Schelling,
Friedrich Wilhelm Joseph (Leonberg, Württemberg 1775 - Bad Ragaz, Svizzera
1854), filosofo tedesco, uno degli esponenti più importanti dell'idealismo.
Schelling si formò allo Stift (collegio teologico) di Tubinga, dove conobbe
G.W.F. Hegel e Friedrich Hölderlin. Laureatosi nel 1792 con una tesi di
argomento mitologico, Schelling si confrontò poi con le filosofie di Immanuel
Kant e Johann Gottlieb Fichte, interessandosi contemporaneamente al dibattito
sul panteismo di Baruch Spinoza e alla filosofia naturale del Rinascimento.
Durante un soggiorno a Lipsia pubblicò scritti che fondono l'idealismo
trascendentale con la filosofia della natura (Idee per una filosofia della
natura, 1797; Sull'anima del mondo, 1798). Nel 1798 divenne
professore all'università di Jena; al 1799 risale il Primo abbozzo di un
sistema di filosofia della natura, opera che presenta una forma di
metafisica, in cui il superamento della "filosofia della riflessione" fichtiana
si configura come una postulazione dell'unità organica di spirito e natura;
questa unità si coglie unicamente mediante un'"intuizione intellettuale" simile
a quella che presiede alla creazione artistica. La natura non è l'assoluto, ma
viene posta nell'assoluto, perciò ogni fenomeno che si presenta ai nostri occhi
rappresenta un'espressione dell'assoluto. Viene perciò negato proprio la base
della filosofia di Fichte, cioè quella della negazione dell'Io per indicare la
natura (visione negativa della natura). Per quanto riguarda l'artista, egli è
più facilitato nella contemplazione dell'assoluto grazie all'intuizione, diversa
dai ragionamenti logici o dal criticismo che applicano i filosofi. Partendo da
ciò l'idealismo di Schelling viene definito idealismo estetico poiché
l'assoluto viene proprio preso dall'estetica (dall'arte, e dalla poesia). Nel
1802 Schelling fondò con Hegel il "Giornale critico di filosofia" e nel 1804
pubblicò Filosofia e religione; con l'ascesa sulla scena culturale
dell'astro di Hegel, Schelling si ritirò dall'insegnamento. Nel 1827 riprese
l'insegnamento, a Monaco di Baviera, e dal 1841 a Berlino. Oltre alle
riflessioni sul mito (Filosofia della mitologia), l'ultima filosofia, la
"filosofia positiva", tentò una critica della "filosofia negativa" rappresentata
da Kant e da Fichte.