La musicoterapia è "l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell'individuo e l’uso della musica nella cura di malattie e disabilità. Può essere applicata a tutte le fasce d’età, in una varietà di ambiti di cura. La musica ha una qualità non – verbale, ma offre un’ampia possibilità d’espressione verbale e vocale. Come membro di un’équipe terapeutica, il musicoterapeuta professionista partecipa all’accertamento dei bisogni del cliente, alla formulazione di un approccio e di un programma individuale per il cliente e poi offre specifiche attività musicali per raggiungere gli scopi. Valutazioni regolari accertano ed assicurano l’efficacia del programma. La natura della musicoterapia amplifica l’approccio creativo nel lavoro con gli individui handicappati. La musicoterapia fornisce un approccio umanistico possibile che riconosce e sviluppa le risorse interne del cliente spesso non sfruttate. I musicoterapeuti desiderano aiutare l’individuo per spingerlo verso un migliore concetto di sé, e, nel senso più ampio, per far conoscere ad ogni essere umano le proprie maggiori potenzialità".





Ambiti di intervento:
educativo, riabilitativo, terapeutico nonché formativo.

A chi è rivolta:
non esiste un vero e proprio limite di intervento rispetto alle tipologie di utenza (potrebbe essere rivolta a chiunque). Si tende comunque a connotare la MT, anche in ambito educativo, come un intervento indirizzato a persone in difficoltà (handicap o/e difficoltà relazionali....). Le strutture alle quali si rivolge sono scuole, centri, istituti, enti, associazioni....

Gli obiettivi, i metodi, i criteri di osservazione e le tecniche variano in funzione del riferimento teorico. In genere si tratta di favorire canali di apertura dei partecipanti attraverso il linguaggio non verbale impiegato in tanti modi.

Requisiti dell'operatore:
competenza musicale di base, sensibilità, creatività, attitudine personale.
Un adeguato corso di formazione e tirocinio.
La formazione non dovrebbe prescindere da un parallelo percorso di crescita e analisi personale per approfondire la consapevolezza di sé e delle proprie modalità, in particolare relazionali e migliorare il rapporto con sé e gli altri.

Distinzione pista –peuta:
in attesa di riscontri legali, in genere il -peuta deve aver conseguito una laurea in medicina o psicologia e può intervenire come supervisore in sede di equipe.