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Il suo vero noma era Bastiano, ma veniva chiamato Bastianazzo
perché era grande e grosso come il San Cristoforo della città.
Era l’unico figlio di padron ‘Ntoni ed era molto ubbidiente;
infatti, se il padre non gli accordava il permesso di soffiarsi il
naso lui non lo faceva.
Muore all’inizio del romanzo, nel naufragio della Provvidenza, ma
la sua figura rimane presente nel ricordo dei protagonisti con le
connotazioni di forza fisica e tenacia morale. Di fatto non agisce
direttamente in alcun episodio, ma viene descritto come sempre
presente dal narratore che ne sottolinea gli atteggiamenti a
commento degli avvenimenti. La sua voce non si ode mai ad
esempio, commenta in modo esplicito la lettera del figlio ‘Ntoni
dal servizio militare, e vorrebbe che non rattristasse la moglie.
Alla sua figura, così discretamente presente, corrisponde una
morte che coinvolge tutto il paese. La notizia della sua scomparsa
durante il naufragio della Provvidenza raccoglie nella casa del
Nespolo tutti i compaesani, che partecipano attoniti al dolore
della famiglia Malavoglia e alla disperazione di non piangere il
corpo del proprio caro, che non sarà ritrovato.
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