Dragon Inn


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Non poteva che essere questa la prima recensione, visto il nome del sito!

Durante la dinastina Ming la maggior parte potere politico è nelle mani delle numerose corti degli eunuchi. La più forte di queste, la East Chamber, a cui capo c'é Tsao Siu Yan, regna incontratata, mettendo a morte tutti gli oppositori. All'inizio del film i due figli dei principali oppositori sono tratti in salvo dallo spadaccino imperiale Chow Wai-On (Tony Leung Kar Fai) e da Yau Mo-Yan (Brigitte Lin). I due mettono in salvo i bambini, ma, inseguiti dai soldati di Tsao Siu Yan, sono costretti alla fuga. Il gruppo è quindi costretto a rifugiarsi nell'unica locanda presente nei pressi di un grande tratto desertico, chiamata appunto "Dragon Inn". La proprietaria della locanda, Jade King (Maggie Cheung), si è sempre tenuta ai margini delle questioni politiche potenzialmente pericolose, ostentando neutralità. Ogni tanto adesca dei clienti, in modo da poterli, tramite un meccanismo nascosto nella sua camera, farli arrivare al cuoco Duo, che ha così ingredienti freschi per i suoi piatti.
Il destino vuole però che gli uomini della East Chamber arrivino anch'essi alla locanda, restandovi bloccati a causa dello scoppio di una tempesta del deserto. Fuggittivi e inseguitori sono così costretti a convivere nella locanda, con Wai-On e Mo-Yan che devono tenere celata la loro presenza per non essere catturati. Wai-On cerca quindi di far rivelare a Jade King l'ubicazione nella locanda del passaggio segreto che permetterebbe di portare in salvo i bambini. Questa accetta, ma solo a patto di poter disporre di Wai-On, prospettiva che non aggrada certo Mo-Yan.
La fuga non va come previsto e tutto si risolve in uno scontro nel mezzo della tempesta.

Pur essendo il rifacimento di un altro film ("Dragon Gate Inn" di King Hu, del 1972, con Pai Ying e Shang Kwan Ling Fung), "Dragon Inn" di Raymond Lee (ma con la produzione fondamentale di Tsui Hark), è un film magico. La trama, pur non essendo nulla di trascendentale, è ben giocata e sapientemente dosata, rinchiudendo i protagonisti di entrambe le fazioni in un unico luogo da cui non possono uscire, dando al film un tocco di claustrofobicità. Da quando i fuggitivi mettono piede nella locanda, l'aspetto fondamentale diviene l'interazione tra i personaggi, costretti a convivere contro la loro volontà, ognuno con un suo obbiettivo, in contrasto con quello degli altri, che deve portare a termine ad ogni costo.
Oltre a questo ci sono combattimenti magnificamente coreografati, una regia salda e... lei, Jade King / Maggie Cheung. Fin dalla prima apparizione riesce a calamitare l'attenzione dello spettatore, con quel sorriso beffardo, quell'atteggiamento irriverente e con la sua profonda dolcezza. E' infatti la padrona della Dragon Inn ha tenere le redini del gioco, ad equilibrare le due fazioni in gioco. La locanda, il suo regno, viene sconvolto dall'arrivo dei fuggitivi, e, da quando acconsente ad aiutare Wai-On / Tony Leung il suo destino è segnato.
Il film è inoltre famoso per il sensuale duello tra Jade King e Mo-Yan all'interno di una delle stanze della locanda, in cui ad ogni colpo le due si tolgono a vicenda un capo di vestiario, in uno scontro di carattere che le contrappone fin dall'inizio, da quando Jade King mette gli occhi su Wai-On.

Il film è passato anche al Sundance Film Festival, ed è stato candidato a numerosi premi dell'Hong Kong Film Award nel 1992 (Maggie Cheung quell'anno era presente con due nomination, una per "Dragon Inn", l'altra per "The Actress", con cui poi ha vinto il premio!).


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