Un uomo, un perché, un filosofo, una garanzia, un insegnante, un pensatore, un logico, un pioniere, un genio, un pipparolo (ammazza che ammucchiata!).
Aristotele nacque nel 384 a.C. a Stagira, una
piccola città della penisola calcidica. Il padre era medico presso la corte
macedone, quindi riuscì a raccomandare il figlio per quasi tutta la sua vita: il
giovane Aristotele (o Aristecca, come lo chiamavano simpaticamente i suoi
amici), pur avendo una media da suicidio, riuscì sempre a cavarsela senza
perdere neanche un anno. Alla maturità fu promosso con il massimo dei voti
(grazie soprattutto alla riforma del ministro Berlingueropolos, anch'esso in
cura presso il padre di Aristotele, che favoriva quelli il cui nome iniziava per
ARISTOTEL-. Assieme al futuro filosofo fu favorito anche un giovane di nome
Aristotelgianocastrolittico, ma gli esaminatori decisero che il nome era troppo
improbabile per essere vero e subito dopo avergli dato il diploma lo picchiarono
a sangue e lo decapitarono per falso in atto pubblico).
A 17 anni Aristotele
si trasferì ad Atene insieme ad un gruppo di picciotti che gli aveva regalato il
padre per studiare nell'Accademia, la celebre scuola del grande Platone. Fu da
tutti lodato per la sua capacità di ragionare e le sue doti; inoltre adottò un
metodo di studio innovativo: anziché ascoltare solamente ciò che dicevano gli
altri filosofi, leggeva direttamente i testi filosofici e traeva da là spunti
per la discussione. Grazie alla sua cultura e alla sua intelligenza (pare avesse
un QI pari a 10) partecipò anche a molte competizioni dell'epoca, come "La Ruota
del Fato", "Chi Vuol Essere un Senatore?" e "Samarcanda", dove fu campione per
due anni di fila. Celebri anche i suoi interventi a "Uomini e Schiavi" di Maria
Filippopulis.
Divenuto celebre in tutta Europa, Aristotele poté permettersi
di girare la Grecia. Lasciata Atene, visitò molte località famose e fondò anche
un'agenzia turistica rimasta celebre (la Aristour). Dopo questa stagione di
successi, il filosofo (già perché intanto aveva pure scritto molte opere di
filosofia) sentitosi appagato, sparì dalla circolazione per un po'. Ogni tanto
lo si vide per le strade di Tebe in compagnia di gente come Noel Gallagher o
Robbie Williams. Una vita di trionfi annegò così nell'alcool e nella droga.
Infine si trasferì a Calcide, in Eubea, dove tristemente (?) scomparve nel 322,
riuscendo a far incazzare numerosi camionisti spartani per aver fatto il pirla
col motorino.
Aristotele fu allievo di Platone. Si oppose vivamente fin da giovane ad alcuni aspetti della filosofia del maestro, ad esempio la dottrina delle idee. Ecco un elenco schematico delle principali differenze fra la filosofia di Aristotele e quella di Platone.
A differenza del suo maestro, Aristotele divise le diverse scienze secondo il seguente schema:
Aristotele è uno dei più grandi logici
dell'umanità (basti pensare a come a messo in difficoltà un genio del calibro di
Platone, vedi par. 2). Il grande filosofo ci ha lasciato un metodo di
dimostrazione scientifica assolutamente geniale: il sillogismo.
Il
sillogismo può essere ricondotto a questo schema: si parte da due premesse vere
per giungere ad una conclusione vera. Esempio:
Premesse | 1. Tutti gli uomini sono
mortali 2. Aristotele è un uomo dunque |
Conclusione | 3. Aristotele è mortale |
Anche se Aristotele avrebbe avuto le sue obiezioni a questa conclusione, specie negli anni della giovinezza, il ragionamento è questo. Questo metodo è rimasto celebre ed è ancora applicabile. Un esempio moderno:
Premesse | 1. Tutti i calciatori di Serie A
sanno giocare a calcio 2. Filippo Inzaghi gioca in Serie A dunque |
Conclusione | 3. Filippo Inzaghi sa giocare a calcio |
Veramente mi sto accorgendo che alcuni sillogismi sono un po'... come dire... poco aggiornati. Inzaghi sapeva giocare a calcio quando stava nell'Atalanta, peccato che adesso abbia perso un po' l'abilità, figuriamoci che è la prima punta dell'Italia agli Europei... ma questo è un altro discorso. È interessante comunque sperimentare vari tipi di sillogismi per arrivare alle conclusioni. Immaginate Aristotele e Platone in una calda giornata d'estate...
A: "A giugno fa caldo; oggi è il 27 giugno;
oggi fa caldo."
P: "Chi dice la verità ha ragione; hai detto la verità; hai
ragione."
A: "Quando si sta stesi al sole si suda; noi stiamo stesi al sole;
stiamo sudando."
P: "Quando si suda senza deodorante si puzza; tu sudi e non
ti sei deodorato; puzzi."
A: "Quando mi si dice che puzzo mi incavolo; mi hai
detto che puzzo; vaffanculo."
P: "Chi sta al sole senza protezione si brucia;
tu stai al sole senza protezione; stai andando a fuoco."
A: "Devo farmi una
bella abbronzatura; sto bruciando; AHHH AIUTO PORCA PUTTANAAA! STO ANDANDO A
FUOCO!! (si rotola disperatamente sul prato con la schiena in fiamme. Il
tempestivo intervento di un picciotto lo salva; ormai il suo corpo è deturpato
ma poco gliene frega tanto coi soldi del pater si può fare più plastiche di Cher
e Michael Jackson messi insieme.)"
Si potrebbe andare avanti per ore, ma credo che basti così.
Aristotele si sforzò di spiegare la struttura di ogni cosa. Egli divise ogni oggetto in quattro "cause":
Queste espressioni oggi sono un po' disusate,
ma al tempo di Aristotele si usavano moltissimo nel linguaggio comune; per
esempio si diceva "Causa finale di una contrazione sfinterica" per dire "pezzo
di m..." e così via. Giuro.
Aristotele introduce anche i concetti di atto e
potenza. Detto molto semplicemente, l'atto è ciò che è, mentre la potenza è ciò
che potrebbe essere. Alcuni esempi pratici:
Questa cosa... | è potenza di... | ed è atto di... |
Bambino | Uomo | Spermatozoo |
Uomo | Cadavere | Bambino |
Cadavere | Zombie | Uomo |
Zombie | Resident Evil 3 | Cadavere |
E così via. È interessante notare come ogni
cosa in natura sia legata da rapporti di atto e potenza: un bambino è potenza di
un uomo che darà la vita ad un altro bambino fino all'infinito. Ma allora sorge
spontanea una domanda: viene prima l'atto o la potenza? O meglio: è nato prima
l'uovo o la gallina??
Aristotele dice che viene prima l'atto (la gallina)
perché se non si sa di che cosa si è potenza, non si può essere potenza. Ecco un
altro dialogo rimasto celebre, quello di Aristotele con sua madre:
A: Mamma, viene prima l'uovo o la
gallina?
Mrs A: (credendo che il figlio abbia fatto una delle sue pesanti
battute, ridacchia sommessamente).
A: Mamma per favore, sii seria ogni
tanto. Lascia stare le tue futili questioni a rivolgimi la tua insignificante
attenzione. Viene prima the egg o prima the hen?
M: Cos'è
questo linguaggio? Ti ho detto di stare alla larga da quei barbari
bretoni!
A: Modera il tono, non sai a chi ti stai rivolgendo? Il concetto di
barbaro è soggettivo, e comunque sono cazzi miei. Allora?
M: Beh... è un
paradosso, non si può spiegare...
A: Non si può spiegare oppure non lo puoi
spiegare? Ammetti i tuoi limiti, mammina.
M: Beh, la gallina fa le uova, che
poi diventano galline...
A: Finalmente un argomento interessante. Va' avanti.
(prende appunti)
M: ...che poi fanno altre uova, che diventeranno
altre galline, come gli esseri umani (si accorge di aver toccato un argomento
tabù. Si rivolge mentalmente a Zeus e gli chiede Ti prego grande Zeus fa che
non mi ponga quella domanda o sarò fottuta ma al Grande Padre piacciono le
situazioni spinose)
A: Adesso che ci penso, come nascono i bambini?
(Dall'alto dell'Olimpo Zeus si fa una bella risata pensando Adesso sono
cazzi tuoi bella)
M: (deglutisce) Allora...
Il seguito del dialogo è andato perduto, comunque da altri scritti sappiamo che Aristotele concepì l'esistenza di un "primo motore immobile" che risolse la questione. Ne parleremo nel prossimo paragrafo...
Secondo Aristotele, cosa c'è al di fuori del
pianeta Terra? Ovvio: c'è una galassia piena di altri pianeti, poi altre tre
galassie, altri tre settori con altrettante galassie che però sono state
distrutte in tempi remoti dal demone Majin-Buu, poi quattro Kaioh, un Kaiohshin
e un Dai-Kaiohshin... no scusate, ho sbagliato foglietto... quello era Dragon
Ball Z. Comunque l'idea di Aristotele è altrettanto fantasiosa: egli divide lo
spazio in due. Lo spazio sublunare, cioè la Terra e tutto lo spazio a contatto
con essa, e lo spazio sopralunare, cioè gli altri pianeti, le stelle, Vegeta,
Namek, Yardrat, Metamor... scusate, qualcuno ha fatto un po' di casino con gli
appunti qui.
In pratica nello spazio sublunare ci sono quattro elementi:
fuoco, aria, terra e acqua, che tendono a quattro "luoghi naturali" cioè in alto
(il fuoco), un po' meno in alto (l'aria), in basso (l'acqua), ancora più in
basso (la terra), e sottoterra (la Roma). Lo spazio sopralunare invece è il
luogo naturale di un altro elemento, l'Etere, che a Final Fantasy VIII (dove gli
elementi sono ben 9, alla faccia tua, pirla) serve a ripristinare l'energia
magica... Dovete scusarmi, questo paragrafo è un po' così.
Inoltre Aristotele
concepisce l'esistenza di un "primo motore eterno immobile". È un'idea veramente
geniale per giustificare il movimento, ora ve la spiego...
Il Primo Motore
Immobile è esterno a tutto il creato, è immobile, perfetto ed è puro atto. Se
avesse contatti con il mondo sarebbe potenza di qualcosa, quindi è impossibile.
Non è quindi il motore che muove tutto, ma le altre sfere celesti che, aspirando
alla sua perfezione ma non riuscendo a stare fermi, si muovono di moto circolare
uniforme. In pratica è come se io vedo, che so, Naomi Campbell nuda ferma
immobile e mi metto a girare…Boh, io non ho mai preteso di capire la filosofia,
mi limito ad esporla...
Il Primo Motore Immobile può essere trovato
all'indirizzo www.primomotoreimmobile.com. Sebbene sia il motore di ricerca perfetto, qualsiasi ricerca
termina con questo messaggio:
"0 matches found; no contact with Internet
possible."
La mia personale opinione è che, più che un'idea geniale per
spiegare il movimento, sia un'idea geniale per creare un motore di ricerca di
merda spacciandolo per una creazione rivoluzionaria... Comunque fate
voi.
Bene! Questo è tutto. Aristotele è il più grande filosofo di tutti i tempi, quindi è impossibile racchiudere tutta la sua saggezza in una pagina.