Le origini del lotto, non sono ben chiare.
Già nell'antica Roma, si applica un gioco simile al lotto.
Una cosa è certa, che deve aspettare intorno al 500 per uscire dalla clandestinità.
E' in questo periodo che in Firenze venivano assegnati, mediante estrazione,
premi confiscati dallo stato. Ma il suo antenato più accreditato è il lotto di Genova,
creato in occasione del rinnovo semestrale dei cinque membri dei Serenissimi Collegi,
che avveniva mediante il sorteggio fra centoventi nomi, imbussolati con un numero in un’urna.
Fu legalizzato da Andrea Doria e col trascorrere degli anni, si trasformò nel Gioco delle
Zitelle: tra novanta giovani di modeste condizioni ma di onestà provata,
ne venivano sorteggiate cinque che ottenevano la dote con una parte del profitto.
Questa versione del gioco divenne famosa in tutta Europa e si attribuisce
addirittura a Giacomo Casanova la sua diffusione.
Dopo l'Unità d'Italia, si notò che il gioco, sebbene amatissimo e popolare
tra la gente, era da considerarsi iniquo perché non rimborsava in maniera
adeguata le poste giocate. Nonostante aspri dibattiti,
si decise comunque di mantenerlo. Fu nel periodo Fascista, che si riorganizzò il gioco,
elevando a dieci il numero delle ruote.
Oggi, sta rivivendo una seconda giovinezza, grazie alla quantità di denaro in palio.