CAMPO-SERVIZIO: UNA PROPOSTA INTERESSANTE Come coinvolgere i giovani, come interessarli della fede? L’esperienza della diocesi di Fermo può aiutarci a riflettere in questa direzione.
La proposta del campo-servizio rappresenta per una diocesi la grande opportunità di offrire ai giovani in ricerca la possibilità di sperimentare e mettere in pratica la propria fede. L’origine di questo tipo di esperienza è proprio la richiesta, da parte di un gruppo giovani, di passare alla pratica, di vivere concretamente quanto si dice solo a parole nel gruppo di A.C. Spesso, il problema dei gruppi giovani è proprio che si parla molto, senza mai offrire la possibilità di mettersi in gioco, senza sperimentare esperienze di missionarietà che rompano le mura impenetrabili dei nostri gruppi che, con gli anni, sono sempre più chiusi in se stessi. Del resto si sa che la teoria senza la pratica è difficilmente interiorizzabile. Da questa necessità nasce proprio l’esperienza del campo-servizio come possibilità di vivere in comunione con altri coetanei situazioni di vita in cui sperimentare il valore del donarsi gratuitamente, del confronto costruttivo, dell’aiuto reciproco. Per come è concepito, il campo-servizio ha la possibilità di riuscire a coinvolgere anche quelle persone che si sono allontanate dalla Chiesa proprio perché è in grado di ricostruire la fede attraverso piccoli gesti, a partire da cose semplici che fanno sperimentare quanto Dio ci ami, che permettono di riconoscere Dio nelle persone che si incontrano, che fanno riscoprire la gioia del donarsi agli altri. Il campo-servizio rappresenta, quindi, una strada da percorrere per coinvolgere nuovi giovani, in linea con le intenzioni del presidente Miano che suggerisce all’A.C. di sperimentare nuove strade. Sicuramente, l’esperienza del servizio è la proposta più formativa e completa, e l’educazione al servizio sarà la nuova sfida da accogliere. Con il campo-servizio si mette in pratica la propria fede, ma non solo! Sperimentando la gioia del vivere da cristiani la fede si fortifica: l’esperienza in sé rappresenta una boccata di ossigeno per la propria vita spirituale e questo dà un nuovo slancio per cambiare il proprio stile di vita verso una scelta più consapevole dell’importanza di vivere il Vangelo. L’educazione al servizio è un lento percorso da avviare quanto prima: chi scopre la bellezza dello spendersi per qualcosa di veramente importante imparerà, nel tempo, ad assumersi responsabilità impegnandosi attivamente alla costruzione del bene comune. La valenza del campo-servizio non è da sottovalutare: si coinvolgono sempre nuove persone avvicinandole al cammino formativo e alla vita dell’associazione. Sappiamo di molti giovani che, anche ritenendosi atei, scelgono di impegnarsi in esperienze di volontariato. Perché l’A.C. allora non propone una esperienza di questo tipo alla luce della fede? La proposta dell’Azione Cattolica, quindi, non deve essere semplicemente quella del servizio ma del campo-servizio: - campo, cioè esperienza di comunione con altri fratelli caratterizzata da momenti intensi di vita spirituale; - servizio, spendendosi in attività che facciano sperimentare la bellezza del donarsi gratuitamente. Il vantaggio del campo-servizio, rispetto altre situazioni, è che si tratta di una necessità sollevata dai giovani stessi: la proposta non è a loro estranea ma risponde alle loro esigenze!!!
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