Sono tornato a vedere Max Gazzè, questa volta a Jesi (An).
Il concerto era stato fissato il 21 marzo, primo giorno di primavera,
al magnifico Teatro Pergolesi.
Il concerto si è aperto, come tutte le tappe del tour teatrale,
con "l'origine del mondo" a cui è seguita
"su un ciliegio esterno" che ha mostrato l'ombra
di Max, nascosto dietro un telo. Poi con l'accendersi della sirena è
partita "non era previsto", che ci ha mostrato
anche Max. Ma già dalla prima canzone non avevo notato la presenza
di Ginevra Di Marco; successivamente Max dirà che è a riposo
per la sua gravidanza. Il concerto si mantiene gradevole, ma sicuramente
non c'è paragone con la data di Pescara perché l'assenza
di Ginevra ha fatto perdere una parte della magia e della spettacolarità
delle canzoni proposte. Ai cori si sono cimentati con buon risultato Clemente
Ferrari, Francesco Magnelli e Paolino.
Max annuncia, poi, "il bagliore dato a questo
sole" accompagnato da una scenografia degna di nota.
A seguire, in ordine sparso, "Vento
d'estate", "il timido ubriaco" nella
nuova versione rivista da Max con Francesco Magnelli e con Max che suona
il basso "venuto dal cielo" (vedi foto a destra), "la
tua realtà", "Megabytes" di
cui ho notato un cambiamento nel finale rispetto alla data di Pescara:
praticamente la nuova chiusura del brano si è avuta con le sole
tastiere di Clemente Ferrari.
La canzone "Eclissi di periferia" è
stata preceduta da una piccola introduzione di Max che ha spiegato, appunto,
il senso della canzone. La prima parte del concerto poi si chiude con "quel
che fa paura" e la consueta discesa di un faro che da Max punta
verso i musicisti e verso il pubblico, per poi essere rivolto per terra
provocando il buio totale in sala.
Mi giro a vedere un po' le reazioni del pubblico: i giudizi sono
positivi e si attende con ansia la rispresa del concerto. |
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Il concerto, c'è da dire, ha mostrato un'acustica con qualche problema:
puntualmente ogni 5 minuti un tecnico del suono si accucciava per terra
( per non essere visto) per andare a "riparare" il problema, proprio davanti
alla batteria di Cristiano Micalizzi.
Max ha scherzato molto su questo, presentandolo al pubblico anche perché
Max durante il concerto avrà problemi con il basso; il culmine si
ha poco dopo l'esecuzione di "non era previsto": Max ha grandi problemi
con il basso e per questo deve intervenire il tecnico... Questo tentativo
di risolvere il problema dura circa 2 minuti in cui Max, nel silenzio totale
della sala, non dice nulla. Ogni tanto si sente qualche risata e Max interrompe
il silenzio facendo alcune battute.
Max si è poi cimentato nella bellissima "L'ombra
della luce" di Franco Battiato.
Seguono "il dolce della vita", "Niente
di nuovo", "La favola di Adamo ed Eva",
"Colloquium vitae" nella nuova versione ,
"Cara valentina" in cui il pubblico si è
dilungato spesso su un solo argomento, con Max che viene più in
avanti e Francesco Magnelli a mostrare al pubblico le scritte "più
tosti" (come potete vedere nella foto -ndr), "più mosci" per determinare
il volume del coro, poi Francesco suscita una certa ilarità tra
il pubblico mostrando la scritta "più mosci" al contrario.
"Il debole fra i due" è anticipata
da una apertura musicale accompagnata dal pubblico che scandisce il tempo
con le mani e continua, tra le risate del pubblico attento, anche dopo
la fine dello "stacchetto". Ciò si è ripetuto
per circa 5 volte. Poi durante l'esecuzione della stessa "il debole fra
i due" e' successo l'impensabile: membri dello staff entrano sorreggendo
su una spalla una trave e ballando durante il tragitto; Max durante questa
scena è visibilemente divertito.
Poi è il turno della presentazione di un altro membro dello
staff, definito da Max "lo zoppo", suscitando tra il pubblico tante risate.
Max, rivolegendosi a lui, ha fatto una celeberrima battuta di Corrado Guzzanti,
ovvero : zoppo deriva dal greco "Zoppeus" che significa... saggezza.
"L'eremita" nella nuova versione è
sfociata in "Walking in your footsteps" dei
Police. La mancanza di Ginevra, che avrebbe dovuto esibirsi anche in "trama
tenue" e "Ederlezi" ha provocato la cancellazione di queste canzoni dalla
scaletta. In compenso Max ha inserito "message in
a bottle" sempre dei police e una sorpresa nel bis.
Durante il bis su "una musica può
fare" Max è sceso tra il pubblico e ha fatto un giretto senza
il solito trenino. (vedi foto sotto)
Poi è stato il momento di "Casi ciclici/
Forma e sostanza" che e' stata particolarmente apprezzata dal pubblico
e con estrema felicità ha mantenuto nel finale il ritornello originale
"voglio ciò che mi spetta , lo voglio perché è mio
, m'aspetta" che ha visto protagonista Francesco Magnelli al centro
del palco.
Prima di questa canzone, in anteprima assoluta, Max ci ha deliziato
con una splendida versione di "Sirio è sparita".
Assente inspiegabilmente dalla scaletta la nuova versione di "l'amore pensato"
che presenta il cambiamento sul ritornello e che io aspettavo.
A fine concerto, durante il saluto finale, il pubblico si è
alzato in piedi per una standing ovation, segno che evidentemente aveva
apprezzato molto :-)
Dopo il concerto, insieme a Vanessa e
alcune sue amiche, siamo andati nel backstage, trovando molta disponibilità
da parte di tutti i musicisti, con cui mi sono complimentato per il concerto...
Approfitto per ringraziare tutta la "on the road" e in particolare Annalisa
per la disponibilità e la professionalità, sperando così
di cancellare alcune piccole perplessità avute in precedenza e del
tutto infondate." |
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Nelle foto: Dany con Max (sopra),
Finaz e Paolino (sotto, da sx a dx)
Sotto: Dany con Francesco Magnelli
e Vanessa ...
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