Finalmente, dopo aver letto tante recensioni, è arrivato il
mio turno...
Ma ora... che dire?
Dal momento che la scaletta dei brani e le suggestive trovate sceniche
sono già state descritte minuziosamente da altri (vedi per es. la
recensione di Sassari)
cercherò di concentrarmi sulle 'sorprese' regalateci da questa data
e a riportare qualche mia impressione sui momenti che più mi hanno
colpito...
Il concerto si è aperto, come da programma, con "L'origine
del mondo" e l'emozione di poter ascoltare per la prima volta dal
vivo uno dei miei brani preferiti del nostro.
Lo stratagemma del Max "invisibile", nascosto dietro a un enorme telone
sul quale le luci disegnano un cielo stellato, mi regala una punta di comicità
quando Sara, la mia fidanzata, a un certo punto esulta: "l'ho
visto!"... indicandomi Francesco Magnelli !!
"Sul ciliegio esterno" ci dà la
possibilità di vedere la silohuette di Max, chino sul basso, proiettata
sul telone da un fascio di luce rossa proveniente dal retro del palco...
E infine eccolo apparire magicamente al centro del palco con la complicità
di un momento di totale oscurità!
Scrosciano gli applausi, che un pubblico veramente caloroso tributerà
a Max per tutta la serata: c'è poco da fare... il pubblico toscano
(e io sono spezzino, dunque imparziale..?) si riconferma sempre tra i
migliori!!
Il concerto prosegue con una sapiente alternanza di brani più
o meno noti dei quattro album e diverse cover di brani altrui...
I singoli più famosi sono riarrangiati in maniera pesante: "Colloquium
vitae" perde il suo ritmo scatenato e diventa un brano lento e coinvolgente,
la strofa de "La favola di Adamo ed Eva" subisce
una sorte analoga, mentre sul ritornello finalmente tutto è suonato:
spariscono le sequenze computerizzate e Ferrari si occupa del famoso riff...
"Vento d'estate" è completamente
stravolta... benchè la melodia resti intatta la canzone è
quasi irriconoscibile, privata del riff di chitarra di Baldi, e almeno
a questo primo ascolto non mi ha entusiasmato troppo. Stupenda invece "Il
timido ubriaco", acustica e dolcissima, con la fisarmonica di Ferrari
e il pubblico commosso.
Ma non pensiate che il concerto sia tutto 'soft'... tutt'altro! Tra
la potenza delle tastiere di Magnelli, la chitarra esplosiva di Finaz e
la sezione ritmica 'espansa' con le percussioni (anche elettroniche) di
Paolino la band si getta spesso in momenti di vero e proprio rock,
sprigionando un'energia esaltante! E' quello che succede in "Quel
che fa paura", nella 'ripescata' "Casi ciclici"
(assente dal tour de "La favola.."), col finale rubato a "Forma
e sostanza" dei CSI, ne "La tua realtà"
che con la presenza di Ginevra Di Marco dimostra tutto il suo fascino.
Contrariamente alla prassi comune anche i brani del nuovo album sono
fortemente riarrangiati. In particolar modo "Megabytes"
piacevolmente 'alterata' (bellissima la parte di ritmica 'tecno' affidata
alle percussioni elettroniche di Paolino), "Il dolce
della vita", fortissima, molto più coinvolgente che sull'album,
"Non era previsto", con un'inedita intro di
'magnellofoni' e "Eclissi di periferia" in
cui Clemente Ferrari sopperisce brillantemente all'assenza dell'orchestra.
Più fedeli alla versione 'studio' "Niente
di nuovo" e "Il debole fra i due",
accolta dal pubblico con un grande entusiasmo, a dimostrazione che la Virgin
ha sbagliato a non sostenere il brano in maniera più convinta...
Ben tre sono stati i brani tratti dal primo album "Contro
un'onda del mare": oltre alla già citata "Quel che fa paura"
ritorna "Il bagliore dato a questo sole",
che riesce sempre a commuovermi, e a sorpresa viene proposta "L'eremita",
un brano che sull'album non mi aveva mai 'impressionato', mentre qui diventa
uno dei pezzi forti, con una parte stupenda di chitarra 'slide' di Finaz
(per i chitarrofili riporto qui sotto la foto della sua pedaliera) e il
finale che sgorga in "Walking in your footsteps"
dei Police.
Sopra: la pedaliera degli effetti di
Finaz.
Da destra a sinistra: un accordatore (credo), il Wah-wah Crybaby, l'overdrive/amp-simulator
TRI-O.D., il Line Selector della Boss, il distorsore Big Muff, delay, tremolo
e phaser della Boss e pedale volume Proel |
Un ampio spazio è stato lasciato a Ginevra Di Marco, vera co-protagonista
del concerto. Oltre ad accompagnare Max nella maggioranza dei brani si
cimenta in due 'soli' da brivido: "Trama tenue"
(dal suo omonimo album) e la canzone di Goran Bregovic "Ederlezi".
Una menzione speciale per la cover de "L'ombra
della luce" di Franco Battiato. Eseguita con strumentazione minimalista
e priva della seconda strofa, la canzone ci regala una bellissima prova
vocale di Max, accompagnato solo a tratti da Ginevra, e sicuramente
uno dei momenti più toccanti del concerto.
Infine... l'angolo delle sorprese, che certo non sono mancate...
Innanzitutto il lunghissimo assolo (con sonorità distorte nella
seconda parte) di Max che ha preceduto l'inizio di "Cara Valentina", dimostrando
a chi avesse ancora qualche dubbio l'incredibile tecnica bassistica
del nostro e la sua inconfondibile 'autoironia': per non prendersi troppo
sul serio (avete presente i chitarristi 'straziati'??) accompagna il tutto
con una mimica esilarante, provocando l'ilarità del pubblico.
Poi su "Cara Valentina" vediamo comparire
alla chitarra acustica, non presentato, Erriquez
della Bandabardò, che avevo incrociato nell'atrio durante la pausa
del concerto e immaginavo sarebbe salito sul palco come ospite.
Alla fine l' "estenuante" rito del "per esempio non è vero..",
con Magnelli che incita ironicamente il pubblico a smetterla ("Silenzio!
Basta! Bisogna andare avanti!") e Max che finge di assecondarlo ma "di
nascosto" fa segno di continuare.
La situazione si sblocca solo quando Max invita Finaz a fare il 'balletto'
in punta di piedi accompagnati dal 'minuetto' di Ferrari e dalle risate
del pubblico.
A questo punto Magnelli si alza dalle tastiere e si porta al centro
del palco mostrando un foglio con scritto "Chi è?", riferendosi
a Erriquez... e poi un secondo foglio con la risposta: "Le boeuf" (il "bue"...
mi dicono) fra le risate di tutti.
Altra perla: a un certo punto qualcuno dal pubblico grida "La
bamba"... Max ride fra sé tentennando la testa e dopo un
attimo si lancia col basso a riprodurre le familiari note, istantaneamente
accompagnato da tutta la band, con ennesima 'esaltazione collettiva
del pubblico'!
Infine, richiamati a gran voce per i bis, tutti tornano sul palco insieme
a Erriquez che canta due voci con Ginevra "un brano di Robert Wyatt intitolato
"Shipbuilding" (così lo ha presentato
Max; effettivamente il brano, un sentito atto di accusa nei confronti della
guerra delle Falkland, fu scritto da Elvis Costello 'espressamente' per
Wyatt che lo pubblicò come singolo nell'82) mentre Max si
limita a suonare diligentemente il basso.
Gran finale con "Una musica può fare",
attesa con impazienza dal pubblico che finalmente si alza in piedi e accorre
sotto il palco, mentre Max viceversa scende giù e gira tutto il
teatro seguito dai fans e dagli occhi stupefatti di alcune "autorità"
locali, sedute nei 'posti riservati' nelle prime file.
Insomma un concerto davvero emozionante, sostenuto da una band eccezionale,
impreziosito da un uso intelligente e suggestivo delle luci e punteggiato
di piacevoli sorprese... cosa volere di più dalla vita?
Beh.. non resta che andare a complimentarsi con Max
per la bella serata: lo troviamo stanco morto (si era alzato prestissimo
per arrivare al mattino a Pisa per un incontro con gli studenti universitari
e varie interviste promozionali) ma contento di questa bella esperienza
'teatrale'...
Chiacchieriamo un po', insieme agli altri 'tesserati del fan-club'(voglio
sottolineare che il trattamento per gli iscritti è stato ottimo),
toccando gli argomenti più vari: l'inaspettata cancellazione della
data di Genova, la pirateria nel mercato discografico, problema molto sentito
da Max in questo periodo, la miopia delle case discografiche che
non puntano su nuove idee preferendo un conveniente riciclaggio, il Macintosh
portatile 'crashato' misteriosamente durante una session di "Cubase" (è
un notissimo programma di registrazione musicale: chissà il nostro
Max a cosa stava lavorando ..?), gli impegni da papà, comprese le
ore a guardare "Cartoon Networks" (con "Mucca e pollo"... questa è
x Marino e Francesco;-) dopo cena aspettando che a Samuele venga sonno,
i piani per il tour estivo, che attualmente Max prevede molto PUNK, con
una formazione ridotta a 4 elementi con basso/chitarra(probabilmente con
Francesco De Nigris, il secondo chitarrista 'live' nel tour de "La favola
di Adamo ed Eva")/batteria, disposti sul fronte del palco di profilo e
Ferrari dietro avvolto da una gabbia di 'valvole' (tipo Frankenstein..!)
insomma: a quest'estate, Max!
Andrea Imberciadori |
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Sopra: Cristiano Micalizzi
e il sottoscritto
Sotto: io, Max (con "Il piccolo
principe" in edizione inglese! regalatogli da un fan) e mia sorella Annalisa
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