi..." [ehhhhhhhhhhhhhhh!]

Più o meno fedele alla già sperimentata scaletta (non eseguita "Il debole tra i due", causa l'assenza di Ginevra, e neanche "Megabytes" e "Niente di nuovo"), inizia il concerto con tutti i musicisti sul palco, tranne Max, del quale si scorge solo la silhouette su un telo bianco sullo sfondo, in un gioco di luci e ombre fantasmagorico, poi dopo "L'origine del mondo", "Su un ciliegio esterno",  e "Non era previsto", finalmente appare Max al centro del palco, e continua con "Il timido ubriaco" (in una versione molto più soft e lenta di quella in studio...), e poi a mio avviso arriva il pezzo più emozionante: "Il bagliore dato a questo sole" [semplicemente alieno...]. 
Bellissimi poi gli arrangiamenti dei pezzi successivi: "Vento d'estate" , "Casi ciclici" (nell'arrangiamento di "Forma e sostanza" dei CSI, bellissima...) e ancora "La tua realtà"... Emozionante anche il momento dopo, quando sotto le luci smorzate dei fari, Max comincia ad intonare "Povera patria" di Franco Battiato, ed è il momento più magico della serata, che si merita i calorosissimi applausi del publico...
Poi è la volta de "L'eremita", anche questa ri-arrangiata, e alla lunga coda del brano si collegherà "Walking in your footsteps" dei Police, che non conoscevo e per la prima volta ho ascoltato sabato...
E' la volta di "Quel che fa paura" e subito dopo "Cara Valentina" che come al solito si è rivelata  'interminabile', con i cori del publico, che Max accompagnava da solo col basso, nonostante i tentativi alle sue spalle di Francesco Magnelli di farlo uscire fuori tempo, tramite dei cartelli che mostrava alternati al publico con su scritto "PIU' VELOCE" o "PIU' LENTO"... A questa scena seguirà il passaggio sullo sfondo di un omino ( rivelatosi poi un tecnico di palco...), con un cappello di carta sulla testa, che provocherà le risate di tutti sul palco e a terra...

Si ricomincia poi con "La favola di Adamo ed Eva" al termine della quale Max dopo la lunga coda si esibirà in un assolo di basso di circa 3 minuti e mezzo che lascerà tutti a bocca aperta, (mentre gli altri musicisti assistono all'esibizione),  e quindi "Il dolce della vita" il cui ritornello è accompagnato dal publico a suon di "3..2..1.. Via dalla strada, fate largo non ho freni...!"... Poi,  un saluto finale con a presentazione di tutta la band, e l'uscita, che verrà reclamata subito dal publico, giusto il tempo per una brevissima pausa...

Si ricomincia dopo una breve riflessione-introduzione sugli "obbrobri architettonici", e in particolare sul Corviale, simbolo del degrado romano, con "Eclissi di periferia", e poi ancora la bellissima "L'amore pensato", riarrangiata e leggermente variata nel testo del ritornello. Si termina con la trascinantissima "Una musica può fare", cantata,ballata e 'pogata' da tutti, ma è veramente la fine, anche se qualcuno è rimasto con l'acquolina in bocca aspettandosi un nuovo ritorno sul palco per concludere con "Niente di nuovo", ma si accendono le casse laterali e ci si accalca per cercare un autografo dietro il backstage. 

Naturalmante il pass mi ha permesso di accedere subito dietro il palco (e per questo ringrazio tantissimo la splendida organizzazione del club...) per aspettare Max, che si presenta dopo circa 10 minuti, e si dimostra disponibilissimo a firmarmi un autografo,  e a rispondere alla mie domande...
La mia domanda era un chiarimento su quella che è stata la sua intervista recentemente publicata su "Rockit"( frutto di una varietà di reazioni da parte di noi fan...), nella quale "minacciava" di non voler incidere più lavori (causa la pessima situazione in cui naviga la musica italiana...), ma era anche un invito a valutare l'affetto e la stupenda partecipazione dei fan, che in quel concerto era davvero tattile. Max  mi risponde: "In realtà le mie parole sono state fraintese in quell'intervista. Il mio intervento voleva solo sottolineare l'assetto sbagliato delle case discografiche, ma non ho mai pensato di abbandonare...anzi... stiamo lavorando per realizzare cose ancora diverse. Puoi stare tranquillo...". Così soddisfatto, dopo la foto di rito, rispondo  a nome di tutti  i fan, di continuare a sostenerlo.

GRANDISSIMO MAX GAZZE'...
GRANDE CONCERTO... GRANDE ORGANIZZAZIONE... GRANDISSIMI TUTTI I MUSICISTI PRESENTI...
PENSO DI ESSERE SODDISFATTO...

Gianni "Sergente"