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Leone XIII
Placere Nobis


L’anno scorso, con Lettera del 15 ottobre al Cardinale Prefetto della Sacra Congregazione degli studi, significammo che Ci sarebbe piaciuto che si pubblicassero integralmente tutte le opere di San Tommaso d’Aquino. Dicemmo che il motivo di questa risoluzione era diffondere per ogni dove la singolare sapienza del Dottore Angelico, della quale non si trova quasi nulla di più adatto per reprimere le perverse opinioni dei tempi nostri, nulla di più efficace per custodire la verità. Ma poiché ora sembra opportuno mettere mano all’iniziativa, crediamo dover stabilire alcune norme che alimentino la speranza di vedere la Nostra impresa coronata dall’esito auspicato.

Anzitutto, dunque, affinché non manchi alla Nostra Alma Città questo vanto, vogliamo che l’edizione di cui sopra sia riservata alla Tipografia della Sacra Congregazione che promuove la propagazione della fede, già nota per la pubblicazione di altri volumi di un’opera commendevole e di grande mole.

A curare poi l’edizione e a presiedere l’iniziativa con speciale autorità destiniamo tre Cardinali di Santa Romana Chiesa, cioè Antonino De Luca, Prefetto della Sacra Congregazione degli studi; Giovanni Simeoni, Prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide; Tommaso Zigliara dell’Ordine di San Domenico, totalmente dedito alle discipline tomistiche ed in esse erudito. A costoro deleghiamo il diritto e il potere di stabilire e disporre in Nostro nome tutto ciò che crederanno opportuno al caso. Provvedano pertanto a che tutte e singole le opere del Dottore Angelico vengano integralmente alla luce, con l’aggiunta dei commenti dei più accreditati interpreti, cioè Tommaso de Vio Cardinale Gaetano per la Summa Theologica, e Francesco Silvestri detto il Ferrarese per la Summa contra Gentiles. Similmente abbiano cura e si adoperino a che non lasci a desiderare la miglior forma dei caratteri, la diligente correzione e ogni saggio discernimento nella scelta delle singole cose; infine stabiliscano con quale ordine e in quale tempo ogni volume debba pubblicarsi.

Quanto alle spese, Noi volentieri concorriamo con la somma di lire italiane 300 mila, che mettiamo a disposizione per sopperire a quanto occorre al presente. Per l’avvenire, poi, vogliamo che le spese siano a carico dell’erario della stessa Sacra Congregazione di Propaganda Fide, alla quale però si rifonderà dal ricavo della vendita delle copie stampate la somma che eguagli quella spesa. Se resterà qualche cosa, ordiniamo che tutto il denaro sia utilizzato per la pubblicazione delle opere di quegli scrittori che maggiormente si distinguono nell’illustrare le opere di San Tommaso d’Aquino. A quale, fra questi scrittori, convenga dare la precedenza, giudichino gli stessi Cardinali che abbiamo nominato. Notiamo soltanto che debbono preferirsi quegli scrittori la dottrina dei quali possa apportare maggiore abbondanza di frutti e sembri più conforme alle esigenze dei tempi.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 18 gennaio 1880, anno secondo del Nostro Pontificato.


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