Max Gazzé (Teatro Pergolesi - Jesi(AN)  21/03/02)

Commento:   Dany Carnassale - Fotografie: Dany & Pierluigi Carnassale
Max Gazzè Basso, voce
Clemente Ferrari Tastiere, fisarmonica
Finaz Chitarra
Francesco Magnelli Tastiere
Cristiano Micalizzi Batteria
Paolino Percussioni

Sono tornato a vedere Max Gazzè, questa volta a Jesi (An). 
Il concerto era stato fissato il 21 marzo, primo giorno di primavera, al magnifico Teatro Pergolesi. 
Il concerto si è aperto, come tutte le tappe del tour teatrale, con "l'origine del mondo" a cui è seguita "su un ciliegio esterno" che ha mostrato l'ombra di Max, nascosto dietro un telo. Poi con l'accendersi della sirena è partita "non era previsto", che ci ha mostrato anche Max. Ma già dalla prima canzone non avevo notato la presenza di Ginevra Di Marco; successivamente Max dirà che è a riposo per la sua gravidanza. Il concerto si mantiene gradevole, ma sicuramente non c'è paragone con la data di Pescara perché l'assenza di Ginevra ha fatto perdere una parte della magia e della spettacolarità delle canzoni proposte. Ai cori si sono cimentati con buon risultato Clemente Ferrari, Francesco Magnelli e Paolino. 
Max annuncia, poi, "il bagliore dato a questo sole" accompagnato da una scenografia degna di nota. 
A seguire, in ordine sparso, "Vento d'estate", "il timido ubriaco" nella nuova versione rivista da Max con Francesco Magnelli e con Max che suona il basso "venuto dal cielo" (vedi foto a destra), "la tua realtà", "Megabytes" di cui ho notato un cambiamento nel finale rispetto alla data di Pescara: praticamente la nuova chiusura del brano si è avuta con le sole tastiere di Clemente Ferrari.

La canzone "Eclissi di periferia" è stata preceduta da una piccola introduzione di Max che ha spiegato, appunto, il senso della canzone. La prima parte del concerto poi si chiude con "quel che fa paura" e la consueta discesa di un faro che da Max punta verso i musicisti e verso il pubblico, per poi essere rivolto per terra provocando il buio totale in sala.

Mi giro a vedere un po' le reazioni del pubblico: i giudizi sono  positivi e si attende con ansia la rispresa del concerto.

Il concerto, c'è da dire, ha mostrato un'acustica con qualche problema: puntualmente ogni 5 minuti un tecnico del suono si accucciava per terra ( per non essere visto) per andare a "riparare" il problema, proprio davanti alla batteria di Cristiano Micalizzi. 
Max ha scherzato molto su questo, presentandolo al pubblico anche perché Max durante il concerto avrà problemi con il basso; il culmine si ha poco dopo l'esecuzione di "non era previsto": Max ha grandi problemi con il basso e per questo deve intervenire il tecnico... Questo tentativo di risolvere il problema dura circa 2 minuti in cui Max, nel silenzio totale della sala, non dice nulla. Ogni tanto si sente qualche risata e Max interrompe il silenzio facendo alcune battute. 

Max si è poi cimentato nella bellissima "L'ombra della luce" di Franco Battiato.
Seguono "il dolce della vita", "Niente di nuovo", "La favola di Adamo ed Eva", "Colloquium vitae" nella nuova versione , "Cara valentina" in cui il pubblico si è dilungato spesso su un solo argomento, con Max che viene più in avanti e Francesco Magnelli a mostrare al pubblico le scritte "più tosti" (come potete vedere nella foto -ndr), "più mosci" per determinare il volume del coro, poi Francesco suscita una certa ilarità tra il pubblico mostrando la scritta "più mosci" al contrario.

"Il debole fra i due" è anticipata da una apertura musicale accompagnata dal pubblico che scandisce il tempo con le mani e continua, tra le risate del pubblico attento, anche dopo la fine  dello "stacchetto".  Ciò si è ripetuto per circa 5 volte. Poi durante l'esecuzione della stessa "il debole fra i due" e' successo l'impensabile: membri dello staff entrano sorreggendo su una spalla una trave e ballando durante il tragitto; Max durante questa scena è visibilemente divertito. 
Poi è il turno della presentazione di un altro membro dello staff, definito da Max "lo zoppo", suscitando tra il pubblico tante risate. Max, rivolegendosi a lui, ha fatto una celeberrima battuta di Corrado Guzzanti, ovvero :  zoppo deriva dal greco "Zoppeus" che significa... saggezza. 
"L'eremita" nella nuova versione è sfociata in "Walking in your footsteps" dei Police. La mancanza di Ginevra, che avrebbe dovuto esibirsi anche in "trama tenue" e "Ederlezi" ha provocato la cancellazione di queste canzoni dalla scaletta. In compenso Max ha inserito "message in a bottle" sempre dei police e una sorpresa nel bis. 
Durante il bis su  "una musica può fare" Max è sceso tra il pubblico e ha fatto un giretto senza il solito trenino. (vedi foto sotto)

Poi è stato il momento di "Casi ciclici/ Forma e sostanza" che e' stata particolarmente apprezzata dal pubblico e con estrema felicità ha mantenuto nel finale il ritornello originale "voglio ciò che mi spetta , lo voglio perché è mio , m'aspetta" che ha visto protagonista Francesco Magnelli  al centro del palco. 
Prima di questa canzone, in anteprima assoluta, Max ci ha deliziato con una splendida versione di "Sirio è sparita". Assente inspiegabilmente dalla scaletta la nuova versione di "l'amore pensato" che presenta il cambiamento sul ritornello e che io aspettavo. 
A fine concerto, durante il saluto finale, il pubblico si è alzato in piedi per una standing ovation, segno che evidentemente aveva apprezzato molto  :-) 


 
Dopo il concerto, insieme a Vanessa e alcune sue amiche, siamo andati nel backstage, trovando molta disponibilità da parte di tutti i musicisti, con cui mi sono complimentato per il concerto...

Approfitto per ringraziare tutta la "on the road" e in particolare Annalisa per la disponibilità e la professionalità, sperando così di cancellare alcune piccole perplessità avute in precedenza e del tutto infondate."

Nelle foto: Dany con Max (sopra), Finaz e Paolino (sotto, da sx a dx)

Sotto: Dany con Francesco Magnelli e Vanessa ...