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Gregorio XVI
Editam nuper
Al Vescovo di Rennes
Sappiamo con certezza che è nota alla tua fraternità la dichiarazione recentemente pubblicata dal diletto figlio Lamennais con la quale ha affermato di seguire unicamente e senza riserve la dottrina esposta nella Nostra lettera enciclica, e immaginiamo con quale gaudio avrai esultato constatando che erano stati soffocati tanti germi di diffuse amarezze. Noi l’abbiamo ricevuta con lo stesso sincero sentimento d’affetto e subito decidemmo di scriverti a proposito di questo attesissimo evento, per chiamare Lamennais (che prima avevamo tenuto lontano quale messaggero di dolore) a rendersi partecipe e solidale con la Nostra gioia. Pertanto, al Padre di ogni consolazione, a cui si deve certamente tale conversione, rendiamo insieme grazie, Venerabile Fratello, e narriamo la Sua misericordia, la cui preveggenza non abbiamo mai visto errare nelle Sue decisioni. Cesseranno, con l’aiuto di Dio, i clamori delle dispute, e le pecore, seguendo la voce del pastore, già riconoscono i pascoli che le accolgono e a loro procurano salute; così sono anche informate su quanto di nocivo e di pestifero può colpirle, senza permettere a chicchessia di fuorviarle con l’apparenza e con la frode.
Invero non dubitiamo che ora riceverai lo stesso Lamennais nella tua grazia, in quanto abbiamo saputo che tale richiesta ha avanzato con la lettera a te inviata. Traemmo da questa notizia un’incredibile soddisfazione, poiché questo era il Nostro voto più fervido: che non persistesse alcunché di grave e di funesto contro la gioia comune, come sarebbe forse avvenuto se si fosse dovuto temere altre dispute tra il volgo.
Abbiamo ritenuto opportuno parlare per lettera con te di queste questioni in comunione di spirito; frattanto, in questa scabrosa vicenda, la tua fedeltà, diligenza, solerzia verso di Noi rimarranno sempre impresse nel Nostro animo grato e benevolo. Come testimonianza di questo Nostro affetto, a te, Venerabile Fratello, e al gregge affidato alle tue cure impartiamo amorosamente l’Apostolica Benedizione.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto 1’anello del Pescatore, il 28 dicembre 1833, anno terzo del Nostro Pontificato.