Max Gazzé (Teatro Politeama - Cascina (PI)  14/03/02)

Commento:   Andrea Imberciadori
Max Gazzè Basso, voce
Ginevra Di Marco Voce
Clemente Ferrari Tastiere, fisarmonica
Finaz Chitarra
Francesco Magnelli Magnellofoni
Cristiano Micalizzi Batteria
Paolino Percussioni
Special guest:
Erriquez (della Bandabardò) Chitarra acustica (su "Cara Valentina")
Voce (su "Shipbuilding")

Finalmente, dopo aver letto tante recensioni, è arrivato il mio turno...
Ma ora... che dire? 

Dal momento che la scaletta dei brani e le suggestive trovate sceniche sono già state descritte minuziosamente da altri (vedi per es. la recensione di Sassari) cercherò di concentrarmi sulle 'sorprese' regalateci da questa data e a riportare qualche mia impressione sui momenti che più mi hanno colpito...

Il concerto si è aperto,  come da programma, con "L'origine del mondo" e l'emozione di poter ascoltare per la prima volta dal vivo uno dei miei brani preferiti del nostro. 
Lo stratagemma del Max "invisibile", nascosto dietro a un enorme telone sul quale le luci disegnano un cielo stellato, mi regala una punta di comicità quando Sara,  la mia fidanzata,  a un certo punto esulta: "l'ho visto!"... indicandomi Francesco Magnelli !!

"Sul ciliegio esterno" ci dà la possibilità di vedere la silohuette di Max, chino sul basso, proiettata sul telone da un fascio di luce rossa proveniente dal retro del palco... E infine eccolo apparire magicamente al centro del palco con la complicità di un momento di totale oscurità!
Scrosciano gli applausi, che un pubblico veramente caloroso tributerà a Max per tutta la serata: c'è poco da fare... il pubblico toscano (e io sono spezzino, dunque imparziale..?) si riconferma sempre tra i  migliori!!

Il concerto prosegue con una sapiente alternanza di brani più o meno noti dei quattro album e diverse cover di brani altrui...
I singoli più famosi sono riarrangiati in maniera pesante: "Colloquium vitae" perde il suo ritmo scatenato e diventa un brano lento e coinvolgente, la strofa de "La favola di Adamo ed Eva" subisce una sorte analoga, mentre sul ritornello finalmente tutto è suonato: spariscono le sequenze computerizzate e Ferrari si occupa del famoso riff... "Vento d'estate"  è completamente stravolta... benchè la melodia resti intatta la canzone è quasi irriconoscibile, privata del riff di chitarra di Baldi, e almeno a questo primo ascolto non mi ha entusiasmato troppo. Stupenda invece "Il timido ubriaco", acustica e dolcissima, con la fisarmonica di Ferrari e il pubblico commosso. 

Ma non pensiate che il concerto sia tutto 'soft'... tutt'altro! Tra la potenza delle tastiere di Magnelli, la chitarra esplosiva di Finaz e la sezione ritmica 'espansa' con le percussioni (anche elettroniche) di Paolino la band si getta spesso in momenti di  vero e proprio rock, sprigionando un'energia esaltante! E' quello che succede in "Quel che fa paura", nella 'ripescata' "Casi ciclici" (assente dal tour de "La favola.."), col finale rubato a "Forma e sostanza" dei CSI, ne "La tua realtà" che con la presenza di Ginevra Di Marco dimostra tutto il suo fascino.

Contrariamente alla prassi comune anche i brani del nuovo album sono fortemente riarrangiati. In particolar modo "Megabytes" piacevolmente 'alterata' (bellissima la parte di ritmica 'tecno' affidata alle percussioni elettroniche di Paolino), "Il dolce della vita", fortissima, molto più coinvolgente che sull'album, "Non era previsto", con un'inedita intro di 'magnellofoni' e "Eclissi di periferia" in cui Clemente Ferrari sopperisce brillantemente all'assenza dell'orchestra. 
Più fedeli alla versione 'studio' "Niente di nuovo" e "Il debole fra i due", accolta dal pubblico con un grande entusiasmo, a dimostrazione che la Virgin ha sbagliato a non sostenere il brano in maniera più convinta...

Ben tre sono stati i brani tratti dal primo album "Contro un'onda del mare": oltre alla già citata "Quel che fa paura" ritorna "Il bagliore dato a questo sole", che riesce sempre a commuovermi, e a sorpresa viene proposta "L'eremita", un brano che sull'album non mi aveva mai 'impressionato', mentre qui diventa uno dei pezzi forti, con una parte stupenda di chitarra 'slide' di Finaz (per i chitarrofili riporto qui sotto la foto della sua pedaliera) e il finale che sgorga in "Walking in your footsteps" dei Police.
 

Sopra: la pedaliera degli effetti di Finaz. 
Da destra a sinistra: un accordatore (credo), il Wah-wah Crybaby, l'overdrive/amp-simulator TRI-O.D., il Line Selector della Boss, il distorsore Big Muff, delay, tremolo e phaser della Boss e pedale volume Proel

Un ampio spazio è stato lasciato a Ginevra Di Marco, vera co-protagonista del concerto. Oltre ad accompagnare Max nella maggioranza dei brani si cimenta in due 'soli' da brivido: "Trama tenue" (dal suo omonimo album) e la canzone di Goran Bregovic "Ederlezi".

Una menzione speciale per la cover de "L'ombra della luce" di Franco Battiato. Eseguita con strumentazione minimalista e priva della seconda strofa, la canzone ci regala una bellissima prova vocale di Max, accompagnato solo a tratti da Ginevra, e  sicuramente uno dei momenti più toccanti del concerto.

Infine... l'angolo delle sorprese, che certo non sono mancate...
Innanzitutto il lunghissimo assolo (con sonorità distorte nella seconda parte) di Max che ha preceduto l'inizio di "Cara Valentina", dimostrando a  chi avesse ancora qualche dubbio l'incredibile tecnica bassistica del nostro e la sua inconfondibile 'autoironia': per non prendersi troppo sul serio (avete presente i chitarristi 'straziati'??) accompagna il tutto con una mimica esilarante, provocando l'ilarità del pubblico.
Poi su "Cara Valentina" vediamo comparire alla chitarra acustica, non presentato, Erriquez della Bandabardò, che avevo incrociato nell'atrio durante la pausa del concerto e immaginavo sarebbe salito sul palco come ospite.
Alla fine l' "estenuante" rito del "per esempio non è vero..", con Magnelli che incita ironicamente il pubblico a smetterla  ("Silenzio! Basta! Bisogna andare avanti!") e Max che finge di assecondarlo ma "di nascosto" fa segno di continuare.
La situazione si sblocca solo quando Max invita Finaz a fare il 'balletto' in punta di piedi accompagnati dal 'minuetto' di Ferrari e dalle risate del pubblico.
A questo punto Magnelli si alza dalle tastiere e si porta al centro del palco mostrando un foglio con scritto "Chi è?", riferendosi a Erriquez... e poi un secondo foglio con la risposta: "Le boeuf" (il "bue"... mi dicono) fra le risate di tutti.

Altra perla: a un certo punto qualcuno dal pubblico grida "La bamba"... Max ride fra sé tentennando la testa e dopo un attimo si lancia col basso a  riprodurre le familiari note, istantaneamente  accompagnato da tutta la band, con ennesima 'esaltazione collettiva  del pubblico'!

Infine, richiamati a gran voce per i bis, tutti tornano sul palco insieme a Erriquez che canta due voci con Ginevra "un brano di Robert Wyatt intitolato "Shipbuilding" (così lo ha presentato Max; effettivamente il brano, un sentito atto di accusa nei confronti della guerra delle Falkland, fu scritto da Elvis Costello 'espressamente' per Wyatt che lo pubblicò come singolo nell'82)  mentre Max si limita a suonare diligentemente il basso.
Gran finale con "Una musica può fare", attesa con impazienza dal pubblico che finalmente si alza in piedi e accorre sotto il palco, mentre Max viceversa scende giù e gira tutto il teatro seguito dai fans e dagli occhi stupefatti di alcune "autorità" locali, sedute nei 'posti riservati' nelle prime file.

Insomma un concerto davvero emozionante, sostenuto da una band eccezionale, impreziosito da un uso intelligente e suggestivo delle luci e punteggiato di piacevoli sorprese... cosa volere di più dalla vita?
 

Beh.. non resta che andare a complimentarsi con Max per la bella serata: lo troviamo stanco  morto (si era alzato prestissimo per arrivare al mattino a Pisa per un incontro con gli studenti universitari e varie interviste promozionali) ma contento di questa bella esperienza 'teatrale'...
Chiacchieriamo un po', insieme agli altri 'tesserati del fan-club'(voglio sottolineare che il trattamento per gli iscritti è stato ottimo), toccando gli argomenti più vari: l'inaspettata cancellazione della data di Genova, la pirateria nel mercato discografico, problema molto sentito da Max in questo periodo,  la miopia delle case discografiche che non puntano su nuove idee preferendo un conveniente riciclaggio, il Macintosh portatile 'crashato' misteriosamente durante una session di "Cubase" (è un notissimo programma di registrazione musicale: chissà il nostro Max a cosa stava lavorando ..?), gli impegni da papà, comprese le ore a guardare "Cartoon Networks" (con "Mucca e pollo"... questa è x Marino e Francesco;-) dopo cena aspettando che a Samuele venga sonno, i piani per il tour estivo, che attualmente Max prevede molto PUNK, con una formazione ridotta a 4 elementi con basso/chitarra(probabilmente con Francesco De Nigris, il secondo chitarrista 'live' nel tour de "La favola di Adamo ed Eva")/batteria, disposti sul fronte del palco di profilo e Ferrari dietro avvolto da una gabbia di 'valvole' (tipo  Frankenstein..!) insomma: a quest'estate, Max!

Andrea Imberciadori


 
Sopra: Cristiano Micalizzi e il sottoscritto
Sotto: io, Max (con "Il piccolo principe" in edizione inglese! regalatogli da un fan) e mia sorella Annalisa