Max Gazzé (Teatro Metropolitan - Catania  29/03/02)

Commento:   Roberta Cartisano
Max Gazzè Basso, voce
Ginevra Di Marco Voce
Clemente Ferrari Tastiere, fisarmonica
Finaz Chitarra
Francesco Magnelli Tastiere
Cristiano Micalizzi Batteria
Paolino Percussioni
Special guests:
Carmen Consoli Voce e chitarra  in "Il motore degli eventi"
Paola Turci Voce  in "Il debole fra i due"
Massimo Roccaforte Mandolino in "Megabytes"

Eccomi arrivata al Metropolitan , la primavera catanese ci offre una serata fredda, avvolta nel mio cappottino scruto la fisionomia dei vari fans che si presentano dinnanzi ai miei occhi. Mi incuriosiscono le loro movenze; nella mia città , Reggio Calabria, nonostante la mia missione evangelica che mi ha portato  a dispensare  cassettine, sono ancora pochi i fans del nostro bassista canterino; continuo a scrutarli, tutti impazienti con il loro biglietto in mano attendono un cenno per riversarsi dentro il teatro.

E' un'attimo e già mi ritrovo accovacciata sulla mia poltroncina. 
Inizia lo spettacolo, l'aria viene fatta vibrare da una delle canzoni più suggestive del nostro artista baffuto, "L'origine del mondo", Max non si vede, ma si staglia dietro un telone e la sua ombra diviene di un rosso intenso sulle note di "Sul ciliegio esterno", gioco di luci, e appare il nostro musicante appesantito dal suo fedele Fender mentre con curiosità appeso a dei fili un altro fenderone rimane in sospeso per aria mentre forse non sono l'unica a chiedersi il perchè di tutto questo.
Max posa il basso, Magnelli e i suoi magnellophoni creano un'atmosfera che ci riporta alla sacralità di una  chiesa, le luci si concentrano solo su Max, il basso inizia a scendere dall'alto, (Stile discesa spirito santo su Max), un raggio divino lo illumina, ed eccoci ad  una SACRA versione de "Il timido ubriaco"; finito il pezzo, il basso comincia a venir tirato verso su e rimarrà sospeso per aria per  tutto il concerto (con tanto di bavetta della sottoscritta e manine protese in avanti! Suddai..vedere un fender che  fluttua nell'aria è devastante..che sofferenza). 
Fra i vari brani Max ci ha proposto "Vento d'estate", "La favola di Adamo ed Eva", "Eclissi di periferia" ,"Megabytes" che ha visto al mandolino come ospite Massimo Roccaforte, chitarrista della Consoli. "Non era previsto" forse è stata uno dei pochi pezzi fedeli all'originale, "Casi ciclici" è stato con genialità rivestita  con l'arrangiamento di "Forma e sostanza"; "Il bagliore dato  a questo  sole" impreziosito da un gioco di luci che rievocava delle crepe sul muro.
"Il debole fra i due" vede Max duettare con la Turci materializzatasi all'improvviso dinnanzi a noi! 
"L'eremita" ci è stata proposta con un arrangiamento di policiana memoria dato che Max ha incastrato nel pezzo "Walking in your Footsteps" dei Police.

Ma arriviamo ad una intensa personalità, quella di Ginevra Di Marco; Max è stato abile a non  farla figurare com una corista, ma ho avuto modo di notare il suo entusiasmo nel  farla divenire protagonista della serata, lei con il pezzo tutto suo "Trama Tenue". 
Credo che la voce di Ginevra sia stata uno degli strumenti più belli della serata. Tutto il teatro sentendola cantare sulle note di "Ederlezi" di Goran Bregovic è stato  attraversato da una forte energia, lei così carismatica, di impatto, dispensa spiritualità in tutte le sue movenze. Da ricordare durante "Cara Valentina" gli atti goliardici di Magnelli che gironzolava per  il palco con foglietti in mano  con su scritto "PIU' TOSTI" o "PIU' MOSCI" mentre con urla da stadio il teatro era impegnato a divenire protagonista della canzone con la ripetizione ad oltranza della strofa finale  "PER esempio, non è vero che..", e all'improvviso una bambola gonfiabile cade dal cielo su Max divertito! 
Una versione più ruvida di "Quel che fa paura" mi ha scosso parecchio, ha avuto un forte impatto  su di me..bella davvero. "Niente di nuovo", "La tua realtà", ", "Colloquium Vitae" e una cover di Battiato "L'Ombra della luce" .. Max e i musicisti escono dal palco..la serata sta per volgere al termine. 
Rifletto sulla scelta dei musicisti, Clemente e Cristiano accompagnano da qualche anno Max, ma Paolino, Finaz (che avevano già suonato con Max nel lavoro di Daniele Silvestri "Il DADO") sono veramente e paurosamente dentro a tutto questo;  ho visto Paolino saltare per tutto  il concerto, Cristiano impeccabile batteriologo, con la sua grande tecnica che però non soffoca mai il suo eccezionale gusto musicale. Clemente che dire, mi ha commosso nei momenti in cui si destreggiava con la fisarmonica che in alcuni pezzi è stata la vera anima conferendo ai brani identità. Finaz abile nell'esserci ma attento a incastrarsi bene con i magnellophni senza mai coprirli.Veri alieni della musica che attorniano Max. 
Ma vedo un gigantesco amplificatore valvolare che si staglia su di noi, lo trascinano i tecnici e capisco, sta arrivando Carmen, ed è così.. Lei, Max e Cristiano da soli, ne "Il motore degli eventi", lei così diretta, graffiante, a creare "rumori" con la chitarra, e muovere il piedino sulla pedaliera, sempre più consapevole di se stessa, si merita tutto il successo che l'ha travolta, sono contenta.. 

Il gran finale che coincide con la fine della tournèe vede tutti impeganti a cantare compresa Carmen e Paola "Una musica può fare"..si chiude il sipario. Max non incontrerà nessuno questa sera (Cristiano mi ha portato dietro il palco ma sono stata  gentilmente cacciata da un nano con i baffi, non c'è stato posto per nessuno al post-concerto a differenza delle altre tappe!!) peccato, vado via, adrenalina ancora addosso, penso a Max, ai C.S.I e alla genialità del nostro artista nella scelta dei musicisti, i C.S.I. hanno dato un vero e proprio tocco di classe,  il sound era di una finezza disarmante e forse l'ultimo concerto dall'atmosfera così nobile che ho visto è stato quello di Sting..spero sia gradito a Max questo complimento!!

Roberta Cartisano