BEATLES ULTIMISSIME


MAI PIU' IN UNO
SPETTACOLO PUBBLICO

Pare che abbiano deciso di non esibirsi più sulle scene limitando la loro attività ai dischi e ai film

LONDRA, gennaio
"I giorni in cui tre chitarristi e un batterista potevano starsene sul palcoscenico cantando e non facendo nient'altro sono ormai passati". Così John Lennon ha ufficialmente spiegato perchè i Beatles non daranno più spettacoli in pubblico.
"A parte il fatto che, quando siamo sul palcoscenico, nessuno ci può realmente ascoltare" prosegue John "l'arte di suonare davanti a un pubblico non ha fatto nessun progresso da quando, quattro anni fa, abbiamo cominciato. Oggi, noi avremmo anche bisogno di una grossa orchestra alle spalle per suonare, così come facciamo nei dischi, e per preparare uno spettacolo come noi lo intendiamo ci occorrerebbero almeno tre mesi di preparativi. Il risultato, poi, sarebbe probabilmente ben lontano da quanto vi aspettereste dai Beatles!".
Il grosso problema dei Beatles, adesso è definitivamente chiaro, è quello di non ripetersi continuamente: in fondo, la continua evoluzione dello stile del quartetto è anche la ragione del loro colossale successo. Ed i quattro ragazzi non intendono fermarsi adesso.
Ma, per non tradire il proprio stile, quello nuovo, di oggi, i Beatles sono costretti a rinunciare alle esibizioni in pubblico: "Soltanto nei dischi noi pensiamo che il pubblico possa veramente ascoltare la nostra musica, così il disco, adesso, è la nostra sola forma di comunicazione".
Adesso che non ci sono impegi pressanti, i Beatles possono dedicare tutto il tempo che hanno a preparare i nuovi dischi. "Quello che ci interessa" aggiunge Paul "è incidere un pezzo migliore dell'altro. Quando entriamo in studio d'incisione non abbiamo affatto in mente di fare un nuovo 45 giri. Ci limitiamo a fare il miglior pezzo possibile e solo più tardi decidiamo se farne un 45 giri o se inserirlo in un 33 giri".
John ci spiega anche come nasce un disco: "Le parole sono scritte: la musica mai, non ne siamo capaci. Così, ognuno di noi comincia a far sentire il pezzo all'altro, poi suoniamo tutti insieme, quindi George dà un consiglio e a Paul viene improvvisamente un'idea nuova, e così via finchè la musica non è esattamente come noi vogliamo. A questo punto, passiamo ad incidere".
Tutto chiaro e semplice, insomma. "Tutto logico" interviene Paul "finchè non si viene a tirare in ballo la rivalità e la gelosia, che fra noi non sono mai esistite. Quando John ha avuto quell'offerta per il film, siamo stati tutti felicissimi per lui. Per John è stata un'esperienza utile, ma anche per noi, perchè dopo John ci ha raccontato tutto quello che aveva imparato. Così è successo quando George è andato in India e poi ci ha portato un sacco di idee nuove che ci sono servite per i nostri nuovi pezzi".
O.P.


RINGO CITATO DAL SUO GIARDINIERE

Ringo Starr è stato citato dal suo giardiniere, Peter Gregory, di 25 anni il quale ha chiesto il pagamento di 5.500 sterline (ben 9 milioni!) a saldo di un conto di 8.340 sterline per lavori eseguiti e fornitura di materiali per il giardino della villa di Ringo a Weybridge.