Darwin, Charles (Shrewsbury, Shropshire 1809 - Down, Kent
1882), naturalista britannico, fondatore delle teorie dell'evoluzionismo e della
selezione naturale, le quali continuano ancora oggi a esercitare un'enorme
influenza sulle scienze naturali e, più in generale, sullo sviluppo del pensiero
moderno. Darwin nacque in una famiglia agiata e culturalmente raffinata: il
nonno materno, Josiah Wedgwood, fu un imprenditore di successo nel campo della
ceramica e della porcellana, mentre il nonno paterno, Erasmus Darwin, fu un
celebre naturalista del suo tempo. Si iscrisse a medicina all'università di
Edimburgo, senza tuttavia portare a termine gli studi poiché nel 1827 si
trasferì a Cambridge con l'intenzione di intraprendere la carriera
ecclesiastica. Qui Darwin incontrò due personalità decisive per l'elaborazione
delle sue teorie: il geologo Adam Sedgwick e il naturalista John Stevens
Henslow, i quali contribuirono a rafforzare i suoi interessi per l'osservazione
meticolosa dei fenomeni naturali. Grazie alla raccomandazione di Henslow, nel
1831 Darwin riuscì a imbarcarsi sul Beagle, un brigantino britannico in partenza
per una spedizione di ricognizione scientifica intorno al mondo, in qualità di
naturalista non stipendiato. Darwin aveva allora solo 21 anni e si era appena
laureato. Darwin trascorse gli ultimi anni della sua vita a cercare soluzioni
alle questioni sollevate da L'origine delle specie. Nelle opere
successive, tra cui The Variation of Animals and Plants Under
Domestication (1868), The Descent of Man (1871) e The Expression
of the Emotions in Man and Animals (1872), espose in maggiore dettaglio
alcuni argomenti che nell'opera maggiore erano stati solo accennati.
L'importanza dell'opera di Darwin fu riconosciuta dai suoi contemporanei mentre
era ancora in vita, con l'elezione a membro della Royal Society (1839) e
dell'Accademia delle scienze francese (1878). Alla sua morte fu sepolto
nell'abbazia di Westminster.
Il viaggio di Darwin
Il viaggio a bordo del brigantino durò cinque anni e
permise al giovane naturalista di compiere numerose osservazioni, di natura sia
geologica sia biologica, sulle isole e sui continenti incontrati lungo il
percorso. In particolare Darwin rimase colpito dall'enorme varietà di forme
presenti sulla superficie terrestre, nei fossili e negli organismi viventi.
Darwin notò analogie tra alcuni fossili di specie estinte e le specie viventi,
appartenenti a una stessa area geografica. Durante la sua permanenza sulle isole
Galápagos, situate al largo della costa dell'Ecuador, riscontrò differenze di
struttura anatomica e di abitudini alimentari tra le popolazioni di animali
simili, presenti sulle diverse isole, quali le testuggini, i tordi beffeggiatori
e i fringuelli. Entrambe queste osservazioni condussero Darwin a domandarsi se
potessero esistere legami di qualche genere tra organismi distinti, ma
simili.
Teoria della selezione
naturale
Caratteristiche come la ricca
diversità della vita, la perfezione apparentemente magica degli adattamenti
degli organismi viventi e la stupefacente complessità delle loro strutture
anatomiche, per secoli sono state spiegate esclusivamente con la creazione
divina. Alternative a questa spiegazione sono state ipotizzate ripetutamente nel
corso della storia da alcuni singoli pensatori. Il concetto della modificazione
delle specie in altre specie, già elaborato dagli antichi greci, rimase
nell'ombra fino al XVIII secolo, quando ricomparve nelle idee di alcuni studiosi
moderni come Pierre de Maupertuis, Erasmus Darwin e Jean-Baptiste de Lamarck. Al
suo ritorno in Gran Bretagna nel 1836, Darwin si stabilì a Londra e iniziò a
mettere per iscritto le sue idee sulla variazione delle specie (Notebooks on
the Transmutation of Species). Grazie alla lettura di Malthus (An Essay
on the Principle of Population), Darwin intuì che tutte le specie animali e
vegetali dovessero necessariamente essere in competizione l'una con l'altra per
la loro esistenza e per la loro perpetuazione nelle generazioni successive: in
base, cioè, alla teoria della selezione naturale, solo gli individui che
riuscivano ad avere la meglio nella lotta per l'esistenza con gli altri animali
arrivavano a riprodursi, trasmettendo alla generazione successiva i caratteri
ereditari che ne avevano favorito la sopravvivenza. Darwin ipotizzò, inoltre,
che tutti gli organismi affini discendessero da antenati comuni e che anche il
globo terrestre fosse una delle strutture naturali sottoposte a pressione
evolutiva. Nel 1838 completò la prima bozza della sua teoria dell'evoluzione per
mezzo della selezione naturale, che perfezionò nei due decenni successivi. Nel
1839 sposò una cugina, Emma Wedgwood, e poco dopo si trasferì in una piccola
proprietà nel Kent (Down House), dove rimase fino alla morte. L'ipotesi di
Darwin fu esposta per la prima volta nel 1858 in un articolo presentato
contemporaneamente da Alfred Russel Wallace, un giovane naturalista che era
giunto indipendentemente da Darwin a elaborare l'ipotesi della selezione
naturale come meccanismo di evoluzione delle specie. La teoria completa di
Darwin fu pubblicata nel 1859 in un libro intitolato Sull'origine delle
specie per mezzo della selezione naturale, che ebbe grande successo.
Reazioni alla teoria di
Darwin
La reazione della comunità
scientifica alla pubblicazione dell'Origine delle specie fu immediata.
Alcuni biologi sostennero che Darwin non era in grado di dimostrare
sperimentalmente le proprie teorie; altri lo criticarono affermando che egli non
poteva spiegare né l'origine delle variazioni, né il modo in cui esse vengono
trasmesse alle generazioni successive. La risposta a questa seconda obiezione
venne all'inizio del XX secolo, con la riscoperta delle leggi di Mendel e i
primi esperimenti genetici. Ancora oggi le teorie di Darwin sono soggette a
numerose controversie e vengono osteggiate in modo particolare da alcuni
ambienti religiosi. La concezione che tutti gli esseri viventi si siano evoluti
gli uni dagli altri per mezzo di processi naturali si contrappone, infatti, alla
speciale posizione riservata all'umanità secondo la teoria della creazione
dell'uomo per volere di un'entità superiore. L'ipotesi di Darwin rappresenta,
cioè, una minaccia per il pensiero teologico tradizionale, poiché pone gli
esseri umani sullo stesso piano degli altri organismi viventi.
Darwinismo sociale
La Teoria sociale darwiniana è una teoria formulata nel
XIX secolo, secondo cui lo sviluppo di individui e società seguirebbe gli stessi
principi individuati da Charles Darwin nella sua teoria dell'evoluzione
biologica attraverso la selezione naturale. I darwinisti sociali ritengono che
gli individui, così come gli animali e le piante, competano per sopravvivere e,
per analogia, competano anche per avere successo nella vita: gli individui che
diventano ricchi e potenti sarebbero anche i più adatti, quelli che appartengono
invece alle classi meno abbienti sarebbero i meno adatti. In questa prospettiva
i darwinisti sociali sostengono anche che il progresso umano dipende
essenzialmente dalla competizione. La teoria sociale darwiniana, che fu
impiegata anche per fornire presupposti filosofici e legittimatori
all'imperialismo, al razzismo e al capitalismo senza regole, fu definitivamente
superata nel XX secolo, quando le scoperte scientifiche ridimensionarono il
ruolo della selezione naturale sia nella teoria evoluzionistica sia nella sua
versione sociale, sottolineando la preminenza degli aspetti culturali su quelli
psicologici come fattori di mutamento.